Se sei un utente esperto, probabilmente questi programmi ti faranno alzare un sopracciglio, ma per tanti “utonti” Windows (termine affettuoso per chi affronta il PC con meno competenze), sembrano irresistibili. Ecco i protagonisti di questa discutibile top 5.
Top 5 programmi installati e poi usati dagli utonti
Ed eccoti la lista top 5 dei programmi più usati dagli utonti, pensando di fare bene al proprio personal computer.
1. Avast
Non si sa perché, non si sa per come, ma Avast è un evergreen. La giustificazione più comune?
- “Non mi fido dell’antivirus integrato, Windows Defender.”
Oppure: - “E allora cosa uso come antivirus?”
Peccato che la versione gratuita di Avast, nel momento stesso in cui viene installata, disattiva proprio Windows Defender, e il tutto all’insaputa dell’utente. Bella mossa, no? La protezione, tra l’altro, non è nemmeno sempre così efficace come si spera. Ma vuoi mettere il fascino del logo arancione?
Avast per molti utenti è pure difficile da disinstallare, perché non spesso non funziona nemmeno la disinstallazione classica di Windows e bisogna scaricare un tool apposito dal loro sito per eliminarlo. Facilissimo per utonti, no?
2. CCleaner
Pulire Windows nel modo corretto? Macché. Gli utonti solitamente preferiscono affidarsi a programmi discutibili come CCleaner, che promettono di ottimizzare il PC ma finiscono spesso per:
- Mettere le mani su file di sistema senza troppo criterio;
- “Ripulire” il registro, il che suona figo ma è spesso superfluo e talvolta dannoso;
- Ritrovarsi con qualche file di sistema (DLL ad esempio) in meno.
Non c’è niente di meglio che rischiare instabilità per un paio di megabyte liberati, giusto?
3. Driver Booster
Un altro classico molto amato dagli utonti: la giustificazione standard?
- “Ma io non so come si installano i driver!”
E allora perché ci provi? Driver Booster è un mistero: nessuno sa con certezza da dove provengano i driver che installa e quel che è certo, però, è che spesso sostituisce driver esistenti con versioni di dubbia qualità. Problemi di compatibilità, malfunzionamenti… un pacchetto completo!
Purtroppo con questo programma ho visto una cosa che per anni non ho più visto su PC Windows: la famosa schermata blu della morte.
4. Advanced SystemCare
Qui si raggiunge l’apice della logica contorta che riguarda Advanced SystemCare:
- “Uso programmi che velocizzano Windows!”
Ah sì? E lo fai installando software che, paradossalmente, occupano memoria e risorse per “liberare risorse“. Non ti pare una contraddizione in termini? Ma no, perché il logo è accattivante e la promessa di un “PC più veloce” è troppo bella per non crederci.
5. KMSpico
Mediamente gli utonti pensano: “perché pagare se posso crackare?“, il fatto è che tali utonti non pensano alle conseguenze.
Il lato oscuro del risparmio. Perché pagare Windows quando puoi craccarlo con KMSpico?
La logica: “Che furbo che sono, non pago nulla!”
La realtà: ogni antivirus o antimalware lo riconosce come una minaccia. Sei proprio sicuro che infettare il tuo PC con malware e backdoor sia una grande idea? Tra l’altro, Microsoft non è proprio “ignara” di queste mosse e potrebbe un giorno chiudere il rubinetto del tuo Windows craccato.
I casi Avast e IoBit, le aziende “preferite” dagli utonti
Come hai notato, in questa lista ci sono due programmi targati IoBit (Advanced SystemCare e Driver Booster) e altri due marchiati Avast (Avast Antivirus e CCleaner) ed entrambe le aziende sono finite al centro di controversie per comportamenti tutt’altro che trasparenti.
Avast e la vendita dei dati degli utenti (o utonti?)
Uno dei casi più noti è quello di Avast, che qualche anno fa è stato scoperto a vendere i dati di navigazione degli utenti. La raccolta avveniva tramite Jumpshot, una sussidiaria di Avast, che aggregava e rivendeva informazioni sensibili a terzi, come aziende di marketing e investitori.
Non solo le abitudini di navigazione, ma anche ricerche su Google, interazioni sui social media e persino acquisti online erano tracciati e il tutto, ovviamente, senza che l’utente medio ne fosse consapevole. Dopo che lo scandalo è esploso, Avast ha chiuso Jumpshot, ma il danno d’immagine era ormai fatto.
Malwarebytes vs IoBit
La IoBit è stata coinvolta in una disputa clamorosa con Malwarebytes nel 2009; la vicenda è cominciata quando Malwarebytes ha accusato IoBit di aver rubato il proprio database di definizioni malware.
In pratica, IoBit avrebbe copiato il contenuto del database senza autorizzazione, integrandolo nel proprio software per identificare minacce.
Malwarebytes ha dimostrato il caso generando una definizione malware “falsa” e osservandola apparire nei rilevamenti di IoBit poco dopo e nonostante le prove, IoBit ha sempre negato le accuse, ma questa vicenda ha scosso la sua reputazione, specialmente tra gli utenti più esperti.
Ancora oggi, se si esegue una scansione con Malwarebytes su un PC che ha installato uno dei programmi di IoBit, è molto probabile che vengano rilevati come software indesiderato o addirittura come malware e questo è un retaggio della lunga disputa legale tra le due aziende, che ha lasciato un segno indelebile nella percezione di IoBit, soprattutto tra gli utenti più attenti alla sicurezza. Nonostante nel tempo la situazione possa essere migliorata, il sospetto rimane.