UPS ormai lo conoscono tutti, specialmente in Italia; un team di corrieri che permette all’utente di spedire pacchi non solo sul proprio territorio, ma anche in altri paesi e il tutto a costi ridotti rispetto ai concorrenti. L’azienda ha come obiettivo quello di dare maggior supporto al cliente e proprio per questo ha intervistato ben 115 PMI italiane, tracciando sfide, tendenze e raccomandazioni relative all’e-commerce. Per fare ciò, è stato molto importante collaborare con diversi enti, tra cui: Nathan Associates, Confartigianato Imprese, Federvini, Unioncamere e PIN, Polo Universitario Città di Prato dell’Università di Firenze.
Da questa ricerca viene fuori che l’Italia si trova al ventesimo posto nella classifica e-Trade Alliance dei migliori Paesi al mondo per le piccole e medie imprese per l’e-commerce. Ma cosa vuol dire questo termine? Letteralmente si tratta di un’attività di vendita e acquisto da parte dei consumatori effettuato tramite internet. E i dati raccolti indicano come il contributo della categoria delle esportazioni del Paese (53% in Italia rispetto alla media UE del 25%) sia in grande crescita e, di conseguenza, mette le PMI sotto una luce diversa. Il potenziale c’è, ma come sfruttarlo? Bisogna adeguarsi ai tempi, digitalizzando e cogliendo le opportunità.
UPS mostra come, in tempo di Covid, la vendita online è aumentata del 10%
Infatti, ciò che viene indicato secondo lo studio di UPS, è il fatto che ogni situazione ha una propria opportunità; un esempio è proprio il periodo di quarantena dovuta alla pandemia da Covid-19. Le vendite online sono aumentate del 10% e le varie esportazioni, secondo la metà del personale coinvolto, sono diventate molto più facili rispetto agli anni precedenti. Questo proprio a causa della digitalizzazione che, nel periodo indicato, era diventata quasi obbligatoria. E sono tantissimi i PMI che hanno colto l’opportunità; nel 2021, le PMI che hanno aderito alla vendita online, rasentavano il 47% e nell’attuale anno corrente la percentuale è aumentata a 57%!
Al tempo stesso, sembra che a cogliere la digitalizzazione siano più le femmine rispetto che alla controparte: il 63% sarebbe a conduzione femminile, mentre il 55% rimane prettamente al maschile. Nonostante i percorsi positivi sbloccati, ovviamente esistono anche delle situazioni poco piacevoli. Con il fattore quarantena, molte aziende hanno trovato difficoltà nell’approvvigionamento e questo per il circa 46% di loro. Non solo, per il 53% di chi gestisce la burocrazia ha riscontrato una difficoltà maggiore con la conformità ai requisiti imposti dal virus.
Questo a livello europeo, mentre in Italia le cose sono leggermente differenti, sempre secondo l’intervista mossa da UPS. Infatti, le PMI italiane, si dividono in due gruppi ben distinti: chi si è adoperato per la digitalizzazione e chi non desidera neanche saperne di più. Infatti, il 42% di loro non desidera avere i vantaggi dell’e-commerce e il 28% non li conosce neanche. Questa scelta ha anche un impatto molto ambientale, dove il 52% circa di tutte le PMI dichiara di utilizzare prodotti e imballaggi sostenibili.
Esportare: cosa significa?
Esportazione vuol dire, principalmente, trasportare prodotti al di fuori del proprio territorio d’origine. E il 52% delle PMI intervistate da UPS si dedica proprio all’export dei prodotti. E la ricerca fatta da UPS indica come la pandemia abbia spaccato in due l’opinione delle stesse, in quanto almeno la metà delle PMI dichiara di aver trovato più facile le pratiche per l’esportazione e, al contempo, il 40% dichiara il contrario. E anche in questo caso, le donne che si sono concentrate sui mercati internazionali sono dell’almeno il 68%.
“La pandemia ha impresso un’accelerazione all’utilizzo degli strumenti digitali da parte delle micro e piccole imprese per valorizzare le loro capacità creative ed adattive nei tantissimi campi in cui operano. Gli artigiani e i piccoli imprenditori sono capaci di coniugare con le tecnologie digitali la tradizione, il saper fare, la creatività, il gusto, il fatto su misura, vale a dire le caratteristiche che da sempre fanno grandi nel mondo i prodotti delle imprese italiane a valore artigiano.”
“In particolare, il commercio elettronico è un potente strumento per incrementare le vendite sia all’estero che nei mercati di vicinato. La missione del PNRR dedicata alla digitalizzazione rappresenta quindi una grande opportunità per spingere i piccoli imprenditori in un percorso di sviluppo già avviato, favorendo non soltanto l’upgrade tecnologico ma anche la formazione ed il trasferimento delle nuove competenze, a partire da quelle del titolare dell’azienda”, ha commentato Marco Granelli, Presidente di Confartigianato Imprese.
Suggerimenti per le policy a sostegno delle PMI
Le PMI, secondo le varie interviste fatte da UPS, richiedono maggior accessibilità alle informazioni sui mercati esteri e sul commercio internazionale, oltre che alla gestione delle tasse e dei dazi sulle esportazioni. Almeno la metà delle stesse, ovviamente relative all’export, dichiarano che le politiche governative a sostegno delle esportazioni di e-commerce sono utili, ma che non tutti conoscono le varie regole sulle policy e dei programmi governativi attualmente in atto.
In poche parole, un suggerimento derivato dalle interviste di UPS è proprio quello di concentrare le proprie risorse nel dare maggiori strumenti per l’utilizzo dell’e-commerce, così da migliorare le competenze delle PMI e le infrastrutture digitali. Facendo ciò, l’accesso ai programmi e alle risorse diventerà molto più facile, garantendo un incremento della produttività giornaliera. Sapere come poter esportare, comprese di regole doganali, è la priorità per tutte le PMI incentrare sull’esportazione e ciò significa solo una cosa: potenziare il lavoro delle agenzie per l’internazionalizzazione e il loro coordinamento con tutte le associazioni e le camere preposte.
“La pandemia ha accelerato il trend degli acquisti online come mai prima, ma molte aziende non hanno ancora colto i vantaggi dell’e-commerce per entrare e crescere in nuovi mercati internazionali.[…]Poiché il livello di competitività per le attività di e-commerce è sempre più alto, dobbiamo lavorare insieme ad aziende e istituzioni per offrire le misure in grado di agevolare il più possibile le esportazioni e la presenza online delle PMI. Il supporto arriva dalle nuove tecnologie, ma anche da iniziative come il nostro Women Esporters Program, che sostiene le imprese guidate da donne affinché possano acquisire l’espertise necessaria per avere successo oltre confine” ha dichiarato Britta Weber, Country Manager di UPS Italia.