Immagina un materiale che può raffreddare come una nuvola bianca, scaldare come un assorbente solare nero… ma restare invisibile agli infrarossi. Non è fantascienza: è la nuova frontiera dei rivestimenti smart, sviluppata dai ricercatori dell’Università di Aalto, in Finlandia.
Sottilissimo, leggero, senza elettronica e ispirato alle nuvole vere, questo “metasurface” potrebbe rivoluzionare il modo in cui vestiamo, costruiamo, proteggiamo — e persino ci nascondiamo.
Un materiale, due anime (e zero impronte termiche)
Il segreto è una pellicola nanometrica composta da strutture metalliche disordinate, progettate per manipolare la luce in modi diversi:
- In modalità bianca, riflette la luce solare nello spazio e raffredda attivamente l’ambiente.
- In modalità grigia, assorbe la luce solare e si scalda più di una superficie nera convenzionale.
- In entrambe le modalità, resta invisibile alle termocamere, perché non emette calore nella fascia infrarossa degli 8–13 micron (quella “vista” dai sensori termici).
“Abbiamo ingegnerizzato una nuvola su ogni superficie,” spiega il prof. Mady Elbahri, “che può cambiare colore e temperatura come una nuvola vera, ma senza farsi vedere.”
La rivoluzione delle “nuvole su chip”

A differenza dei classici rivestimenti bianchi a base di biossido di titanio (che riflettono la luce ma si illuminano agli infrarossi), il nuovo plasmonic metasurface riesce a mantenere bassa l’emissività termica, anche sotto il Sole pieno.
“Il nostro bianco rimbalza la luce solare e resta nascosto. Il grigio si scalda di più del nero, ma senza emettere radiazioni termiche visibili,” ha spiegato il ricercatore Moheb Abdelaziz.
Il tutto su uno strato spesso pochi centinaia di nanometri, applicabile su acciaio, film polimerici o persino tessuti, senza aggiungere peso.
Droni invisibili, edifici auto-regolanti, abiti smart
Le potenziali applicazioni sono da film:
- Droni militari o sensori che non appaiono nelle immagini termiche
- Facciate intelligenti che si adattano alle stagioni, passando da riflettenti a assorbenti
- Abbigliamento termico passivo, senza elettronica né batterie
E tutto questo senza consumare energia, grazie al comportamento “programmabile” della superficie stessa.
E il bello? Non avevano nemmeno i fondi

Il progetto è nato senza finanziamenti dedicati. Solo collaborazione, perseveranza e qualche partner tedesco. Un esempio raro di scienza “impossibile” che riesce grazie alla visione condivisa.
“Come una nuvola, questa idea è salita contro ogni previsione,” ha detto Elbahri.
Prossimo step: controllo attivo
Il team ora lavora per rendere il passaggio bianco/grigio controllabile con stimoli esterni, come un piccolo voltaggio o variazioni ambientali. In parallelo, avvieranno test di resistenza a UV, umidità e usura meccanica per portare il rivestimento fuori dai laboratori.
Il futuro? Superfici che si comportano come il cielo
Materiali che riflettono, assorbono o si nascondono, su richiesta, con la leggerezza di una nuvola. Senza elettronica. Senza sprechi. Senza farsi notare.

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