Immagina un mondo intero, un pianeta forse simile alla Terra, che viene lentamente risucchiato dalla forza gravitazionale di una stella morente. Un destino inevitabile, segnato da una spirale mortale che porta alla totale distruzione. Questo non è il copione di un film, ma una scoperta scientifica reale che ha lasciato gli astronomi senza parole.
Dopo oltre 40 anni di mistero, gli scienziati potrebbero aver finalmente trovato la spiegazione di un’enigmatica emissione di raggi X proveniente dalla Nebulosa Elica. E la risposta è inquietante: si tratta degli ultimi resti di un pianeta distrutto da una stella nana bianca.
Il mistero della Nebulosa Elica
Da quando gli astronomi hanno scoperto un’insolita fonte di raggi X nella Nebulosa Elica, il fenomeno è rimasto senza una spiegazione chiara. La nebulosa, situata a circa 650 anni luce dalla Terra, ospita al suo centro una nana bianca, il nucleo residuo di una stella che ha esaurito il suo combustibile.
Normalmente, le nane bianche non emettono raggi X così intensi. Qualcosa di strano stava accadendo, e ora un nuovo studio ha rivelato una teoria affascinante: l’energia rilevata dai telescopi potrebbe essere il segnale dell’ultimo respiro di un pianeta distrutto dalla stella.

Un pianeta troppo vicino alla sua fine
Gli astronomi sanno che attorno alla nana bianca WD 2226-210 orbita un pianeta delle dimensioni di Nettuno. Ma i dati suggeriscono che un altro pianeta, ancora più grande, potrebbe essere stato distrutto.
Analizzando osservazioni effettuate tra il 1992 e il 2002 con l’osservatorio Chandra della NASA, i ricercatori hanno notato un’anomalia nei raggi X: ogni tre ore si verificava una lieve variazione, come se qualcosa orbitasse a una distanza ridicolmente ravvicinata alla stella.
La spiegazione più plausibile? Un pianeta delle dimensioni di Giove che è stato risucchiato nell’orbita della nana bianca, fino a essere distrutto dalla sua gravità.
Come può un pianeta finire divorato da una stella?
Un mondo così grande non dovrebbe trovarsi così vicino a una nana bianca. Secondo gli scienziati, inizialmente il pianeta orbitava a una distanza sicura, ma poi qualcosa lo ha spinto sempre più vicino.
Le interazioni gravitazionali con altri pianeti nel sistema potrebbero averlo spinto in una traiettoria pericolosa, avvicinandolo alla stella fino al punto di non ritorno. Una volta intrappolato nella sua gravità, è stato lentamente smembrato, i suoi resti inceneriti mentre precipitavano sulla superficie della nana bianca.
Il risultato? Un’enorme quantità di energia rilasciata sotto forma di raggi X, l’ultimo segnale dell’esistenza di quel pianeta.
Il primo caso mai osservato di un pianeta distrutto da una stella
Se questa teoria fosse confermata, saremmo di fronte al primo caso documentato di un pianeta completamente disintegrato da una nana bianca all’interno di una nebulosa planetaria.
“Il misterioso segnale a raggi X che abbiamo rilevato potrebbe essere causato dai detriti del pianeta che cadono sulla superficie della stella e si riscaldano fino a emettere luce nei raggi X”, ha spiegato Martin Guerrero, coautore dello studio.
In altre parole, stiamo assistendo in diretta agli ultimi resti di un mondo che non esiste più.
Cosa possiamo imparare da questa scoperta?
Questa ricerca dimostra che la fine di un sistema planetario può essere violenta e imprevedibile. Se un gigante gassoso come Giove può essere distrutto in questo modo, cosa potrebbe succedere a un pianeta roccioso come la Terra in un futuro remoto?
L’universo è un luogo affascinante ma spietato, e fenomeni come questo ci ricordano quanto poco controllo abbiamo sul destino cosmico.
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