Il Sole non smette mai di sorprenderci. Nella giornata di ieri, il gruppo di macchie solari AR3664 ha scatenato un’imponente eruzione solare, la più potente di questo ciclo solare che ha avuto inizio tra la fine del 2019 e l’inizio del 2020. Questo fenomeno, definito come un ‘super–brillamento‘, ha raggiunto un picco di intensità classificato X 8.7.
Per fortuna, non ci sono rischi di nuove tempeste geomagnetiche in vista, dato che la regione AR3664 non è più orientata verso il nostro pianeta. Tuttavia, l’evento ha causato dei blackout radio in diverse parti del mondo, dimostrando ancora una volta l’impatto significativo che questi fenomeni possono avere sul nostro quotidiano.
Come viene monitorato il Sole?
Il Sole continua ad essere oggetto di studi approfonditi. “Il gruppo di macchie solari AR3664 è molto complesso e ci aspettiamo di rivederlo tra circa due settimane”, spiega Mauro Messerotti, esperto di meteorologia spaziale presso l’Università di Trieste. Durante questo periodo, le macchie possono sia attenuarsi che intensificarsi, un comportamento che al momento non possiamo prevedere con certezza.
Gli esperti utilizzano la tecnica dell’eliosismologia per monitorare le oscillazioni visibili sulla superficie solare e scoprire ciò che avviene nella parte non visibile. Questo metodo ci aiuta a comprendere meglio i complessi meccanismi interni del Sole e a prepararci meglio per gli effetti dei suoi cambiamenti.
I brillamenti solari sono classificati da A a X, con un numero che segue la lettera per indicare la specifica intensità del fenomeno. L’attuale super-brillamento non solo si colloca al vertice di questa scala per il ciclo corrente, ma ci ricorda anche il potenziale inespresso di eventi ancora più potenti, come il record storico del brillamento X 45 del novembre 2003.
Sei mai rimasto senza corrente o hai avuto problemi con i dispositivi elettronici durante una tempesta solare? Raccontaci la tua esperienza nei commenti qui sotto!