Un’antica creatura marina, appartenente al gruppo estinto dei megacheira, è stata scoperta in New York e ha suscitato stupore tra i paleontologi per la sua conservazione in pirite, un minerale noto anche come “oro degli sciocchi”. Il fossile, brillante e dorato, è un nuovo tipo di artropode preistorico che vissuto circa 450 milioni di anni fa, durante il periodo Ordoviciano. Il nome, Lomankus edgecombei, è stato scelto in onore dell’esperto di artropodi Greg Edgecombe.
La scoperta è avvenuta in una zona ricca di fossili vicino a Roma, nello stato di New York, nota come Beecher’s Bed. Questo fossile ha attirato l’attenzione dei ricercatori per il suo colore dorato e il suo stato di conservazione in tre dimensioni, grazie alla pirite che ha preservato i dettagli anatomici di Lomankus in modo raro e spettacolare. Il team di ricerca ha potuto studiare i dettagli del fossile grazie alla tomografia computerizzata, che ha permesso di ottenere immagini dettagliate del suo corpo e delle sue appendici.
Le caratteristiche uniche di Lomankus edgecombei
Questo artropode, privo di occhi, possedeva strutture sensoriali sottili e delicate simili ad antenne, usate probabilmente per esplorare l’ambiente oceanico in cui viveva. A differenza di altri megacheira, che sfruttavano le appendici per catturare prede, Lomankus probabilmente le utilizzava per muoversi e percepire il fondale marino, dato che viveva sul fondo degli oceani preistorici. L’anatomia della sua testa, simile a quella degli artropodi moderni, suggerisce che queste appendici fossero antichi equivalenti delle antenne degli insetti o delle parti della bocca di scorpioni e ragni.
La rarità della conservazione in pirite
Secondo il paleontologo Steve Brusatte, Lomankus rappresenta uno dei fossili più visivamente sbalorditivi mai scoperti, grazie alla pirite che ha conservato anche le parti più delicate del suo corpo, come le sottili strutture sensoriali della testa. Brusatte ha descritto il fossile come un oggetto che potrebbe facilmente trovarsi in un museo d’arte, con il suo bagliore dorato e la straordinaria precisione dei dettagli anatomici.
Perché Lomankus è importante per la scienza
Oltre a essere affascinante dal punto di vista estetico, Lomankus edgecombei offre un’importante visione della biodiversità del periodo Ordoviciano e del successo evolutivo degli artropodi. Oggi, questi ultimi rappresentano il gruppo animale con il maggior numero di specie sulla Terra. Secondo il professor Luke Parry, coautore dello studio, la flessibilità delle loro teste e appendici — descritte come un “coltellino svizzero biologico” — ha permesso agli artropodi di adattarsi e prosperare per centinaia di milioni di anni.
L’importanza del ritrovamento per la paleontologia
La scoperta di fossili così ben conservati in minerali come pirite, opale o cristallo di quarzo è rara e preziosa, offrendo ai ricercatori una finestra unica sul passato. La brillantezza dorata della pirite non solo rende il fossile esteticamente straordinario, ma permette anche uno studio dettagliato delle sue strutture, gettando luce sull’evoluzione degli artropodi e delle loro strategie di sopravvivenza.