C’è un buco nero al centro della galassia GS-10578, soprannominata Galassia di Pablo, che sta impedendo la nascita di nuove stelle, portando la galassia verso la sua “morte cosmica”. Questa incredibile scoperta è frutto del lavoro di un team di ricercatori internazionali, guidato dall’italiano Francesco D’Eugenio dell’Università di Cambridge. Le osservazioni, realizzate grazie al telescopio spaziale James Webb, sono state pubblicate sulla prestigiosa rivista Nature Astronomy.
Come fa un buco nero a uccidere una galassia?
Questa galassia era già conosciuta e classificata come “morta” da tempo, poiché non forma più nuove stelle. Il motivo? Ora finalmente abbiamo una risposta: il buco nero supermassiccio al suo centro. Utilizzando la sensibilità senza precedenti del telescopio James Webb, gli scienziati sono riusciti a osservare una grande quantità di gas che vengono espulsi a velocità incredibili, circa 1.000 chilometri al secondo, dal buco nero stesso.
In pratica, anziché risucchiare tutto, il buco nero espelle parte del gas che raccoglie, facendolo sfuggire via. Questo processo impedisce alla galassia di avere a disposizione i materiali necessari per formare nuove stelle. Come spiega D’Eugenio: “Abbiamo trovato il colpevole: il buco nero sta uccidendo questa galassia e la mantiene dormiente, tagliando fuori la fonte di “cibo” di cui avrebbe bisogno per far nascere nuove stelle.”
Un giallo cosmico risolto
Gli astronomi sospettavano già da tempo che fosse il buco nero a “bloccare” la nascita delle stelle, ma non avevano le prove necessarie per confermarlo. Ora, grazie alle capacità straordinarie del James Webb, è stato possibile vedere anche i gas più freddi che circondano il buco nero e che ne vengono espulsi. Questi gas, necessari per la formazione stellare, vengono letteralmente spazzati via, condannando la galassia a non generare più nuove stelle.
Questa scoperta non solo conferma teorie e modelli che gli scienziati avevano ipotizzato per lungo tempo, ma mette in luce il ruolo fondamentale che i buchi neri supermassicci possono giocare nell’evoluzione delle galassie.
Un futuro senza stelle?
La Galassia di Pablo ci offre uno sguardo su un destino che potrebbe toccare altre galassie. Se i buchi neri al loro centro iniziano a espellere gas e materiali vitali alla formazione stellare, queste galassie potrebbero lentamente “morire”, diventando luoghi dove non nascono più stelle, ma rimangono solo quelle vecchie.
Grazie al James Webb, che continua a stupirci con le sue osservazioni, siamo sempre più vicini a comprendere questi fenomeni cosmici, che ci aiutano a capire meglio non solo la fine di alcune galassie, ma anche l’evoluzione del nostro universo.