Un paio di settimane fa abbiamo recensito Trust GXT 877 Scarr, tastiera meccanica di Trust pensata per videogiocatori, promettendo l’arrivo di altri prodotti della linea GXT sul sito. Oggi parliamo di GXT 970 Morfix, un mouse da gaming diverso dal solito, pensato per una specifica fetta di videogiocatori che necessita di un prodotto completo ma soprattutto versatile e in grado di adattarsi a qualsiasi esigenza.
GXT 970 Morfix si può trovare su Amazon tra i 40 e i 50 euro, cifra che pone questo mouse nel pieno della fascia media, a contendersela con brand blasonati come Logitech, Corsair e Razer.
Andiamo a scoprire insieme come il mouse “mutevole” di Trust se l’è cavata nella nostra prova.
Design, materiali e qualità costruttiva di GXT 970 Morfix
Bando alle ciance, questo mouse mi è piaciuto davvero tanto. I materiali sono di qualità, le plastiche non scricchiolano e le luci RGB, attive fin da subito quando si connette il mouse al PC, sono luminose e belle da vedere. Anche il cavo, telato, è solido, spesso e sembra costruito per durare nel tempo, anche se proprio a causa del suo spessore, è meno indicato per i giocatori di FPS (anche se ho risolto facilmente il problema sfruttando un mouse bungee).
Se dovessi fare una critica alla costruzione sarebbe probabilmente rivolta alla finitura nera satinata che, sebbene risulti abbastanza elegante alla vista e non eccessivamente scivolosa, cattura facilmente le impronte lasciando delle macchie lucide sul mouse anche dopo pochi minuti di utilizzo. Anche la scelta di non separare i pulsanti dalla scocca principale non mi ha convinto a pieno: sebbene gli switch utilizzati per i tasti siano di buona qualità e rispondano prontamente al click, la pressione risulta leggermente più pesante e dunque lenta in certi frangenti.
L’altro lato della medaglia di dei pulsanti non separati dal resto del body è una forma davvero ergonomica: il corpo segue con minuziosità i contorni di mani di varie dimensioni (purtroppo solamente di destrorsi), ed è pensato principalmente per un’impugnatura palm adatta non solo a a svariati tipi di videogiocatori ma anche a coloro che utilizzano molto il mouse durante la giornata per motivi di lavoro e necessitano di una forma che rilassi la mano ed eviti problemi ai tendini sul lungo periodo.
Se vuoi saperne di più su impugnature palm, claw o fingertip per capire quale mouse si adatta alle tue particolari esigenze, ti consiglio di leggere la mia guida su come scegliere il mouse gaming che fa per te.
Ma passiamo alla caratteristica più significativa di questo mouse, quella che lo rende diverso da tanti altri: la modularità.
GXT 970 Morfix è infatti caratterizzato da parti laterali removibili ed intercambiabili a seconda dell’utilizzo che se ne vuole fare o del tipo di mano e impugnatura che si intende utilizzare: l’implementazione è davvero ben eseguita con parti che si incastrano velocemente grazie a dei magneti e la qualità generale percepita durante il procedimento di cambio delle diverse parti è discreta, più alta rispetto alla fascia di prezzo sulla quale è posizionato questo mouse.
La prima delle quattro parti laterali disponibili, mostrata nella foto qui sotto, è caratterizzata da dei classici pulsanti avanti e indietro posti sulla zona del pollice, utili per navigare tra pagine web ma anche per richiamare oggetti in gioco, e da un cosiddetto sniper button posto di fronte alla naturale posizione del pollice. Sebbene abbia trovato molto comodi e reattivi i due tasti laterali canonici, lo stesso non si può dire dello sniper button che è posizionato forse un po’ troppo in avanti e richiede un movimento innaturale della mano per essere raggiunto.
La seconda parte intercambiabile è sicuramente la più interessante del lotto: con questa modifica i tasti disponibili sotto il pollice passano tra 3 a 9, garantendo un controllo completo grazie alla possibilità di personalizzare ogni singolo tasto con macro o combinazioni di comandi tramite il software Trust. I tasti aggiuntivi hanno una buona risposta anche se sarà necessario un po’ di tempo per abituarsi a premere con precisione questa sfilza di comandi, in particolare ho trovato difficoltà con la riga più bassa (7,8,9). Infine, Trust ha avuto la cura di inserire una piccola sporgenza dove poggiare il pollice per essere meglio posizionati al centro dei 9 tasti, accompagnata da un piedino aggiuntivo per far meglio scorrere il mouse sul tappetino, che altresì guadagnerebbe un po’ di attrito proprio a causa della sporgenza extra aggiunta da questa parte intercambiabile.
Infine, per quanto riguarda il lato destro del mouse sono disponibili due ulteriori parti laterali pensate per migliorare l’ergonomia di anulare e mignolo: nella mia particolare esperienza ho trovato più confortevole il classico bordo senza sporgenze, ma il campo della comodità è chiaramente soggettivo. Ecco le foto prima dell’accessorio con la sporgenza, poi quella più comune leggermente incavata.
Esperienza d’uso, sensore e feature aggiuntive
Come già detto in precedenza, i tasti non sono i più reattivi del mondo ma fanno il loro lavoro e combinati con un sensore PWM 3325 lontano dai top di gamma ma comunque preciso e affidabile per il 99% degli utenti, garantisce un’esperienza di gioco piacevole: trovo questo mouse adatto principalmente a giochi MOBA o RTS principalmente a causa del peso di 110g, un po’ troppo elevato per garantire una buona mira negli FPS.
Durante l’utilizzo in ufficio GXT 970 Morfix si comporta altrettanto bene, grazie ad una costruzione solida ed ergonomica, unita a funzioni aggiuntive impostabili facilmente attraverso il software Trust allegato (scaricabile qui). A proposito del software, sebbene non si tratti di un’applicazione elegante, fa il suo lavoro e rende semplice modificare le funzionalità dei diversi tasti grazie anche a preset preimpostati o cambiare colore alla striscia RGB posta sul retro del mouse: mi sarebbe piaciuto poter personalizzare anche il LED della rotella e quello del logo, ma questi purtroppo, sebbene siano dotati di LED RGB anch’essi, sono riservati a mostrare visivamente il livello della sensibilità (DPI) corrente, anche se è possibile modificare il colore associato al livello di DPI preferito in modo da combinare il colore scelto al resto del proprio setup.