La truffa Postepay è nata qualche istante dopo la nascita delle carte di credito prepagate e ricaricabili, complice involontario l’utilizzo del web che facilita l’ingresso dei cyber criminali sempre sul piede di guerra e pronti a fare di tutto per appropriarsi dei tuoi risparmi.
Il reato di phishing di cui ti ho parlato anche in questo articolo è ormai lo strumento preferito dei malintenzionati, che ciclicamente risorgono con sms apparentemente innocui, al cui interno c’è un link che, una volta cliccato, può causare seri danni ai tuoi risparmi.
In questi giorni è stato riciclato il finto allarme delle postepay standard, business ed Evolution bloccate. Chi è più scafato si è recato direttamente alla sede più vicina di Poste Italiane, dove ha avuto conferma che si tratta dell’ennesima truffa e nemmeno tanto originale. I più sfortunati invece si sono visti svuotato il conto corrente, riponendo fiducia in un SMS che invece andrebbe ignorato, segnalato e cestinato.
Truffa Postepay: ecco gli indizi che ti svelano il tentativo di phishing
Se anche tu hai ricevuto un messaggio titolato Poste Italiane, o Postepay, leggilo e presta molta attenzione a questi 3 segnali di allarme:
- Vieni informato del blocco del conto corrente o della tua carta prepagata?
- Ti viene data la possibilità di sbloccare la situazione nel momento in cui ti viene notificata?
- Devi cliccare un link dove per sbloccare il conto o la carta devi inserire le tue credenziali?
Se hai risposto anche un solo Sì ad una di queste domande, l’unica cosa che devi fare è chiamare il numero ufficiale del servizio clienti e informarli dell’accaduto. Infatti Poste Italiane non invia mai SMS dove si richiede un’interazione attiva e, in linea di massima, per tutte le variazioni che possono interessare i tuoi risparmi e le tue carte di credito/debito viene utilizzata la comunicazione cartacea; anche in quest’ultimo caso però, ti consiglio di portare l’eventuale lettera nella sede più vicina e farla vagliare dall’impiegato preposto.
Truffa Postepay: si può recuperare il maltolto?
Se invece hai avuto uno slancio di fiducia e hai cliccato il link incriminato ecco cosa puoi fare per rimediare:
- Non sentirti in colpa, né sbagliato o troppo ingenuo, o poco preparato rispetto alle insidie del web: non sei tu da biasimare, ma chi si approfitta della buona fede delle persone per sottrarre indebitamente i loro risparmi. Il fatto di chiamarli cyber criminali non li qualifica certo come geni del male, sono dei semplici ladri che come stile di vita hanno scelto quello di vivere sulle spalle altrui, e non credo di dovere essere io a spiegarti l’abisso che c’è tra un ladruncolo senza scrupoli ed una persona in buona fede.
- Poste Italiane ha il dovere di proteggere i tuoi dati, pena il risarcimento del danno alle vittime di phishing. L’onere della prova (eventuale negligenza da parte tua) è a carico del proprietario del sito, banche o Poste Italiane che siano. In buona sostanza, è l’istituto di credito che deve assicurare che il sito non venga violato e non fare cadere questa responsabilità sugli utenti.
Sperando di esserti stata di aiuto, ti ricordo che nonostante tu goda della massima tutela da parte del tuo istituto di credito, devi collaborare per evitare la truffa Postepay e qualsiasi altro tentativo di phishing, perché come appena detto, non devi avere un comportamento negligente e quindi devi fare del tuo meglio per custodire le tue credenziali. Per ulteriori aggiornamenti, continua a seguirci.