L’utilizzo di Torrent o di client peer-to-peer (tipo eMule) viene generalmente associato all’illegalità.
Sebbene sia vero che spesso sono usati per questo scopo, lo scopo originale era (ed è) quello del semplificare la condivisione file tra gli utenti; il tutto senza doversi ammattire tra siti coi quali ci vogliono le ore prima di scaricare e magari quando sei alla fine qualcosa va storto e devi riscaricare daccapo il file.
Questo tipo di client nasce proprio con questo scopo.
Se il file che ha il mio amico dall’altra parte del mondo tramite torrent è bello grande e la linea è, ad esempio, lenta, se io arrivo all’89% dei file scaricati, la prossima volta che accendo il mio dispositivo riprenderò il download dallo stesso punto.
Questo con altri sistemi (il più classico: il browser) non sempre è possibile e anche ammesso lo fosse alla prossima connessione, difficilmente ripartirai da quell’89%.
Brevemente: sono stati creati per aggirare questo limite. Tuttavia ciò, se non si prendono le dovute precauzioni è tutt’altro che esente da rischi.
Quali potenziali rischi possono esserci nell’uso dei torrent e le reti peer-to-peer?
Diciamo che la cosa meno grave che può capitarti è che se cercavi di scaricare un determinato tipo di video e il titolo corrisponde a quello che cercavi, potresti ritrovarti con una bella sorpresa (i veterani di eMule sanno di cosa sto parlando).
Soprattutto quando cerchi il tuo software preferito gratuito e craccato per non pagare, non è assolutamente infrequente incontrare qualche virus o qualche malware.
Tuttavia se virus e malware possono essere affrontati in tutta tranquillità con un buon antivirus o antimalware, esistono problemi di privacy associati al non nascondere il proprio indirizzo IP.
Se a questo aggiungiamo poi che non tutti i client torrent sono uguali, la situazione si complica un po’, vediamo quindi di semplificarla.
Più che quali scegliere, è meglio dire quali client di Torrent evitare
Può sembrare paradossale, ma è davvero più facile dire quali evitare che quali scegliere, ad esempio μTorrent e bittorrent andrebbero evitati.
Se ci può stare che Windows Defender, per quanto ormai sia molto più valido rispetto al passato, li rilevi come falsi positivi, il problema è che spesso anche Malwarebytes Anti Malware li rileva come positivi, e parliamo di una delle applicazioni più affidabili del pianeta.
Attualmente se parliamo di quali scegliere, il sito privacytools.io dà queste alternative:
- Qbittorrent, disponibile per PC Windows, Mac e Linux;
- Transmission: come sopra;
- Deluge: anche questo, stesse tre piattaforme;
- WebTorrent: come gli altri due, con la differenza che ha la possibilità di essere usato in cloud direttamente sul sito;
- Bigly BT: sempre per PC, Mac e Linux, con la differenza che questo è l’unico che funziona anche su Android.
Allo stato attuale non esiste un client peer-to-peer torrent sicuro per sistemi iOS.
Perché è consigliabile nascondere il proprio indirizzo IP quando si usano reti peer-to-peer
Avrai sicuramente letto sui social tramite qualche meme “il cloud è il computer di un altro”, sostanzialmente qualcosa di simile accade con i torrent: ti connetti direttamente ai computer, o comunque ai dispositivi di altri utenti, ciò lascia il tuo indirizzo IP visibile a terzi e non è certamente il massimo per la tua privacy.
Windows
Su sistemi Windows puoi usare ProtonVPN per camuffare il tuo IP, che è un programma completamente gratuito; attualmente l’unica VPN che sono riuscito a trovare gratuita che permette senza pagare di accedere ad una cinquantina di server di tre nazioni diverse: Giappone, Paesi Bassi e Stati Uniti.
Ricordati tuttavia che su Windows vanno fatte azioni preliminari, tipo massimizzare la privacy tramite il menù impostazioni; se ciò lo dovessi trovare complicato, esiste un ottimo programmino chiamato O&O ShutUp 10 che modificherà le impostazioni privacy Windows senza troppi sbattimenti.
MacOS
Sistemare la privacy su MacOS prima della VPN risulta un tantino più complicato che su Windows, tanto che esiste una guida intera dei nostri amici di privacytools.
Per il resto: ProtonVPN ha anche una sua versione per Mac, quindi vai tranquillo, stesse regole di Windows.
Linux
Esiste una versione di ProtonVPN gratuita anche per Linux, anche se giusto un po’ più macchinosa da installare; per il resto, stesse regole dei sistemi operativi menzionati prima
Android
Su Android gratuitamente esistono più alternative, ma ne consiglio due: ProtonVPN ed Orbot. Ricordati che sarai costretto ad usare il client BigliBT.
Ora che lo sai, puoi usare i torrent in tutta tranquillità: ed occhio a cosa scarichi.