Hai mai pensato che il tuo smartphone potesse salvarti la vita in caso da i terremoti? Non parliamo di app a pagamento o sensori extra, ma del telefono che hai già in tasca. Secondo uno studio durato tre anni, condotto da Google e pubblicato su Science, la rete globale di Android funziona come un vero sistema di allerta precoce per i terremoti, capace di avvisare milioni di persone con qualche secondo di anticipo.
Un sismografo nel telefono
Gli accelerometri integrati negli Android, gli stessi che usi per il contapassi o per girare lo schermo, sono in grado di rilevare vibrazioni anomale. Quando migliaia di dispositivi fermi nello stesso momento registrano lo stesso segnale, i server di Google incrociano i dati e li trasformano in un allarme sismico.
Il principio è identico a quello delle reti sismiche tradizionali: prima arrivano le onde P, poi le onde S, quelle più distruttive. Se riesci a intercettare le prime, puoi guadagnare secondi preziosi per metterti al sicuro.
Numeri impressionanti

Dal 2021 al 2024 il sistema Android Earthquake Alerts (AEA) ha rilevato in media 312 terremoti al mese, con magnitudo da 1.9 fino a 7.8. Per gli eventi più forti, oltre 4.5, ha inviato alert sonori e visivi a schermo intero (“TakeAction”) circa 60 volte al mese, raggiungendo fino a 18 milioni di notifiche individuali.
I sondaggi raccolti via Google Search parlano chiaro: l’85% degli utenti che hanno ricevuto un avviso ha poi percepito il sisma. Di questi, il 36% lo ha ricevuto prima che la terra cominciasse a tremare.
Dove serve di più
Il grande vantaggio è che non c’è bisogno di costose reti di sismografi, spesso assenti in paesi a rischio. L’AEA funziona ovunque ci siano Android connessi a internet. In pratica, ovunque ci siano persone.
Le aree più coperte oggi includono Sud America, Stati Uniti, Australia e un’ampia fascia che passa per Europa meridionale, Nord Africa, Medio Oriente e Asia fino all’India. Mancano ancora alcune zone critiche come Giappone, Messico e parte dell’Indonesia, dove gli alert non sempre vengono generati.
Non solo allerta
Google e i ricercatori del Berkeley Seismological Laboratory puntano a spingersi oltre. In futuro, i dati raccolti dai telefoni potrebbero servire anche a generare mappe di scuotimento quasi in tempo reale, fondamentali per i soccorsi nelle prime ore dopo un sisma.
Per ora, la priorità è migliorare la qualità dei rilevamenti e ridurre i falsi positivi. Il rumore da movimenti casuali degli utenti è sempre dietro l’angolo, ma con miliardi di telefoni in circolazione la rete impara in fretta.
Un terremoto di dati
L’idea di usare i telefoni come sensori non è nuova: in Messico c’è SkyAlert, negli USA ShakeAlert. La differenza è la scala. AEA è integrato nei Google Play Services, attivo di default su gran parte dei dispositivi Android. Non serve installare nulla: il tuo telefono, volente o nolente, è già parte di un gigantesco sismografo distribuito.
E la prossima volta che sentirai una vibrazione sul tavolo, chiediti: è il telefono che trema per una notifica, o il telefono che ti avvisa che la terra sta per muoversi?
Vuoi essere pronto al prossimo terremoto? Controlla nelle impostazioni del tuo telefono Android se l’Android Earthquake Alerts è attivo e resta un passo avanti. Per altri aggiornamenti tech e scienza, seguici su Instagram.