L’Agenzia spaziale europea (ESA) sta valutando i modi per riprogettare l’importante telescopio spaziale a raggi X Athena dopo che numerosi Stati membri dell’ESA hanno rinunciato al progetto.
Il telescopio spaziale a raggi X Athena, o Advanced Telescope for High-Energy Astrophysics, è stato selezionato dall’ESA nel 2014 ed è destinato al lancio verso il punto 2 di Sun-Earth Lagrangian, un punto a circa 1,5 milioni di chilometri (1 milione di miglia) di distanza dalla Terra sul lato notturno del pianeta, e lì il suo compito sarebbe quello di studiare i buchi neri supermassicci, la formazione di gruppi di galassie, le supernove e altri fenomeni cosmici osservando le emissioni di raggi X.
Sebbene il compito del telescopio sia importantissimo, l’ESA sta ora esaminando le possibilità per ridimensionare la progettazione dell’osservatorio di fronte all’aumento dei costi, secondo quanto è stato riferito da riferito SpaceNews, citando i commenti di Paul McNamara, coordinatore di astronomia e astrofisica dell’ESA, durante una presentazione del 21 luglio a Comitato di astronomia e astrofisica della NASA.
Cose da sapere in più sul telescopio spaziale a raggi X Athena
Il telescopio spaziale a raggi X Athena aveva un costo stimato di circa 1,17 miliardi di euro, adeguato ai prezzi odierni, quando è stata selezionata per la prima volta. Tuttavia, a maggio di quest’anno, le stime erano cresciute fino a 1,9 miliardi di euro, secondo il rapporto.
La missione sta procedendo bene dal punto di vista tecnologico, compreso lo sviluppo di un nuovo specchio leggero. Tuttavia, i costi dell’ESA sono aumentati a causa del ritiro di numerosi partner.
“Diversi Stati membri hanno concluso di non essere in grado di adempiere ai propri impegni”
ha affermato McNamara, chiedendo che l’ESA si assumesse la loro responsabilità, secondo il rapporto.
L’ESA desidera che l’aumento dei costi non influisca su altre missioni e ora sta cercando di “ridimensionare” Athena per ridurre il suo prezzo. McNamara ha dichiarato che l’agenzia non sta cercando di annullare il progetto.
Il progetto rivisto, noto come NewAthena, cambierà probabilmente la configurazione dello strumento scientifico del progetto e gli obiettivi scientifici della missione, inoltre inizialmente la missione doveva essere lanciata nel 2028, ma le modifiche alla missione potrebbero avere implicazioni per il suo programma.
I cambiamenti potrebbero anche avere ripercussioni per la NASA, che è coinvolta nei payload scientifici, fornendo hardware e strutture di test e calibrazione, e McNamara ha suggerito che l’ESA sarebbe aperta a un coinvolgimento più intenso da parte dell’agenzia spaziale come opzione di “ripresa”, inoltre ha poi in seguito affermato:
“Nessuna porta è chiusa. Stiamo cercando qualsiasi modo per cercare di ottenere la migliore missione possibile entro i vincoli programmatici”.
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