Hai mai sentito parlare di un oggetto spaziale che non è né asteroide né cometa? Chirone, noto anche come 2060 Chiron o 95P/Chiron, è uno di quei corpi celesti che sfuggono a ogni definizione tradizionale. Recentemente, il telescopio spaziale James Webb ha puntato i suoi potenti strumenti su questo affascinante oggetto, rivelando dettagli sorprendenti sulla sua natura.
Cos’è Chirone e perché è così speciale?
Chirone appartiene alla classe dei centauri, oggetti che orbitano tra i pianeti giganti, in questo caso tra Saturno e Urano. La sua peculiarità? Un comportamento a metà strada tra un asteroide e una cometa. Scoperto nel 1977, inizialmente venne classificato come un pianeta minore per le sue dimensioni (circa 200 km di diametro). Tuttavia, con il tempo si è scoperto che Chirone manifesta attività cometaria, come il rilascio di gas e polveri.
“Ci sono momenti in cui Chirone si comporta come una cometa, e questo lo distingue dagli altri centauri”, afferma Charles Schambeau, astronomo del Florida Space Institute. Inoltre, è uno dei pochi corpi celesti del Sistema solare a possedere un sistema di anelli, che continua a mutare nel tempo.
Le osservazioni del telescopio James Webb
Grazie al telescopio spaziale James Webb, gli scienziati hanno potuto approfondire la conoscenza di questo oggetto enigmatico. Le osservazioni hanno rivelato che la superficie di Chirone è chimicamente diversa rispetto a quella di altri centauri.
Secondo uno studio pubblicato su Astronomy & Astrophysics, Chirone presenta anidride carbonica e ghiaccio di monossido di carbonio sulla superficie, insieme a gas come metano nella sua chioma. Questa scoperta apre nuove prospettive sulla comprensione delle sue proprietà fisiche e chimiche.
Una finestra sul passato del Sistema solare
“Questi risultati ci permettono di esplorare la composizione e la struttura dei ghiacci, rivelando indizi sull’evoluzione del Sistema solare”, spiega Noemí Pinilla-Alonso, a capo dello studio. Gli asteroidi, ad esempio, non presentano ghiaccio, mentre le comete sì, ma le loro chiome sono spesso troppo dense per analizzarne facilmente la superficie. Chirone, con la sua attività moderata, rappresenta un perfetto compromesso per questo tipo di ricerche.
Secondo gli scienziati, i centauri come Chirone sono vere e proprie “capsule del tempo”. Analizzandoli, possiamo raccogliere informazioni preziose sulle condizioni che hanno caratterizzato i primi momenti del nostro Sistema solare, offrendo nuove chiavi per comprendere l’origine e l’evoluzione dei corpi celesti.
Cosa ci riserva il futuro?
Lo studio di Chirone è solo l’inizio. L’analisi dettagliata dei suoi ghiacci e gas potrebbe svelare segreti ancora più profondi sull’origine dei centauri e sulla formazione del Sistema solare. Che ne pensi? Lasciati affascinare da questi oggetti misteriosi e resta aggiornato per scoprire ulteriori rivelazioni!
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