Il telescopio Arecibo, facente parte dell’Osservatorio Arecibo, noto anche come National Astronomy and Ionosphere Center (NAIC), situato per l’appunto nella città di Arecibo, in Porto Rico, ha subito un drammatico crollo lo scorso 1 dicembre.
Ayer fue la última vez que visite esta belleza de lugar. Lamentablemente agonizaba. Aquí imágenes de ayer y hoy. pic.twitter.com/jWuAwtUc1s
— Deborah Martorell (@DeborahTiempo) December 1, 2020
Il crollo arriva al termine di un periodo difficile per l’impianto. Ad agosto, il telescopio Arecibo ha subito il suo primo grave malfunzionamento, quando un cavo ausiliario si è staccato dalla sua presa ed è caduto sulla parabola dell’osservatorio, andando a realizzare un grande foro nella struttura.
A quel tempo, l’NSF (National Science Foundation –i proprietari dell’Osservatorio–) e l’Università della Florida centrale (UCF), che sovrintende alle operazioni quotidiane al telescopio Arecibo, hanno promesso di indagare sul guasto e riparare il danno al fine di rimettere in funzione l’osservatorio.
Tuttavia, la promessa non è stato possible mantenerla in quanto, mentre gli ingegneri stavano cercando di trovare un percorso per le riparazioni, il 6 novembre un secondo cavo principale si è guastato.
Questa volta, il cavo si è spezzato ed è caduto anche sulla gigantesca parabola di Arecibo, danneggiando altri cavi nelle vicinanze.
Gli ingegneri hanno a quel punto constatato che non era possibile garantire la tenuta degli altri cavi, e la NSF ha concluso che il telescopio Arecibo alla fine sarebbe crollato se non fosse stata intrapresa alcuna azione; semplicemente non sapevano quando sarebbe potuto verificarsi il collasso.
Sapendo che questo era imminente, la NSF disse che prevedeva di demolire il telescopio Arecibo in modo controllato, concludendo che non c’era un modo sicuro per salvare l’osservatorio. I gestori avevano evacuato la struttura e istituito una “zona di esclusione di sicurezza” per tenere lontane le persone.
Purtroppo tutto ciò non è bastato e, come vedrai nel video qui sotto, il tanto amato telescopio Arecibo non ha retto, andando ad infrangersi nella gigantesca parabola sottostante.
La storia del telescopio Arecibo
La notizia è arrivata come un duro colpo per la comunità scientifica e per i fan del telescopio, con molti che hanno commentato quanto sia triste questa fine per l’incredibile strumento.
Per 53 anni, il telescopio Arecibo è stato il più grande radiotelescopio a singola apertura del mondo, con un diametro di 304,8 metri (1.000 piedi).
Il record tuttavia gli è stato portato via nel luglio del 2016 dall’Aperture Spherical Telescope (FAST) di 500 metri in Cina. Nel corso della sua illustre carriera, il telescopio Arecibo ha dato alla luce scoperte scientifiche rivoluzionarie, oltre a far da protagonista in film come Contact e Goldeneye.
Fin dall’inizio, il telescopio è stato rivoluzionario. Entrato in funzione da pochi mesi nell’aprile del 1964, è stato utilizzato per determinare la rotazione di Mercurio, all’epoca sconosciuta.
Nel 1992 è stato utilizzato per scoprire il ghiaccio d’acqua in alcuni dei cratere del polo nord del pianeta. Arecibo ha anche ampliato notevolmente la nostra conoscenza degli asteroidi, inclusi alcuni di quelli che potrebbero avere un impatto sulla Terra.
Il telescopio è stato anche cruciale nello studio sulle pulsar, un tipo speciale di stella di neutroni, scoperto nel 1967 dal dottor Jocelyn Bell Burnell. Questi oggetti estremi, il risultato di una supernova, pulsano a intervalli regolari e nel 1968 Arecibo scoprì uno di questi oggetti, che pulsava ogni 33 millisecondi nel cuore della Nebulosa del Granchio.
Solo pochi anni dopo, nel 1974, gli astronomi Russell Hulse e Joseph Taylor Jr scoprirono la prima pulsar in un sistema binario. La pulsazione regolare è stata utilizzata per stabilire le proprietà del sistema come una sorta di orologio cosmico.
I due astronomi sono stati in grado di confermare una previsione cruciale della teoria della relatività generale di Einstein –l’orbita del sistema si stava riducendo a causa dell’emissione di onde gravitazionali– vincendo persino il Premio Nobel per la fisica per questo lavoro, nel 1993.
Nel 1992, il telescopio Arecibo è stata responsabile della prima scoperta di pianeti oltre il Sistema Solare, che sono stati trovati in orbita attorno a una pulsar.
Era anche un’ancora di salvezza per l’Agenzia spaziale europea congiunta e la sonda spaziale della NASA Solar and Heliospheric Observatory (SOHO). Quando le stazioni di terra hanno perso il contatto con il veicolo spaziale nel 1998, è stato il lavoro degli scienziati di Arecibo che ha permesso di localizzarlo, e far si che SOHO continui a lavorare ancora oggi.
GLi ultimi anni del telescopio Arecibo hanno continuato a portare avanti incredibili scoperte.
Nel 2007 le sue osservazioni hanno portato alla scoperta del cianuro di idrogeno (HCN) e della presenza della molecola metenammina (CH2NH) in Arp 220, una galassia a 250 milioni di anni luce da noi. Queste sono considerate molecole pre-biotiche, importanti in quanto potrebbero formare i mattoni della vita.
In effetti, il telescopio Aricebo è stato fondamentale per la ricerca della vita aliena nel corso della sua carriera. I suoi dati sono stati a lungo utilizzati dall’Istituto SETI (Search for Extra-Terrestrial Intelligence) e, nel 1974, è stato utilizzato per inviare la trasmissione più potente mai trasmessa nello spazio, un messaggio inviato all’ammasso stellare globulare M13.
Ideato da Frank Drake (famoso per l’equazione di Drake), il messaggio di Arecibo, scritto da Drake e Carl Sagan tra gli altri, è stata una dimostrazione tecnologica per vedere se potevamo comunicare con altri esseri nell’universo.
Il telescopio è stato anche responsabile del rilevamento di Fast Radio Burst FRB 121102, il primo FRB ripetitivo mai scoperto e di un punto di svolta sul campo.
Questi sono solo alcuni dei momenti salienti di 57 anni di incredibili scoperte grazie all’osservatorio storico, alle persone che vi lavoravano e ai ricercatori che hanno avuto modo di utilizzare i suoi dati.
La comunità scientifica piange la perdita di tale strumento, con alcuni “fan” che hanno persino chiesto alla NSF di mantenerlo aperto, o altri, come nel caso di Jorge Santiago Ortiz –scienziato di Portoricano– che avevano aperto una campagna Change.org per evitarne l’abbattimento –ciò prima del collasso–.
Tuttavia, il danno al suo telescopio è eccessivo e sarà demolito per salvare la struttura del lidar, i visitatori e il centro educativo, che funge da hub per l’educazione e la divulgazione STEM.
Se fossi attratto dalla scienza continua a seguirci, così da non perderti le ultime novità e news da tutto il mondo!