Telemarketing: quante telefonate al giorno ricevi? Ebbene, molti utenti hanno da sempre dichiarato di ricevere almeno una telefonata ogni ora, anche in orari notturni durante il sacro riposo. Ciò, ovviamente, ha dato libero sfogo a lamentele di vario tipo che hanno portato il governo a far fronte sulla vicenda. Da qui nasce il Registro Pubblico delle Opposizioni non solo per i numeri fissi, ma anche per i cellulari.
Ormai è cosa nota alla popolazione già dai mesi estivi e sono stati molti gli utenti che si sono immediatamente iscritti. In questo modo vengono annullati tutti i consensi rilasciati dall’utente e nessuno potrà rilasciare informazioni riservate a terzi. Tutto ciò, però, sembra avere un fastidioso problema che almeno la metà delle persone registrate ha riscontrato e che la stessa Codacons ha confermato dando delle spiegazioni ben specifiche per calmare gli animi. A quanto pare, tutte queste persone regolarmente registrate continuano a ricevere chiamate di vario genere, anche ad orari improponibili.
Telemarketing: la tecnologia ha fatto cilecca?
Da quanto viene dichiarato, il sistema in funzione è ancora estremamente giovane ed ha bisogno di un rodaggio estremo per poter funzionare correttamente. E questo è dovuto al fatto che molti operatori telefonici non sono ancora iscritti (o per meglio dire accreditati) sul sito ufficiale del Registro Pubblico della Comunicazione. Quest’ultima è la piattaforma ufficiale in cui è possibile trovare gli operatori in questione. Altro problema spinoso è il fatto che molti call center si stanno spostando all’estero e su quel fronte non è possibile farci niente.
Altro dato importante è che molti utilizzano un software in grado di generare numeri completamente inesistenti; risultano difficili da rintracciare e, infatti, se proverai a richiamare il sistema dirà che il numero selezionato è inesistente o inattivo. Oltre a ciò, è bene informare che se un utente registrato correttamente sul sito autorizza al trattamento dei propri dati, essi verranno ceduti a terzi tranquillamente.
Attualmente le chiamate indesiderate possiedono tale percentuale: 30% da compagnie telefoniche, 29,2% aziende operanti nel settore di luce e gas, 25% trading online. Al giorno d’oggi è stato aperto un fascicolo per provvedere a tale problema, così da non annullare tutti gli sforzi effettuati per arrivare a un punto d’incontro tra operatori e utenti pubblici.
Cosa può fare l’utente in caso di chiamate indesiderate?
Non solo, perché il telemarketing in questione sembra derivare maggiormente dal Regno Unito, dove effettivamente il Registro Pubblico delle Opposizioni non ha effetto. Cosa dovrebbe fare l’utente? Al momento, l’unico modo per poter farsi sentire dall’utente è quello di esercitare il diritto di recesso, rettifica, integrazione, aggiornamento, cancellazione, di limitazione del trattamento e di opposizione al trattamento dei propri dati.
In questo modo, l’operatore del telemarketing dovrebbe inserire obbligatoriamente l’utente nella lista dei contatti da non chiamare. A rivelare ciò è direttamente il Sole 24 Ore, aggiungendo una nota molto importante da non sottovalutare. Spesso, nonostante tale richiesta all’operatori, molti non avviano la procedura corretta per paura di ritorsioni con il proprio capo.
Molti call center, infatti, trovano sbagliata la procedura di inserire l’utente tra la lista di coloro che non possono essere richiamati oppure riescono a inserire la persona correttamente, ma quest’ultima viene lo stesso ripescata qualche mese dopo. Ovviamente con la caduta delle liste precedenti. Un altro modo per esercitare il proprio volere è quello di fare reclamo al Garante, solo in caso in cui venga accertato il mal inserimento da parte dell’operatore addetto al telemarketing. E, ovviamente, controllare l’effettiva iscrizione al Registro Pubblico delle Opposizioni che avviene dopo 15 giorni dalla richiesta.