Qualcosa di grosso si muove. Non è solo una riga in un documento ufficiale: è l’inizio di una corsa a cui l’Italia non vuole più assistere dai box. Con l’approvazione della Strategia italiana per le tecnologie quantistiche, il nostro Paese entra a pieno titolo nella partita globale su uno dei fronti più avanzati (e competitivi) della trasformazione digitale.
E no, non è solo questione di computer più veloci. Si parla di sicurezza nazionale, sovranità tecnologica, attrazione di investimenti e nuove frontiere per l’industria e la ricerca.
Un piano ambizioso per un salto quantico
Approvata dal Comitato interministeriale per la transizione digitale, la Strategia arriva dopo mesi di consultazioni e lavoro congiunto tra ministeri, ricercatori e istituzioni. A coordinare tutto, Tommaso Calarco, professore di Fisica all’Università di Bologna, uno dei massimi esperti in Europa nel settore.
L’obiettivo è chiaro: trasformare l’Italia in un attore centrale nello sviluppo del quantum computing e delle tecnologie quantistiche. Un settore destinato a rivoluzionare informatica, cybersicurezza, telecomunicazioni, simulazione molecolare e non solo.

Bernini: “Siamo dentro la sfida, da protagonisti”
La ministra dell’Università e Ricerca Anna Maria Bernini non usa mezzi termini: “L’Italia è capofila di una trasformazione epocale”.
E se finora l’Europa ha guardato soprattutto alla Germania e alla Francia su questo tema, adesso l’Italia vuole fare il salto e giocare la sua partita. “Siamo in pista”, ha detto Bernini, “e pronti a far meglio di chiunque”.
Dalla sicurezza nazionale alla crescita industriale
Ma perché una strategia quantistica dovrebbe interessarti davvero?
Perché tocca molto più da vicino la tua vita di quanto immagini. Lo ha spiegato il ministro della Difesa Guido Crosetto: in un mondo dove le minacce digitali diventano sempre più sofisticate, l’evoluzione del quantum computing è anche un tema di difesa e resilienza. Proteggere infrastrutture critiche, dati sensibili, comunicazioni istituzionali… serve tecnologia. E serve subito.
Tajani: “Una leva per la competitività globale”
Il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha sottolineato il ruolo strategico delle tecnologie quantistiche per l’economia e le relazioni internazionali. Non solo come occasione di sviluppo, ma anche come terreno su cui impostare nuove regole condivise per un cyberspazio stabile e sicuro. La Farnesina parteciperà attivamente al nuovo Comitato permanente tecnologie quantistiche, che coordinerà l’attuazione del piano.
Urso: “Più attrattivi per gli investitori”
Anche il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, vede nella Strategia una svolta per l’industria: “Il calcolo quantistico sarà complementare ai supercomputer, potenziando l’intelligenza artificiale e i data center”. Tradotto: le imprese italiane avranno nuovi strumenti per innovare, e l’Italia diventerà un polo più attrattivo per gli investimenti high-tech.
Un ecosistema quantistico resiliente (e made in Italy)
Secondo Bruno Frattasi, direttore dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (ACN), il piano segna “il primo passo verso un ecosistema quantistico sovrano”. Un sistema che supporti le start-up, trasformi le scoperte della ricerca in applicazioni reali, e renda il Paese competitivo in uno dei campi più avanzati della scienza.
E ora?
La sfida è solo all’inizio. Serve visione, serve coordinamento, servono investimenti. Ma soprattutto serve fiducia: quella che, per una volta, il nostro sistema-Paese ha deciso di darsi.
E se tutto andrà come previsto, l’Italia potrebbe ritagliarsi un posto da leader in una rivoluzione scientifica che non aspetta nessuno.
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