Viviamo in un mondo dove la tecnologia cambia a una velocità impressionante e per chi è nato e cresciuto senza internet, senza smartphone e magari nemmeno col telefono fisso in casa, tutto questo può essere disorientante; eppure, sempre più genitori e nonni si trovano a dover gestire PC, tablet, smartphone e servizi online. Come possiamo aiutare i genitori anziani in modo efficace, rispettoso e soprattutto duraturo?

Ecco una guida pratica (e psicologicamente equilibrata) su come supportare i propri genitori con la tecnologia, senza diventare un call center vivente o peggiorare la loro frustrazione.
Cambia modo di vedere le cose: non sono “boomer”, sono immigrati digitali
La prima cosa da fare è cambiare l’approccio mentale e non si tratta di adulti “che non ci arrivano” o “testardi per partito preso”. Molto spesso, non hanno mai ricevuto una vera formazione, e non hanno mai avuto il tempo (o la necessità) di imparare. Sono immigrati digitali: parlano la lingua tecnologica con un accento, ma possono imparare a patto che l’insegnante sia paziente.
Spiega il “perché”, non solo il “come” del perché certa tecnologia funziona così
Molti tutorial si basano su “clicca qui, poi fai questo, poi quell’altro”. Ma per chi non ha mai capito il motivo dietro un’azione, la memoria meccanica non basta. Se spieghi il concetto dietro il gesto (es. “questo pulsante serve per tornare indietro”, “questa icona rappresenta le impostazioni perché ha un ingranaggio”), crei apprendimento, non dipendenza da te.
Esempio pratico: invece di dire “Premi qui per fare una videochiamata”, spiega: “Questa icona con la telecamera ti permette di vedere l’altra persona in diretta, proprio come alla TV”.
Un passo alla volta: evita l’overload di informazioni
È facile voler spiegare tutto subito: “Ti faccio vedere WhatsApp, poi Facebook, poi la banca online, poi il cloud…”. NO. Ogni nuova informazione deve assimilarsi con calma. Al massimo, introduci un concetto nuovo a settimana.
Strategia utile: crea dei micro-obiettivi settimanali. Tipo:
- Settimana 1: imparare a rispondere a una chiamata
- Settimana 2: inviare una foto su WhatsApp
- Settimana 3: cercare qualcosa su Google
Scrivi brevi guide personalizzate (a mano o stampate)
Un foglietto scritto a penna può valere più di mille tutorial su YouTube. Crea delle mini-guide con passaggi numerati, parole semplici, e magari disegni o icone.

Esempio, come fare una chiamata su WhatsApp
- Apri WhatsApp
- Tocca il nome della persona
- Tocca l’icona del telefono o della videocamera
- Per chiudere, premi il pulsante rosso
Puoi anche plastificarle o attaccarle vicino al PC o al frigo.
Ripetizione senza giudizio = apprendimento duraturo
La frustrazione nasce quando ci si sente giudicati. Se tua madre ti dice per la decima volta “Come si apre Gmail?”, evita di sbuffare; la memoria tecnica funziona in modo diverso, soprattutto dopo una certa età e la ripetizione gentile rinforza il ricordo. Se ti arrabbi, blocchi il canale dell’apprendimento.

Consiglio livello pro: usa la frase “Te lo rispiego volentieri, così stavolta magari ti resta più impresso”. È incoraggiante e toglie la vergogna.
Sicurezza prima di tutto: password, truffe e backup
Gli over 60 sono il bersaglio preferito di truffatori online, phishing, SMS fraudolenti e simili. È fondamentale:
- Attivare il blocco dei popup e l’autenticazione a due fattori dove possibile
- Impostare password semplici ma robuste (es. “AndreaCasa2025”)
- Spiegare come riconoscere una truffa: “se ti arriva un SMS strano, chiamami prima di cliccare”
Non è terrorismo informatico: è come insegnare a riconoscere un ladro dalla faccia. Serve.
Adatta l’interfaccia: grandi icone, temi leggibili, launcher semplificati
Non tutti sanno che Android e Windows permettono di ingrandire le icone, i caratteri e semplificare le schermate. Su Android, ad esempio, puoi usare launcher come:
- Simple Launcher
- Big Launcher
- Mode Easy (integrato in Samsung)

Su PC, puoi aumentare il DPI, attivare la modalità ad alto contrasto o usare interfacce tipo OpenShell se il passaggio da Windows 7 a 11 li ha disorientati.
Personalizza il dispositivo per renderlo “loro”
Metti una foto di famiglia come sfondo. Salva nella home i contatti rapidi. Crea una cartella “Preferiti” per app e siti. Più il dispositivo appare familiare, meno incute timore.
Una persona si affeziona prima a ciò che riconosce e un telefono “personalizzato” è meno alienante.
Automatizza il più possibile
- Backup automatici delle foto su Google Foto
- Aggiornamenti app automatici
- Accessi automatici a Gmail o social (con PIN al boot)
- Assistenti vocali configurati (Google Assistant, Alexa, Siri)
Una configurazione ben fatta riduce i problemi e le richieste di aiuto.
Non trattarli da bambini. Mai.
La trappola peggiore: infantilizzare i genitori; frasi come “Dai, è facilissimo!” o “Ma non ci arrivi proprio?” umiliano e creano rifiuto.

Trattali come partner, come colleghi che si stanno aggiornando; la dignità è tutto! E se tuo padre ha fatto 40 anni in officina o tua madre ha cresciuto tre figli, sanno benissimo imparare… solo che non parlano il tuo linguaggio.
BONUS: Crea un momento insieme
Metti su il caffè, siediti con calma, spegni le notifiche e fate una lezione a settimana e rendilo un momento di connessione, non solo una noiosa lezione. E se sbagliano, rideteci su.
Conclusioni
La tecnologia non deve dividere le generazioni. Al contrario, può diventare un ponte di comunicazione tra mondi diversi. Aiutare i propri genitori con pazienza, rispetto e intelligenza è uno dei modi più belli per dire: “ti voglio bene e voglio che tu sia indipendente anche nel digitale”.
E magari un giorno, quando sarai tu a non capire l’ultima AI del 2045, ci sarà qualcuno che ti restituirà il favore.