Tech: un settore in completa espansione e sempre pronto a tirar fuori dal cappello novità e innovazione. Quando c’è bisogno, però, diventa anche solidale e si unisce alla battaglia contro ciò che sta accadendo in Ucraina negli ultimi giorni. Proprio recentemente, l’Europa sta cercando di sanzionare la Russia con ogni mezzo possibile e si è unita alla battaglia anche il settore videoludico. Oltre a lui, però, anche tech ha iniziato a fare la sua parte. Specialmente i big del settore, che si sono coalizzati per essere il più vicini possibili al popolo ucraino.
Un esempio è proprio Samsung, che ha deciso di sospendere le spedizioni per la Russia. Ad annunciare questa decisione è stata proprio l’azienda tramite un suo rappresentate, che ha inviato una mail generale a tutti i dipendenti e non; estrapoliamo una parte della dichiarazione fatta:
“A causa degli attuali sviluppi geopolitici, le spedizioni in Russia sono state sospese. Continuiamo a monitorare attivamente questa complessa situazione per determinare i nostri prossimi passi”. Questo fa intendere che, all’effettivo, non è una vera e propria sospensione permanente. In futuro le cose potrebbero cambiare e riprendere con le spedizioni normalmente. Non solo Samsung, perché nel mezzo ci sono anche Microsoft e Netlix, insieme ai social network più famosi: YouTube, Facebook e Twitter.
Tech contro chi combatte e vicina con le vittime
Il mondo tech si fa avanti, sperando in tempi migliori, ma andiamo con ordine; abbiamo parlato di Microsoft, ma che sanzioni ha adottato? Precisamente, l’azienda sta cercando di rimuovere (con successo, oltretutto), il Russia Today dallo store in suo possesso. Questo è per evitare ulteriori strumenti di propaganda o la possibilità di poter divulgare notizie false. Un po’ come l’obiettivo di Meta, che ha limitato l’accesso a Russia Today (lo stesso già nominato) e Sputinik. La preoccupazione più grande è, infatti, quella di poter lucrare su articoli completamente errati portando, nel mondo, notizie non veritiere. E, purtroppo, di questi tempi le fake news sono all’ordine del giorno.
I social network legati a Meta, infatti, hanno ridotto all’osso l’utilizzo da parte del popolo russo in favore di quello ucraino. Anche TikTok non è da meno, nonostante non faccia parte del mondo Meta, in quanto ha limitato l’utilizzo non agli utenti russi ma, esclusivamente, ai media locali statali. In questo modo hanno circoscritto un’area decisamente più piccola, ma che rientra sempre nelle sazioni. Per quanto riguarda Google, invece, ha decisamente incluso tutti: vittime o carnefici.
Ciò che ha fatto è per cautela nei confronti di questa invasione, andando a rimuovere le posizioni inviate dagli utenti dei seguenti paesi: Russia, Ucraina e Bielorussia. É anche vero che esiste una sanzione ben più grande e riguarda proprio lo stato incriminato, in quanto lo stesso Google non permetterà più di vendere annunci nel paese. “Stiamo interrompendo l’attività in Russia in linea con le sanzioni e, inoltre, sospendiamo tutte le vendite di servizi e prodotti SAP in Russia” ha dichiarato l’amministratore delegato di Spotify Christian Klein. Un intero settore tech unito contro un obiettivo comune.