Un distretto scolastico in Colorado ha adottato una misura che sembra uscita da un film di fantascienza: usare la tecnologia di riconoscimento facciale e sensori d’aria intelligenti per catturare gli studenti che svapano nei bagni. Questo passo rappresenta un nuovo livello di sorveglianza scolastica, ma è davvero la strada giusta da percorrere?
Nel distretto scolastico di Cheyenne Mountain, situato a Colorado Springs, sono state installate 400 telecamere di riconoscimento facciale alimentate dall’intelligenza artificiale. Secondo i responsabili, queste telecamere servono per garantire la sicurezza nelle scuole e rispondere rapidamente a situazioni di emergenza.
Ma non si fermano qui. Come riporta il Denver Post, il distretto ha anche implementato dei sensori d’aria capaci di rilevare la presenza di vapore da sigarette elettroniche o di fumo di THC nei bagni degli studenti. Quando questi sensori captano qualcosa di sospetto, le telecamere di sorveglianza vengono attivate per identificare e localizzare l’autore dell’infrazione.
Greg Miller, direttore esecutivo della tecnologia del distretto scolastico, ha spiegato che la scelta di utilizzare la tecnologia di Verkada – nonostante non fosse la più economica – si è rivelata cruciale per identificare rapidamente situazioni legate allo svapo, aiutando a garantire la sicurezza degli studenti.
Le preoccupazioni sulla privacy
Se da un lato è vero che lo svapo rappresenta un rischio per la salute degli adolescenti, dall’altro il massiccio uso della tecnologia di sorveglianza ha sollevato molte critiche. Diversi esperti, infatti, ritengono che questo tipo di monitoraggio invada eccessivamente la privacy degli studenti, creando un ambiente scolastico sempre più simile a una prigione.
L’ACLU del Colorado, attraverso la voce di Anaya Robinson, ha espresso preoccupazioni in merito. La mancanza di dati concreti che dimostrino i benefici della sorveglianza facciale, unita ai potenziali rischi per la privacy e il comfort degli studenti, rende l’uso di queste tecnologie una questione delicata. Secondo Robinson, i ragazzi dovrebbero potersi sentire sicuri e a loro agio nell’ambiente scolastico, senza temere di essere continuamente sorvegliati.
Svapano nei bagni: sicurezza o sorveglianza?
Miller ha cercato di rassicurare sul fatto che non viene effettuato un monitoraggio costante sugli studenti e che l’obiettivo principale dell’uso di queste tecnologie rimane la sicurezza. Tuttavia, molti genitori e attivisti si domandano se la sorveglianza invasiva sia davvero la soluzione migliore per garantire la sicurezza nelle scuole.
Le scuole dovrebbero sicuramente preoccuparsi della salute e del benessere degli studenti, ma l’uso di sistemi di riconoscimento facciale per monitorare il loro comportamento solleva domande più ampie su come la tecnologia venga impiegata nella nostra vita quotidiana. Dove tracciamo il limite tra sicurezza e violazione della privacy?
Uno sguardo al futuro
La questione rimane aperta: è giusto usare l’intelligenza artificiale per sorvegliare i comportamenti degli studenti, anche se questo può portare a una riduzione del rischio di problemi di salute come lo svapo? Oppure stiamo costruendo un futuro in cui i ragazzi crescono sotto un “Grande Fratello” tecnologico?
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