Sono ormai alcuni giorni che la Microsoft ha ufficialmente iniziato le vendite di Surface Pro X negli Stati Uniti, ma le prime recensioni non sembrano essere molto positive.
Se da una parte viene lodato il comparto tecnico ed il design, sembrano essere tutti daccordo che il lato software è assolutamente da rivedere.
Surface Pro X è uno dei pochi dispositivi che torna a sfruttare un chip SoC basato su architettura ARM, ottimizzato per funzionare con una versione dedicata di Windows 10.
Questo significa che il Surface è in grado di eseguire tutte le applicazioni progettate per questo particolare tipo di architettura, e solamente quelle che utilizzano lo standard a 32 bit (x86).
La mancanza della possibilità di utilizzare applicazioni con standard diversi non è particolarmente grave, ma il processore Microsoft SQ1 della Qualcomm non è ancora in grado di garantire prestazioni che siano sufficienti per utilizzare le applicazioni più complesse.
Questi problemi legati alla compatibilità si riflettono anche sui tempi di autonomia del dispositivo stesso.
I recensori hanno notato che la durata della batteria viene drasticamente ridotta nel momento in cui vengono avviati dei programmi che non sono stati progettati nativamente per ARM, mostrando una sostanziale differenza a seconda dell’applicazione utilizzata.
Come se non bastasse, è stata sottolineata la scarsa organizzazione del Windows Store, dal quale è possibile scaricare applicazioni e giochi che non sono compatibili con il processore ARM, creando gravi disagi agli utenti meno informati.
La Microsoft ha promesso di risolvere gran parte di questi problemi con il rilascio di aggiornamenti dedicati, disponibili già dalle prossime settimane.
In conclusione, Surface Pro X non può ancora essere visto come un sostituto ottimale per il classico Surface Pro 7, ma grazie al suo ottimo hardware e ad un bellissimo design, dovrebbero essere necessari pochi aggiornamenti per renderlo un dispositivo di tutto rispetto.