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Lettura: Il supervulcano di Yellowstone non esplode perché è “tappato”. Letteralmente
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Il supervulcano di Yellowstone non esplode perché è “tappato”. Letteralmente

Scienziati scoprono un “coperchio” magmatico che blocca il supervulcano di Yellowstone. Ecco perché non esplode e cosa può succedere in futuro.

Massimo 2 mesi fa Commenta! 3
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No, non è l’inizio di un film catastrofico. Ma potrebbe diventarne il soggetto.

Contenuti di questo articolo
Dentro il mostro: il cuore pulsante di YellowstoneCome hanno fatto a vederlo? Con un camion che fa terremoti.Un sistema che respira… senza esplodereDobbiamo preoccuparci?Geotermia, carbonio e futuri terremoti

Un team di scienziati ha appena scoperto che qualcosa sta bloccando l’eruzione del supervulcano di Yellowstone.
Si tratta di una sorta di coperchio magmatico a circa 3,8 km di profondità. Un tappo naturale fatto di roccia fusa e gas che sta contenendo pressioni esplosive da milioni di anni.

Ma quanto può reggere ancora?

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Dentro il mostro: il cuore pulsante di Yellowstone

Il supervulcano di Yellowstone è una delle bombe geologiche più studiate al mondo. Se esplodesse oggi, le conseguenze sarebbero devastanti: un inverno vulcanico globale, crollo delle temperature, collasso agricolo, caos.
Sì, peggio di qualsiasi pandemia.

Eppure non esplode. Perché?

La risposta arriva da uno studio pubblicato su Nature, dove un team guidato da Brandon Schmandt (Rice University) ha scoperto l’esistenza di una “zona riflettente” sotto la superficie: una specie di tappo pieno di gas, acqua e roccia parzialmente fusa.

Come hanno fatto a vederlo? Con un camion che fa terremoti.

Vulcano krakatoa

Letteralmente. Gli scienziati hanno usato un camion vibroseis, una bestia tecnologica usata in ambito petrolifero per esplorare il sottosuolo.
Il camion spara onde sismiche nel terreno e ascolta le risposte.

Risultato? Hanno mappato con precisione una zona di transizione tra la crosta superiore e il serbatoio magmatico sottostante. E hanno scoperto che lì sotto non è tutto dormiente, anzi: è un sistema attivo, ma stabilmente contenuto.

Un sistema che respira… senza esplodere

Il “coperchio” scoperto dagli scienziati trattiene gas come vapore e anidride carbonica, ma in modo controllato.
Niente bolle giganti pronte a far saltare tutto: i gas fuoriescono piano piano, passando tra microfratture e cristalli minerali.
Ecco perché Yellowstone è ricco di geyser, fumarole e pozze bollenti: sono le sue valvole di sfogo naturali.

“Non è un sistema spento. È ancora dinamico, ma molto efficiente nel far uscire il gas”, ha detto Schmandt.

Dobbiamo preoccuparci?

Yellowstone

Al momento no. I livelli di gas e roccia fusa non indicano un’eruzione imminente.
Ma la scoperta è cruciale: monitorare quel tappo potrebbe darci segnali di allarme molto prima di un disastro.

Se un giorno la pressione dovesse superare il punto di rottura, potremmo almeno essere preparati. Forse.

Geotermia, carbonio e futuri terremoti

Questa ricerca non è solo “effetto wow”. Serve anche a capire:

  • Dove conviene sviluppare energia geotermica
  • Come si comportano le faglie profonde
  • Come (e dove) stoccare CO₂ nel sottosuolo

In altre parole: capire cosa c’è sotto i nostri piedi serve più che mai.

E tu? Dormiresti tranquillo sapendo che sotto il Parco di Yellowstone c’è un vulcano tappato da un tappo di magma incandescente?

→ Seguici su Instagram per altri viaggi nei luoghi più inquietanti del nostro pianeta.

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