Come supplemento all’ultimo BAMS è stato rilasciato lo Stato del Clima 2021, il 32esimo rapporto annuale sulle condizioni del nostro pianeta che viene pubblicato ogni estate, e ciò che trapela è una notizia estremamente preoccupante.
Secondo appunto lo Stato del Clima 2021, durante l’anno, anidride carbonica e metano hanno raggiunto livelli record, con la Terra che ha continuato a riscaldarsi e il livello del mare ha continuato a salire, e nonostante sia l’anno de La Niña, che abbassa le temperature della superficie del mare, circa il 57% della superficie oceanica ha subito almeno un’ondata di caldo.
“I dati presentati in questo rapporto sono chiari: continuiamo a vedere prove scientifiche più convincenti che il cambiamento climatico ha un impatto globale e non mostra alcun segno di rallentamento”
ha affermato l’amministratore della NOAA, il dottor Rick Spinrad in una dichiarazione, affermando in seguito anche:
“Con molte comunità colpite quest’anno da inondazioni di 1.000 anni, siccità eccezionale e caldo storico, ciò dimostra che la crisi climatica non è una minaccia futura, ma qualcosa che dobbiamo affrontare oggi mentre lavoriamo per costruire una nazione pronta per il clima e il mondo — che è resiliente agli estremi causati dal clima”.
I dati presenti in questo Stato del Clima 2021
Secondo quanto rilevato nello Stato del Clima 2021, la concentrazione media annua globale di anidride carbonica nell’atmosfera era di 414,7 parti per milione, superiore a quella del 2020 e la più alta in almeno un milione di anni; notizie negative anche per il metano, che sebbene sia più di 25 volte più potente dell’anidride carbonica nell’intrappolare il calore nell’atmosfera, è stato anche il più alto mai registrato con 18 parti per miliardo, continuando la tendenza all’aumento osservata nell’ultimo decennio.
In aumento anche l’ossido di azoto, con la terza concentrazione più alta dal 2001.
La temperatura globale annuale della superficie del pianeta è stata di 0,21-0,28°C (0,38-0,50°F) al di sopra della media 1991-2020, rendendolo uno dei sei anni più caldi mai registrati, e giusto per avere un’idea dell’attuale andamento, gli ultimi sette anni sono stati i sette anni più caldi mai registrati.
Sia l’Antartide che l’Artico si sono comportati meglio degli ultimi anni, ma con eccezioni, infatti due stazioni in Antartide hanno registrato alcune delle temperature più alte mai registrate e l’Artico ha registrato la seconda quantità più bassa di ghiaccio pluriennale mai registrato.
Notizie negative anche per il mare, per il decimo anno consecutivo infatti il suo livello è aumentato, ora sono 9,7 centimetri (3,8 pollici) più alti della media del 1993, quando sono iniziate le registrazioni delle misurazioni satellitari.
Sebbene l’importo potrebbe sembrare modesto, una piccola differenza nel livello del mare può contribuire in modo massiccio alle mareggiate, rese più probabili anche dai cambiamenti climatici, basti pensare che nel 2021 c’erano 97 cicloni denominati nell’emisfero settentrionale e in quello meridionale.
Il rapporto sullo Stato del Clima 2021, pubblicato dal Bollettino dell’American Meteorological Society (AMS), si basa sui contributi di oltre 530 scienziati in più di 60 paesi, ed è il rapporto più completo sullo stato del clima con misurazioni dettagliate di indicatori climatici, eventi meteorologici e dati provenienti da mare, terra, ghiaccio e spazio.
“L’AMS State of the Climate del 2021 fornisce l’ultima sintesi della comprensione scientifica del sistema climatico e dell’impatto che le persone stanno avendo su di esso. Se lo prendiamo sul serio e lo usiamo con saggezza, può aiutarci a prosperare su un pianeta che è sempre più piccolo rispetto all’impatto delle nostre attività.”
ha affermato Paul Higgins, direttore esecutivo associato di AMS.
Sebbene i risultati possano essere scoraggianti, non è troppo tardi per ridurre l’impatto della crisi climatica, ma ci vorrà molto più di un singolo sforzo.
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