Altro giro, altra esplosione. Il mega razzo Starship di SpaceX è tornato a far parlare di sé… nel peggiore dei modi. Stavolta non è nemmeno riuscito a lasciare la rampa di lancio prima di trasformarsi in una colonna di fuoco. Era mercoledì, in Texas. E no, non era un test qualsiasi: era un tassello chiave per puntare a Marte.
E invece? Fumo, detriti e un altro passo indietro per Elon Musk.
Musk fuori dalla politica, ma i razzi non decollano
Ora che l’era di Musk-burocrate si è chiusa (sì, ci siamo passati anche da lì), l’imprenditore può tornare a concentrarsi sulla sua vera ossessione: portare l’uomo su Marte. Ma le scadenze che si è imposto sono sempre più lontane dalla realtà.
Secondo CNN, l’obiettivo di lanciare una missione senza equipaggio verso il Pianeta Rosso già nel 2026 sembra irrealistico. Il motivo? Una lista di problemi tecnici ancora da risolvere… e il tempo che corre.
Il nodo cruciale: la finestra di lancio

Ecco il punto: per raggiungere Marte, non puoi lanciare quando ti pare. Devi aspettare quella che in gergo si chiama finestra di trasferimento, cioè quando Terra e Marte sono nel giusto allineamento orbitale. Succede ogni due anni circa. La prossima? Fine 2026. E durerà solo qualche settimana.
Se SpaceX salta questa occasione, dovrà aspettare il 2028. E a quel punto, il sogno marziano slitta di almeno altri due anni. Non esattamente quello che Musk aveva in mente.
Problemi a non finire (e soluzioni ancora tutte da testare)

Per centrare l’obiettivo, SpaceX deve:
- Far volare Starship senza che esploda
- Riuscire a rifornirla in orbita, usando altri Starship come “distributori spaziali”
- Migliorare lo scudo termico, che deve sopravvivere all’ingresso nell’atmosfera marziana e poi tornare sulla Terra
- Capire come proteggere un equipaggio umano dalle radiazioni cosmiche
E la parte sul rifornimento in orbita? È tutta teoria. Come ha detto Bruce Jakosky, scienziato dell’Università del Colorado, “Non lo abbiamo mai fatto. Nessuno l’ha mai fatto. Mai trasferito carburante da una navicella a un’altra nello Spazio in modo autonomo.”
Insomma, la missione su Marte è ancora molto, molto lontana.
Musk ci crede ancora?
Se c’è una cosa che Musk sa fare è non mollare mai, anche quando tutto brucia — letteralmente. Ma tra scadenze mancate, razzi esplosi e ostacoli tecnici giganteschi, Starship è ancora ben lontano dall’essere il taxi interplanetario promesso.
E se SpaceX non riesce a cambiare rotta in fretta, il sogno marziano rischia di diventare… un miraggio.
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