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NotiziaSalute

Stanford inventa un dispositivo che potrebbe rivoluzionare il trattamento dell’ictus

Stanford rivoluziona il trattamento dell’ictus con un nuovo dispositivo che aspira i coaguli nel cervello in modo preciso ed efficace: il milli-spinner.

Massimo 3 ore fa Commenta! 4
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Un tubo che gira, aspira e salva vite. No, non è fantascienza: è la nuova arma di Stanford contro l’ictus cerebrale, e i risultati fanno già tremare le tecnologie “classiche”.

Contenuti di questo articolo
Cosa fa di diverso il milli-spinner?Perché le tecnologie attuali non bastano piùNon solo ictus: cosa potrebbe succedere oraUn cambiamento epocale per la neurologia

Si chiama milli-spinner e sembra uscito da un laboratorio Marvel. Ma niente supereroi: qui si parla di medicina reale. Il team di Stanford ha creato un dispositivo capace di rimuovere i coaguli di sangue che causano ictus in modo molto più efficace delle tecniche attuali.

Il problema, infatti, è noto: nei casi di ictus ischemico (quello in cui un coagulo blocca il flusso di sangue al cervello), gli strumenti convenzionali – cateteri che aspirano o “catturano” il coagulo con una retina – sono imprecisi, invasivi e spesso inefficaci.

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Cosa fa di diverso il milli-spinner?

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Entra come un normale catetere, ma al posto della classica “rete da pesca”, usa un tubo rotante dotato di pinne e fessure. Il risultato? Il coagulo viene compresso, tagliato, ridotto di volume e aspirato in modo molto più preciso.

Secondo Jeremy Heit, esperto di neuroimaging e coautore dello studio pubblicato su Nature, il miglioramento è netto:

“Per i casi più difficili, passiamo da un’efficacia dell’11% a un 90% di successo al primo tentativo. È una svolta epocale.”

E non è solo una questione di efficacia. Riducendo la dimensione del coagulo senza romperlo, il rischio che pezzi di trombo vadano a finire in zone ancora più pericolose del cervello si abbassa drasticamente.

Perché le tecnologie attuali non bastano più

Renee Zhao, ingegnera meccanica e vera mente dietro il progetto, non usa mezzi termini:

“Gli strumenti attuali si limitano a strappare via il coagulo. Non possono ridurne le dimensioni. Noi, invece, lo comprimiamo e lo densifichiamo, rendendolo più facile da rimuovere.”

Questo approccio consente di intervenire anche su quei coaguli “duri”, impossibili da trattare con la tecnologia oggi disponibile in ospedale. E i test parlano chiaro: il milli-spinner può rimuovere il 95% del volume originale del coagulo, lasciando libere le arterie in tempi record.

Non solo ictus: cosa potrebbe succedere ora

Terapia ormonale

Anche se l’uso principale del milli-spinner è nella rimozione di coaguli cerebrali, il team di Stanford sta già pensando in grande. Zhao ha confermato che sono allo studio altri possibili impieghi biomedici, e persino applicazioni fuori dall’ambito medico.

In altre parole, potremmo essere davanti a una nuova generazione di micro-robotica applicata alla salute – e non solo.

Un cambiamento epocale per la neurologia

L’ictus è una delle principali cause di disabilità e morte in tutto il mondo. Intervenire più in fretta e con strumenti più efficaci può fare la differenza tra la vita e la morte, o tra la disabilità permanente e il recupero.

Con questo nuovo dispositivo, Stanford non ha solo inventato un nuovo strumento medico: ha aperto una porta su un futuro in cui le emergenze cerebrali potranno essere gestite con maggiore precisione, rapidità e sicurezza.

La medicina minimamente invasiva non è più un obiettivo lontano: con soluzioni come il milli-spinner, è già realtà.

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