Hai mai avuto la sensazione di essere sempre in ritardo, anche quando non hai nulla di urgente da fare? Tranquillo, non sei l’unico. È il nostro cervello che ci frega e ci fa correre.
Viviamo in modalità “sprint”, come se ogni giorno fosse una gara.
Controlli l’orologio. Scrolli il telefono. Salti da una notifica all’altra.
Eppure, più corri, meno arrivi davvero da qualche parte.
Ma perché succede? E soprattutto: si può uscire da questo loop mentale?
La psicologia della fretta: quando il tempo diventa un nemico

Il fenomeno ha un nome: “time urgency”.
È la sensazione costante di non avere abbastanza tempo.
E non ha a che fare con quanto sei impegnato.
È una percezione soggettiva, una forma di ansia nascosta che ti fa vivere ogni cosa come una corsa.
Secondo gli psicologi, questo stato mentale può:
- Ridurre la capacità di concentrazione
- Aumentare irritabilità e stress
- Danneggiare le relazioni (sempre di fretta, anche quando parli)
Perché ci sentiamo così? Spoiler: non è solo colpa del lavoro
- Sovraccarico digitale: notifiche, email, gruppi WhatsApp. Il cervello non ha mai un attimo di pace.
- Cultura della produttività tossica: se non fai qualcosa, ti senti in colpa.
- Confronto continuo: sui social sembra che tutti vivano 100 vite al giorno.
Morale? Ti senti in ritardo anche quando stai andando bene.
Rallentare non è perdere tempo. È riprendere il controllo

Ecco 3 tecniche pratiche che la psicologia suggerisce per uscire dal loop:
1. Micro-pause consapevoli (da 3 a 5 minuti)
Prenditi 3 minuti ogni 90 per non fare niente. Respira. Guarda fuori. Basta davvero poco per resettare.
2. Time blocking realistico
Dividi la giornata in blocchi di tempo e inserisci anche il “vuoto”. Non tutto deve essere produttivo.
3. Disintossicazione digitale a finestre
Non devi sparire da WhatsApp. Ma disattiva notifiche in certe fasce orarie. Il mondo non finirà, promesso.
La mente corre, ma puoi farle cambiare ritmo
Rallentare non significa vivere al rallentatore.
Significa scegliere dove mettere davvero attenzione.
E scoprire che, spesso, sei tu a creare l’urgenza. Non la realtà.
E tu, sei più tipo maratoneta o sprinter? Hai trovato il tuo ritmo o vivi col cronometro mentale sempre acceso?
→ Seguici su Instagram per altre dritte psicologiche (che funzionano davvero) per smettere di correre a vuoto.