Da quando lo SPID ha fatto il proprio ingresso nelle vite degli italiani, i rilasci dell’Identità Digitale hanno avuto un incremento costante: alla fine del 2022 erano più di 32 milioni i cittadini attivi con registrazioni e ingressi, un dato che segna un 30 per cento in più rispetto a quello relativo all’anno precedente.
Pur con differenze geografiche e generazionali rispetto alla penetrazione dello SPID nel Belpaese, il sistema lo scorso anno è stato usato in media 25 volte, il 14 per cento in più rispetto al 2021, segno che la popolazione ha iniziato a percepire i reali vantaggi associati all’utilizzo dell’Identità Digitale.
Dalla necessità alla reale convenienza
Senza dubbio il motore trainante che ha introdotto e veicolato lo SPID in Italia, almeno in prima battuta, è legato al periodo dell’emergenza sanitaria. Durante il periodo Covid lo SPID è stato utilizzato prevalentemente per scaricare, accedere e aggiornare il proprio Green Pass, ma anche, ad esempio, per partecipare ai programmi governativi di Cashback, nati per favorire la digitalizzazione economica e il cashless, per motivi di tracciamento e innovazione.
Ad oggi, però, allo SPID si accede anche per poter utilizzare tutti gli altri servizi consentiti dall’Identità Digitale, che sono connessi sia alla pubblica amministrazione che ai soggetti privati.
Per quanto riguarda le funzionalità collegate al rapporto con la PA, cercando sul sito ufficiale dello SPID la propria città di riferimento, vengono elencati tutti gli Enti interessati, con servizi che passano dal pagamento delle mense scolastiche alle autocertificazioni, dalla gestione INPS all’Agenzia delle Entrate, fino alla richiesta di Assegni e Bonus e alle domande pensionistiche.
Dalla PA alle grandi aziende private
Oltre all’interazione che semplifica la relazione con la Pubblica Amministrazione, coloro che richiedono lo SPID presso uno dei gestori di identità, che ad oggi sono 9, dal 2022 possono anche usare l’Identità Digitale per autenticarsi online nel campo dei servizi privati.
Dopo che la nuova normativa ha rilasciato le linee guida per Università e Albi Professionali, anche le aziende telematiche private hanno iniziato ad adottare il riconoscimento sicuro degli utenti. Lo SPID, al pari dei codici OTP e del riconoscimento biometrico, garantisce un accesso a prova di sicurezza, che peraltro evita i problemi delle lungaggini agli sportelli oppure gli errori di compilazione manuale.
In particolare i settori maggiormente interessati da questo uso dello SPID sono quelli della finanza e delle telecomunicazioni, ma, anche dal lato entertainment, quello del gioco legale a distanza, poiché oggi gli utenti possono scegliere i migliori casinò con SPID come metodo di autenticazione sicuro, nel quale è inclusa l’attestazione della maggiore età. Anche gli istituti di credito e bancari hanno iniziato ad implementare gli accessi via Identità Elettronica, e lo stesso vale per gli operatori di trading online.
In definitiva, gli obiettivi prefissati dal PNNR, con i risultati di registrazioni conseguiti alla fine del 2022, sono stati raggiunti con due anni di anticipo rispetto alle previsioni.
Nel frattempo, la scadenza prevista per il 23 aprile dei contratti stipulati tra l’ AgID (l’Agenzia per l’Italia digitale) e i gestori privati dello SPID, è stata prorogata di ulteriori due anni, segno che l’Identità Digitale continuerà ad essere pienamente operativa. Ad, oggi, si ricorda, gestori autorizzati sono nove: Aruba PEC SpA, In.Te.S.A. SpA, InfoCert SpA, Lepida ScpA, Namirial SpA, Poste Italiane SpA, Register SpA, Sielte SpA e TI Trust Technologies Srl.
La CIE e l’Identità Digitale Europea
Lo SPID, come si evince, continuerà ad assolvere alle proprie funzioni e probabilmente, nel prossimo futuro, dovrà convivere con le nuove funzionalità pensate per la CIE, ovvero la Carta d’Identità Elettronica. Ad oggi, attraverso la Carta, si possono effettuare transazioni online, firmare documenti digitali, accedere a infrastrutture di tipo informatico
L’ampliamento dei servizi per la CIE riguarda soprattutto, nel caso degli enti abilitati, la possibilità di autenticazione con QR code via app, oltre che per mezzo della carta fisica.
Ad oggi SPID e CIE sono servizi indipendenti e complementari, uno da intendersi come sistema di autenticazione, l’altro come documento di identità vero e proprio, emesso dallo Stato, sebbene, ad oggi, con funzioni sempre più simili.
Le caratteristiche peculiari di entrambi potrebbero però presto fondersi ed evolversi nell’Identità Digitale Europea eID, visto che Consiglio e Parlamento Europeo hanno raggiunto l’atteso accordo in merito. L’Identità Digitale Europea somiglierà a un portafoglio digitale esteso a cittadini e imprese UE, così da consentire l’uso di servizi come l’accesso ai dati delle PA e i pagamenti sicuri anche al di fuori dei confini nazionali.
Tra le linee guida per lo sviluppo del nuovo wallet europeo rientrano l’uso di smartcard oppure di token: la sicurezza resta dunque l’obiettivo primario anche a livello transfrontaliero, non solo per consultare archivi pubblici o registri ma anche semplicemente per noleggiare un’auto.