Un grave errore tecnico potrebbe mettere in difficoltà il programma spaziale militare degli Stati Uniti. Secondo una nuova indagine del ricercatore canadese Scott Tilley, ben 171 satelliti Starshield costruiti da SpaceX avrebbero trasmesso segnali nella frequenza e nella direzione sbagliata, rischiando di interferire con le comunicazioni ufficiali di agenzie spaziali come la NASA.
Il caso Starshield
I satelliti coinvolti fanno parte del programma Starshield, una versione militare del sistema Starlink progettata da SpaceX per il governo statunitense.
Il progetto è gestito dal National Reconnaissance Office (NRO), l’agenzia che supervisiona la rete di satelliti di sorveglianza americana.
Il suo scopo è aumentare le capacità di osservazione e comunicazione delle forze armate, fornendo copertura costante su gran parte del pianeta.
Ma secondo quanto riportato da Ars Technica, l’ingegnere e radioastronomo Scott Tilley, noto per le sue analisi indipendenti sui segnali satellitari, ha individuato trasmissioni anomale provenienti proprio da questa costellazione.
Segnali fuori banda e trasmissioni errate
Tilley ha rilevato che i satelliti di SpaceX stavano emettendo segnali nella banda 2025–2110 MHz, una frequenza regolata a livello internazionale dall’ITU (International Telecommunication Union) e destinata esclusivamente a trasmissioni da Terra verso lo spazio o da satellite a satellite.
In pratica, i satelliti di Starshield stavano trasmettendo dove avrebbero dovuto soltanto ricevere.
L’errore non è banale: si tratta di un’inversione tecnica che può generare interferenze con altre comunicazioni orbitali e terrestri, comprese quelle utilizzate da agenzie spaziali e reti televisive.
“Questa banda è riservata ai collegamenti verso i satelliti,” ha spiegato Tilley. “Se una costellazione intera trasmette segnali potenti nella stessa frequenza, c’è il rischio di disturbare la ricezione di comunicazioni legittime provenienti da Terra.”
Interferenze sul Nord America
Analizzando i segnali, Tilley ha determinato che le trasmissioni anomale provenivano da 171 satelliti operativi, che coprivano un’area comprendente Stati Uniti, Canada e Messico, con probabili incursioni anche su altri territori.
Sebbene non siano stati segnalati malfunzionamenti o interruzioni dirette, il potenziale di interferenza è reale e preoccupante.
In particolare, la banda usata dai satelliti Starshield è la stessa impiegata da NASA e altre agenzie spaziali per le comunicazioni con veicoli in orbita.
Se i satelliti di SpaceX emettono su quella frequenza, potrebbero disturbare o coprire segnali cruciali, compromettendo temporaneamente la ricezione dei comandi diretti verso sonde o satelliti scientifici.
Nessuna comunicazione ufficiale da SpaceX

Al momento, SpaceX non ha commentato pubblicamente le accuse.
Il governo statunitense non ha confermato né smentito la presenza di problemi nel sistema Starshield, e non risultano incidenti operativi o interruzioni di servizio.
Tuttavia, per un progetto strategico che lavora fianco a fianco con il Pentagono e il NRO, anche un errore di questo tipo è significativo.
Le regole dell’ITU e delle autorità americane sulle frequenze spaziali sono rigide e coordinate a livello internazionale: eventuali violazioni potrebbero creare conflitti di spettro con altri Paesi o organizzazioni.
Un problema di gestione o di progettazione?
Non è ancora chiaro se l’anomalia derivi da un errore di configurazione software, da un difetto di progettazione o da una svista nelle procedure di test.
Tilley ipotizza che si tratti di un problema di calibrazione collettivo, poiché i satelliti condividono un sistema di controllo centralizzato che potrebbe aver diffuso l’impostazione sbagliata a tutta la costellazione.
“Il fatto che oltre 170 satelliti mostrino lo stesso errore indica una causa comune,” ha spiegato il ricercatore. “Se fosse un singolo difetto hardware, il problema non sarebbe così esteso.”
Implicazioni internazionali

L’errore potrebbe avere conseguenze diplomatiche.
Secondo le regole dell’ITU, le trasmissioni spaziali devono rispettare limiti di potenza e direzione per evitare interferenze globali.
Se i satelliti di SpaceX hanno davvero trasmesso verso la Terra utilizzando una banda riservata alle comunicazioni orbitali, potrebbero aver violato le normative internazionali, anche se non intenzionalmente.
Il rischio principale è che questi segnali abbiano disturbato comunicazioni scientifiche e militari di altri Paesi, danneggiando la reputazione del programma Starshield proprio nel momento in cui il governo americano sta espandendo la sua infrastruttura spaziale.
Un monito per i giganti dello spazio privato

La vicenda dimostra quanto sia delicato l’equilibrio tra innovazione privata e regolamentazione pubblica nello spazio.
SpaceX ha rivoluzionato i lanci orbitali e la connettività globale, ma la rapidità con cui espande le sue costellazioni rende sempre più difficile controllare ogni dettaglio tecnico.
Ogni errore, anche minimo, può avere effetti a catena su scala planetaria.
E se le accuse di Tilley venissero confermate, SpaceX dovrà affrontare una delle più imbarazzanti sviste tecniche della sua storia.
Le autorità di Stati Uniti e Canada stanno valutando la questione, ma il messaggio di Tilley è chiaro: “Qualcuno deve controllare meglio questo junk orbitale, prima che interferisca con sistemi che non possiamo permetterci di perdere.”
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