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Lettura: Space Norway e SSTL nello Spazio con nuovi radar nel 2027
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NotiziaSpazio

Space Norway e SSTL nello Spazio con nuovi radar nel 2027

Un progetto ambizioso prepara il lancio del primo satellite HRWS norvegese, unendo alta risoluzione, copertura globale e nuove prospettive sulla sorveglianza marittima

Giorgio Alberto Tarantino 2 ore fa Commenta! 8
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Nell’autunno del 2025, con gli occhi di mezzo mondo puntati verso i cieli — non tanto per le costellazioni, bensì per i satelliti — è emersa una collaborazione che promette di cambiare il modo in cui sorvegliamo il mare, gli spazi costieri e – in ultima analisi – di come difendiamo la sovranità marittima: Space Norway AS e SSTL (Surrey Satellite Technology Limited) hanno stretto un accordo strategico per una nuova generazione di satelliti radar ad alta risoluzione.

Space norway e sstl nello spazio con nuovi radar nel 2027

Immaginate di fluttuare qualche centinaio di chilometri sopra la Terra, in orbita, con strumenti che vedono non la luce solare, ma il proprio segnale elettromagnetico che batte la superficie. Quei segnali si riflettono su mari, navi, onde, coste, sono il dominio del radar satellitare, noto tecnicamente come SAR (Synthetic Aperture Radar).

A differenza delle immagini ottiche che dipendono da luce e cielo limpido, un radar può operare di giorno o di notte, attraverso nuvole, fumo o buio ed in effetti, la “visione” radar è una delle tecnologie più potenti che abbiamo per avere occhi costanti sul nostro pianeta, senza pause.

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Il progetto di Space Norway e SSTL non è un’operazione semplice o banale, bensì un passo verso il cosiddetto High Resolution Wide Swath (HRWS) radar, un radar che combina due caratteristiche apparentemente antitetiche: alta risoluzione (quindi dettagli fini) e ampio “swath” (il tratto di superficie terrestre o marina coperta in un passaggio).

In genere, quando ottieni molta risoluzione, perdi in copertura (copri meno area per passata), e viceversa, e a bilanciare queste esigenze è l’arte e la scienza, con Space Norway e SSTL che affermano come il loro design sarà in grado di offrire entrambe le cose, con bassa latenza e capacità di sorveglianza marittima avanzata.

Ciò che ha spinto Space Norway in questa direzione

Le ragioni dietro questo passo di Space Norway si trovano sia nelle pressioni geopolitiche, sia nelle opportunità commerciali. Dal punto di vista nazionale, la Norvegia, con le sue vaste coste e l’Artico vicino, ha interesse a mantenere una sorveglianza marittima costante, rilevando traffici navali, intrusioni, cambiamenti ambientali e attività illecite in zone remote, ma non basta, per scaldare i motori del business, il programma sarà “internazionale”.

L’accordo di Space Norway non è solo per uso domestico, ma mira a proporre la tecnologia anche a governi, imprese e parti che vogliano acquisire i satelliti o accedere ai servizi.

Space norway e sstl nello spazio con nuovi radar nel 2027

Nel 2027 è prevista la messa in servizio operativa del primo satellite del progetto, ed è su quel primo modello, su quell’orbita, su quel payload, che si gioca la credibilità tecnica e commerciale del programma, con SSTL — già ben noto per la realizzazione di satelliti, in particolare nei segmenti small-sat (piccole piattaforme satellitari) — che fornirà competenze progettuali e parte dell’elettronica di carico utile (payload).

Un dettaglio non secondario è che i dati radar ottenuti da Space Norway verranno correlati con l’AIS (Automatic Identification System) — il sistema con cui le navi trasmettono la propria identità, posizione, rotta, tipologia — offrendo così capacità di “cross-verifica”, in altre parole, il radar può vedere oggetti nel mare, ma l’AIS aggiunge il “nome”, la “voce”, il “codice”. Questo incrocio è essenziale per trasformare dati grezzi in conoscenza azionabile.

Se vi fosse un romanzo da scrivere sull’“occhio nel cielo” del XXI secolo, questo progetto potrebbe essere una delle sue scene più cruciali, immagina una costa polare, il cielo velato, un satellite che percorre una traiettoria solare-sincrona: invia impulsi radar, raccoglie riflessioni, le elabora, e – in pochi minuti – un centro a terra riceve mappe dettagliate di traffico navale, iceberg, correnti. È quasi un “racconto tecnologico”, ma è uno sforzo reale e concreto.

Space norway e sstl nello spazio con nuovi radar nel 2027

Un aspetto quasi poetico sarà la “latenza” — il ritardo fra ciò che accade e ciò che viene rilevato e comunicato —, cruciale. Se impieghi ore prima che il dato arrivi a terra, nel frattempo una nave sospetta può uscire, cambiare rotta o “nascondersi” nella foschia, ma il progetto di Space Norway e SSTL pretende di offrire latenza molto bassa, trasformando il satellite in uno strumento quasi “in tempo reale” per la sorveglianza marittima.

Al di là del tecnico, c’è anche un elemento di fiducia (e rischio); il mercato spaziale è competitivo, costi elevati, rischi di fallimento, concorrenti con tecnologie alternative (ottico, multispettrale, altri radar da altre nazioni).

Ciononostante, l’accordo tra Space Norway e SSTL, per come è strutturato, vuole coprire ambedue le gambe del tavolo: co-sviluppo tecnico e promozione commerciale, non semplicemente “fare un satellite per la Norvegia”. Il linguaggio stesso dell’accordo parla di “opportunità commerciali globali” e di “tailoring” del progetto per clienti internazionali.

Durante le ultime decadi, SSTL ha maturato esperienza con satelliti radar come NovaSAR-1 (una missione “dimostrativa” su banda S, lanciata nel 2018) che già incorpora capacità di sorveglianza marittima, rilevamento di perdite di petrolio, monitoraggio ambientale, gestione delle emergenze. Quella missione è un “precursore” della fiducia che si può avere nel team e nella tecnologia, ora l’idea è di saltare una generazione e portare sul mercato qualcosa di più ambizioso.

Nel contesto globale, questa collaborazione emerge in un’epoca in cui la sorveglianza via satellite è diventata fondamentale, basti pensare la pesca illegale all’immigrazione, il traffico marittimo clandestino e le implicazioni strategico-militari, fino al monitoraggio ambientale e dei disastri naturali. Chi avrà occhi costanti sui mari avrà un vantaggio enorme — quanto inquietante.

Space norway e sstl nello spazio con nuovi radar nel 2027

Così, con il 2027 all’orizzonte, Space Norway e SSTL stanno puntando a costruire non solo satelliti, ma una “narrazione tecnologica” capace di guardare oltre l’orizzonte: mare, governi, interessi globali, concorrenza.

Il loro progetto è al contempo una scommessa tecnica e un’operazione di diplomazia spaziale, se il satellite (o la serie di satelliti) manterrà le promesse, potremmo entrare in un’era in cui il mare — quel vasto spazio spesso percepito come infinito e misterioso — non è più tanto “ignoto”, ma terreno sotto controllo quasi continuo.

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