Negli ultimi decenni, lo spazio è passato dall’essere un’arena di esplorazione scientifica e competizione geopolitica silenziosa, a un vero e proprio dominio operativo per le forze armate delle potenze mondiali e tra queste, gli Stati Uniti, si pongono in prima linea con una struttura militare dedicata: la U.S. Space Force.

Nata nel 2019 come sesto ramo delle forze armate statunitensi, la Space Force rappresenta l’evoluzione strategica della difesa americana in risposta ai mutamenti tecnologici e geopolitici che rendono lo spazio sempre più rilevante per la sicurezza nazionale.
Quest’anno, la Space Force ha pubblicato un nuovo documento guida strategico dal titolo “Commander’s Strategic Planning Guidance 2024”, un testo fondamentale che definisce il piano d’azione militare per il dominio spaziale, indicandone le priorità operative, tecnologiche e dottrinali. Questo documento, che si propone come una bussola per lo sviluppo e l’impiego delle capacità spaziali militari, riflette una trasformazione cruciale: lo spazio non è più visto come un dominio passivo per il supporto alle operazioni terrestri, ma come un campo attivo di confronto e deterrenza.
La Space Force come supporto alla supremazia nello spazio
Per decenni, lo spazio è stato considerato dalle forze armate statunitensi come una piattaforma abilitante: satelliti per le comunicazioni, per la navigazione GPS, per l’osservazione e l’intelligence, hanno permesso una gestione avanzata delle operazioni militari terrestri, aeree e navali, detto ciò il nuovo piano strategico evidenzia un cambiamento di paradigma: la necessità non solo di proteggere le infrastrutture spaziali dagli attacchi, ma anche di garantire la libertà di azione nello spazio in un contesto che potrebbe rapidamente diventare ostile.
Il generale Chance Saltzman, capo delle operazioni spaziali della Space Force, ha sottolineato nel documento come il futuro della guerra richiederà “forze pronte a combattere nel e attraverso lo spazio”, con l’obiettivo di garantire la supremazia spaziale in caso di conflitto.
Non si tratta solo di una questione tecnologica, ma di una visione strategica che abbraccia dottrina, addestramento, capacità operative e deterrenza.
Le minacce emergenti

La nuova guida strategica non nasce nel vuoto, bensì è una risposta diretta alle crescenti minacce provenienti da attori come la Cina e la Russia, i quali stanno sviluppando armi spaziali antisatellite, sistemi di jamming, cyberattacchi e tecnologie orbitali in grado di compromettere o distruggere le capacità spaziali statunitensi e dei loro alleati.
Questo scenario ha portato la Space Force a pianificare non solo la difesa, ma anche capacità offensive nello spazio, per impedire che gli avversari possano negare o degradare l’accesso americano allo spazio.
Le tecnologie minacciose includono satelliti “killer” capaci di avvicinarsi ad altri veicoli spaziali e danneggiarli, armi a energia diretta, e capacità cibernetiche avanzate, pertanto tali sviluppi impongono un cambio di passo nella mentalità militare: da uno spazio considerato “pacifico” e neutrale, a un teatro operativo dove la competizione strategica e tecnologica è già in corso.
Nuove priorità per la Space Force
Nel suo piano strategico, la Space Force identifica tre priorità fondamentali per realizzare la supremazia spaziale:
- Field Combat-Ready Forces –ovvero, costruire e mantenere forze spaziali pronte al combattimento, capaci di rispondere rapidamente a ogni minaccia, in ogni momento.
- Amplify the Guardian Spirit –coltivare una cultura militare unica e resiliente tra i membri della Space Force (detti “Guardians”), focalizzata su innovazione, prontezza e consapevolezza del ruolo critico svolto nello spazio.
- Partner to Win –collaborare strettamente con alleati, industria privata, mondo accademico e altre agenzie governative per costruire un ecosistema integrato capace di affrontare le sfide spaziali globali.
Queste priorità non sono astratte: rappresentano il tentativo concreto di costruire una forza militare autonoma e tecnologicamente avanzata, capace non solo di sostenere le operazioni congiunte con gli altri rami delle forze armate, ma anche di condurre missioni spaziali indipendenti con fini militari e strategici.
Verso un nuovo concetto di deterrenza

Un altro concetto chiave emerso nel documento strategico è la deterrenza nello spazio, ma cosa ha di speciale? La deterrenza tradizionale, fondata sull’equilibrio delle forze terrestri e nucleari, oggi deve essere ampliata per includere lo spazio come dominio critico, questo implica la capacità di mostrare forza e prontezza anche in orbita, affinché gli avversari sappiano che qualsiasi tentativo di attacco sarà immediatamente neutralizzato o vendicato.
Per farlo, la Space Force punta su una combinazione di presenza costante, capacità di risposta rapida, superiorità informativa e tecnologie di nuova generazione.
La guida strategica quindi non è solo un documento interno, ma un messaggio geopolitico chiaro: gli Stati Uniti intendono proteggere e, se necessario, difendere attivamente i propri interessi nello spazio e per farlo, stanno costruendo una forza che considera lo spazio non più solo una frontiera, ma un campo operativo centrale per la sicurezza del XXI secolo.
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