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NotiziaIntelligenza Artificiale

Space Force lancia l’X-37B con tecnologia quantistica segreta a bordo

L’X-37B della Space Force torna in orbita con un sensore quantistico e comunicazioni laser: tecnologie segrete per navigare senza GPS

Massimo 4 ore fa Commenta! 5
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Il misterioso X-37B, lo spazioplano sperimentale della US Space Force, torna in orbita. Dopo una missione durata oltre un anno, il velivolo costruito da Boeing è pronto al suo ottavo lancio in 15 anni, decollando dal Kennedy Space Center sulla leggendaria rampa 39A. Questa volta, però, il carico a bordo fa ancora più discutere: tra gli strumenti segreti spicca il sensore inerziale quantistico più potente mai testato nello spazio.

Contenuti di questo articolo
Perché serve un sensore quantistico nello spazioNon solo sensori: i laser tra i satellitiUn programma pieno di segretiUn futuro senza Stazione Spaziale InternazionalePerché questo lancio è importante

Perché serve un sensore quantistico nello spazio

X-37b di spacex

Il nuovo sensore, sviluppato in collaborazione con l’Air Force Rapid Capabilities Office, promette di cambiare le regole del gioco. In pratica, consente di avere una navigazione precisa senza bisogno del GPS.

La motivazione è chiara: i satelliti GPS, fondamentali per orientarsi nello spazio e sulla Terra, sono anche estremamente vulnerabili. Potrebbero essere sabotati da potenze rivali, oppure danneggiati da fenomeni naturali come le tempeste solari o l’impatto con i detriti spaziali. Con un sistema quantistico di bordo, l’X-37B (e in futuro altri veicoli) potrebbe calcolare la propria posizione in autonomia, senza appoggiarsi a satelliti esterni.

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Come spiega il colonnello Ramsey Hom, comandante della Space Delta 9: “Che si tratti di navigare nello spazio cislunare o operare in ambienti negati al GPS, il quantum inertial sensing permette capacità robuste di navigazione dove il GPS non è disponibile”.

Non solo sensori: i laser tra i satelliti

Il carico segreto non si ferma al sensore quantistico. L’X-37B porterà in orbita anche nuove tecnologie di comunicazioni laser ad alta capacità tra satelliti. Questo significa velocità di trasmissione dati molto più elevate, connessioni più stabili e un’architettura di rete spaziale più resiliente.

Secondo il generale Chance Saltzman, capo delle operazioni spaziali della US Space Force, questi esperimenti serviranno a rafforzare “la resilienza, l’affidabilità e la flessibilità delle comunicazioni satellitari”. Tradotto: anche in caso di attacco informatico o di guasto ai sistemi tradizionali, gli Stati Uniti avrebbero comunque una rete sicura per trasmettere dati strategici.

Un programma pieno di segreti

X-37b di spacex

Da anni l’X-37B alimenta speculazioni. C’è chi lo vede come un laboratorio volante per esperimenti scientifici avanzati, chi come un prototipo di navetta militare, capace di trasportare e testare tecnologie in orbita senza rivelarne i dettagli. La verità è che gran parte delle sue missioni restano classificate, ma i pochi dati resi pubblici dimostrano che il velivolo è diventato un asset cruciale per il Pentagono.

Il fatto che l’X-37B continui a tornare in orbita regolarmente indica che si tratta di un programma stabile, maturo e con obiettivi precisi, anche se non del tutto trasparenti.

Un futuro senza Stazione Spaziale Internazionale

C’è anche un aspetto pratico: la ISS è destinata a chiudere entro la fine del decennio. Senza una stazione orbitale, gli Stati Uniti non avrebbero più una piattaforma permanente in orbita per condurre esperimenti. L’X-37B, pur non avendo equipaggio, offre una base alternativa per i test in attesa di soluzioni commerciali come le future stazioni private.

Per Boeing, poi, rappresenta un punto d’orgoglio: mentre lo Starliner, la navetta per astronauti, continua a collezionare problemi e ritardi, l’X-37B vola da anni con missioni regolari e di successo.

Perché questo lancio è importante

X-37b

Il nuovo volo dell’X-37B non è solo un altro tassello nel programma della Space Force, ma un test cruciale per tecnologie che potrebbero rivoluzionare la navigazione spaziale. I sensori quantistici e le comunicazioni laser aprono scenari che fino a poco tempo fa sembravano pura fantascienza: navi spaziali indipendenti dal GPS e reti di satelliti capaci di scambiarsi dati in tempo reale con fasci di luce.

Se gli esperimenti avranno successo, gli Stati Uniti potranno vantare un vantaggio strategico decisivo in un’epoca in cui lo spazio è diventato non solo teatro di ricerca, ma anche di competizione geopolitica.

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