SLA è l’acronimo di Sclerosi Laterale Amiotrofica e attualmente pare essere a rischio proprio a causa della crisi energetica che il mondo sta vivendo in queste settimane. A dirlo è proprio Alberto Fontana, tesoriere Aisla Onlus (Associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica) che assieme al presidente Centri Clinici Nemo, mette in allarme la popolazione. Specialmente coloro che, purtroppo, soffrono di tale disabilità.
“La tecnologia, per chi vive una disabilità, in particolare per chi ha la Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA), è fondamentale. La tecnologia ci permette di fare quello che la malattia ci porta via: ci permette di muoverci, comunicare, sentirci vivi all’interno della nostra famiglia, del nostro quartiere. É importante che, insieme alla ricerca clinica, la ricerca tecnologica prosegua il proprio percorso per migliorare le strumentazioni a disposizione e perseguire una qualità della vita degna di essere vissuta” ha dichiarato il tesoriere.
SLA e ricerca a rischio: cosa è meglio fare?
Il 18 settembre si celebra la Giornata Nazionale SLA e per l’occasione viene ricordata l’importanza della ricerca. AISLA ha, quindi, dato via a una raccolta fondi che si terrà nelle 150 piazze italiane aderenti e che riescono a fare richiesta compilando il modulo presente sul sito ufficiale entro il 30 settembre. La raccolta fondi verrà avviata con la vendita delle bottiglie dedicate all’iniziativa, nella speranza di racimolare un’ingente quantità di denaro per continuare la ricerca e non solo.
“La crisi energetica sta preoccupando fortemente le nostre famiglie, che vivono con questa malattia. Con la strumentalizzazione e gli ausili diamo forza alla nostra vita perché respiriamo con l’utilizzo di energia, comunichiamo e ci spostiamo. Attraverso il nostro centro di ascolto abbiamo ricevuto molte richieste di aiuto e per questo abbiamo deciso di destinare tutta la raccolta della Giornata Nazionale per dare un sostegno economico concreto alle famiglie, alle persone con tale malattia” ha concludo Fontana.