Oggi 28 febbraio 2025, Microsoft ha annunciato la chiusura definitiva di Skype, prevista per il 5 maggio di quest’anno, una decisione che segna la fine di un’era per una delle piattaforme di comunicazione più iconiche degli ultimi due decenni.
Skype, lanciato nel 2003, ha rivoluzionato il modo in cui le persone comunicano a distanza, introducendo chiamate vocali e video gratuite su Internet, tuttavia con l’evoluzione delle tecnologie e l’emergere di nuovi strumenti di comunicazione, Microsoft ha deciso di concentrare i propri sforzi su Teams, la sua piattaforma di collaborazione e comunicazione più moderna e integrata.

Jeff Teper, presidente delle App Collaborative e Piattaforme di Microsoft, ha spiegato che
[…] il modo in cui comunichiamo è evoluto significativamente nel corso degli anni”
Jeff Teper
pertanto questa evoluzione ha portato l’azienda a “razionalizzare le nostre offerte di comunicazione per i consumatori, così da poterci adattare più facilmente alle esigenze dei clienti”, di conseguenza, a partire dal 5 maggio, Skype non sarà più disponibile, ma gli utenti attuali avranno la possibilità di migrare gratuitamente a Teams o di esportare i propri dati.
Skype è stato lanciato nel 2003 da Niklas Zennström e Janus Friis, imprenditori svedese e danese rispettivamente, con la piattaforma che ha rapidamente guadagnato popolarità, permettendo agli utenti di effettuare chiamate vocali e video gratuite tramite Internet.
Nel 2011, Microsoft ha acquisito Skype per 8,5 miliardi di dollari, segnando la sua più grande acquisizione fino a quel momento, e nonostante l’iniziale successo, Skype ha affrontato una crescente concorrenza da parte di altre piattaforme come Zoom, Google Meet e WhatsApp, specialmente durante la pandemia, quando le esigenze di comunicazione a distanza sono aumentate esponenzialmente.
Teams, lanciato da Microsoft nel 2017, ha beneficiato di questa tendenza, diventando una soluzione preferita per molte organizzazioni grazie alla sua integrazione con altri servizi Microsoft e alle funzionalità avanzate offerte.

La decisione di Microsoft di chiudere Skype riflette un cambiamento nelle preferenze degli utenti e un focus strategico sulle piattaforme più moderne e versatili, Teams infatti offre non solo funzionalità di chiamata e messaggistica, ma anche strumenti di collaborazione integrati, come la condivisione di file, l’integrazione con altre applicazioni Microsoft e funzionalità avanzate di gestione dei progetti.
Per gli utenti di Skype, la migrazione a Teams sarà facilitata da Microsoft, che offrirà strumenti e supporto per garantire una transizione senza problemi, ciononostante è consigliabile che gli utenti inizino a prepararsi per questo cambiamento, esportando eventuali dati importanti e familiarizzando con le funzionalità di Teams.
Skype e la fine di un’era: l’evoluzione della comunicazione digitale
La chiusura di Skype non è solo la fine di un servizio di messaggistica e chiamate, ma rappresenta un cambiamento significativo nel panorama della comunicazione digitale; nel corso degli ultimi vent’anni, Skype è stato sinonimo di chiamate via Internet, abbattendo le barriere geografiche e rendendo possibile la comunicazione tra persone in tutto il mondo senza costi elevati.
Ciò detto, l’evoluzione tecnologica ha reso necessaria una trasformazione nel modo in cui le aziende e i privati gestiscono la comunicazione a distanza.
Microsoft ha giustificato la decisione di dismettere Skype sottolineando il bisogno di unificare le proprie piattaforme e migliorare l’esperienza utente, e negli ultimi anni, il colosso di Redmond ha investito massicciamente in Microsoft Teams, che ha progressivamente assorbito molte delle funzionalità di Skype, offrendo al contempo strumenti più avanzati per la collaborazione, come la condivisione di documenti, le integrazioni con software aziendali e le riunioni virtuali potenziate da intelligenza artificiale.

Se nel 2010 Skype era ancora la piattaforma più popolare per le chiamate video, oggi il mercato offre alternative più rapide e flessibili, servizi come Zoom, Google Meet e persino WhatsApp hanno conquistato una fetta consistente di utenti grazie a interfacce più intuitive, maggiore stabilità e funzioni ottimizzate per le esigenze moderne.
Le cause del declino di Skype
Uno dei principali motivi per cui Skype ha perso il suo primato nel settore è la lentezza con cui ha saputo adattarsi ai cambiamenti tecnologici. Nonostante l’iniziale successo, la piattaforma ha sofferto di diversi problemi che ne hanno rallentato la crescita:
- Interfaccia macchinosa e aggiornamenti confusi – Negli anni, Skype ha subito numerosi restyling che non sempre sono stati apprezzati dagli utenti, ed alcune versioni risultavano meno intuitive rispetto alle precedenti, rendendo difficile l’esperienza d’uso.
- Consumo elevato di risorse – Rispetto ad applicazioni più leggere, Skype è rimasto un software relativamente pesante, richiedendo più memoria e batteria, soprattutto sui dispositivi mobili.
- Concorrenza più agile – Servizi come Zoom e Google Meet hanno saputo rispondere in modo più efficace alla crescente domanda di videochiamate durante la pandemia, mentre WhatsApp e Telegram hanno reso le comunicazioni istantanee sempre più immediate.
- L’integrazione forzata con Microsoft – Sebbene l’acquisizione di Skype da parte di Microsoft fosse stata vista inizialmente come un’opportunità, molti utenti hanno abbandonato la piattaforma proprio a causa dell’obbligo di utilizzare un account Microsoft per accedere ai servizi.
Nel frattempo, Microsoft ha continuato a spingere Teams come soluzione unica per la comunicazione, investendo nel suo sviluppo e implementando funzioni avanzate, come le sale riunioni virtuali, l’integrazione con Office 365 e il supporto per l’intelligenza artificiale nella gestione delle conversazioni.
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