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Skincase: la cover per smartphone che si scotta al sole (letteralmente)

La Skincase è la cover per smartphone che si scotta al sole come pelle vera. Un’idea disturbante, ma geniale, per ricordarti di usare la protezione solare.

Massimo 12 ore fa Commenta! 3
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C’è chi personalizza il telefono con glitter e chi lo fa spellare come fosse vivo. La nuova frontiera del “WTF tech”? Si chiama Skincase, ed è una cover per smartphone che imita la pelle umana. Al tatto, alla vista… e persino al sole.

Contenuti di questo articolo
L’invenzione più disturbante dell’estatePerché serve (sul serio)Tecnologia da brividi (in tutti i sensi)Ti fa ribrezzo? Bene, forse funziona

Sì, hai capito bene: se stai troppo tempo all’aperto, si scotta come se fosse la tua pelle. E no, non è uno scherzo.

L’invenzione più disturbante dell’estate

A progettarla è Marc Teyssier, artista e designer che non è nuovo a esperimenti inquietanti. Stavolta ha collaborato con la British Skin Foundation e con l’operatore telefonico O2, con un obiettivo (in teoria) nobile: ricordarti di mettere la crema solare.

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Il principio è semplice quanto disturbante:

“I nostri telefoni non cambiano, non reagiscono in modo umano. Ma se vedessimo la loro ‘pelle’ danneggiarsi al sole, forse ci ricorderemmo di proteggerci anche noi”, dice Teyssier.

E in effetti, l’idea è geniale quanto inquietante. Lo smartphone è sempre con noi, ce l’hai in mano ovunque, e se iniziasse a mostrare rossori, screpolature o spellature dopo l’esposizione UV… magari ci faresti caso anche tu.

Perché serve (sul serio)

Skincase

A giudicare dai dati, un richiamo visivo del genere potrebbe servire eccome.

  • Solo il 12,3% degli uomini adulti e il 29% delle donne adulte usa la crema solare quando resta al sole per almeno un’ora (National Health Interview Survey, 2020).
  • Il 27% degli americani si mette la protezione solo se costretto da altri. Tra gli under 25, il dato sale al 37%.
  • Il 14% dei giovani adulti pensa che la crema solare sia più dannosa del sole stesso (Orlando Health Cancer Institute).

Sì, c’è ancora parecchio lavoro da fare.

Tecnologia da brividi (in tutti i sensi)

Non è la prima volta che Teyssier gioca con il concetto di “pelle tecnologica”. Già nel 2019 aveva creato una cover altrettanto inquietante con pieghe mollicce e reattive, che rispondevano a pizzichi, carezze e tocchi.

Quella cover sembrava uscita da un incubo di David Cronenberg, e la Skincase attuale non è da meno. Solo che stavolta ha uno scopo pratico e – per quanto sembri da laboratorio di Frankenstein – è dannatamente sensata.

Siamo nel bel mezzo dell’estate più calda degli ultimi anni, e ancora tantissimi sottovalutano i danni del sole. Se serve una cover creepy per farcelo capire, ben venga.

Ti fa ribrezzo? Bene, forse funziona

Diciamolo: nessuno ha chiesto una cover con l’aspetto della carne viva. Ma forse è proprio questo il punto. Se deve disturbarti per farti riflettere, allora ha colpito nel segno.

E adesso, la vera domanda è:

compreresti una Skincase per te?
O finiresti per usarla come scusa per non uscire più di casa?

Seguici su Instagram per altre invenzioni al limite del surreale: @icrewplay_tech

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