Per Nandini Mullaji, 30 anni, trovare la persona giusta non è mai stato un semplice passatempo: è una tradizione di famiglia. Cresciuta a Mumbai, dove il matchmaking è parte della cultura, ha visto sua nonna organizzare matrimoni riusciti tra zie e conoscenti. Dopo la scuola negli Stati Uniti, la laurea alla Georgetown University e un doppio titolo MBA e Master in Education alla Stanford, Nandini è entrata nel team che ha lanciato Bumble in India.
Ma tra le sue amiche di successo e di bell’aspetto, ha notato un problema ricorrente: la paura di tornare sulle app di dating. Swipe infiniti, chat che non portano a nulla, appuntamenti che si rivelano incompatibili già al secondo incontro. Un ciclo che logora.
Il primo esperimento e il cambio di rotta
Nel 2023 lancia Setup, un’app che organizzava appuntamenti in base alla disponibilità settimanale degli utenti. L’idea funzionava, ma le mancava il “fattore rivoluzione”. Poi l’incontro con Chad DePue (ex Snapchat e Microsoft) cambia tutto.
Insieme capiscono che i Large Language Models come ChatGPT possono fare da “matchmaker digitale” in stile indiano, capace di conoscere a fondo le persone e proporre solo match di qualità. Così nasce Sitch, lanciata a dicembre 2024.
Come funziona Sitch

Niente swipe infinito, niente scroll compulsivo di profili. Su Sitch il processo parte con una chiamata (o chat) con un bot AI addestrato sulla stessa esperienza di matchmaking di Nandini, voce compresa.
Le domande non si fermano ai soliti “cosa ti piace fare” o “qual è il tuo tipo”: si va a fondo. Si parla delle relazioni passate, di ciò che ha funzionato e di ciò che no, dei valori personali e degli obiettivi di coppia.
Quando l’AI ha almeno cinque candidati compatibili, inizia a proporteli. Se l’interesse è reciproco, l’AI ti presenta in una chat di gruppo, proprio come farebbe un amico in comune.
Il modello “pay-per-setup”
A differenza delle app gratuite o con abbonamento, Sitch fa pagare solo per i setup andati a buon fine.
- 3 setup: $90
- 5 setup: $125
- 8 setup: $160
Il prezzo è più alto di Tinder o Bumble, ma l’azienda sostiene che questo filtri gli utenti meno seri e garantisca incontri con persone realmente interessate a conoscersi di persona.
Ogni nuovo iscritto passa anche da una revisione manuale e da un selfie di verifica, per garantire autenticità e sicurezza.
Dove vince rispetto alle altre app

Se Bumble usa l’AI soprattutto per sicurezza e Hinge per coaching del profilo, Sitch la usa per fare il lavoro sporco prima che tu debba investire tempo e soldi in appuntamenti senza futuro.
E c’è un vantaggio inatteso: con un’AI le persone sono più oneste. Non c’è la paura di ferire i sentimenti di un matchmaker umano, quindi si tende a dire esattamente ciò che si pensa e si vuole.
Cosa dicono gli utenti
- James Harter, 31 anni: “Ogni appuntamento che ho avuto su Sitch ha portato a un secondo incontro”.
- Karishma Thawani, 35 anni: “Rispetto allo swipe infinito, qui è tutto più curato. Aspetto con piacere la mia introduzione settimanale”.
Queste esperienze sono l’esempio di quello che, secondo Nandini, è il vero obiettivo: “Dare a ogni persona qualcuno che li accompagni nel capire chi sono, cosa vogliono e come arrivarci, fino a innamorarsi e restare in coppia”.
Limiti e sfide
Nandini è la prima ad ammetterlo: l’AI può sbagliare. Può dare consigli errati o inventare dettagli su un potenziale partner. Per ora, le interazioni non sono supervisionate in tempo reale, ma il team sta lavorando per migliorare precisione e affidabilità.
Non ci sono ancora dati ufficiali sul tasso di relazioni durature nate da Sitch, ma la crescita della base utenti e il livello di investimento raccolto $6,7 milioni in pre-seed e seed mostrano un forte interesse.
Espansione e obiettivi
Oggi Sitch è attiva a New York, San Francisco e Los Angeles. Entro la fine del 2025 arriverà a Chicago e Austin. L’obiettivo a lungo termine? Portare l’app in tutto il mondo entro il 2030 e democratizzare l’accesso a un matchmaker personale.
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