L’evoluzione dei sistemi operativi è stata una costante nel mondo dell’informatica. Dalla nascita del sistema operativo Windows 3.1 negli anni ’90, fino all’attuale Windows 11, abbiamo assistito a un notevole aumento delle risorse hardware richieste per far funzionare i sistemi moderni. In questo articolo, esploreremo le ragioni di questo aumento delle risorse e come si è verificata questa evoluzione.
Passaggio dai 16 bit ai 32 bit e successivamente ai 64 bit nei sistemi operativi
Uno dei primi fattori chiave per comprendere il perché i sistemi operativi richiedano sempre più risorse è il passaggio dai sistemi a 16 bit ai sistemi a 32 bit e, in seguito, a 64 bit, inizialmente, sistemi come Windows 3.1 erano progettati per processori a 16 bit; questo significava che potevano indirizzare un massimo di 64 kilobyte (KB) di memoria alla volta, successivamente con l’avvento dei processori a 32 bit, come il Pentium III, la capacità di indirizzamento della memoria è stata notevolmente ampliata a 4 gigabyte (GB), aprendo la strada a un aumento significativo delle prestazioni e delle funzionalità.
Il passaggio a 64 bit è stato ancor più significativo, consentendo ai sistemi operativi di indirizzare un quantitativo praticamente illimitato di memoria, ovvero fino a 18,4 milioni di terabyte. Questo ha aperto la strada a sistemi operativi in grado di gestire carichi di lavoro molto più pesanti e applicazioni più complesse.
L’evoluzione delle funzionalità
Un altro motivo per cui i sistemi operativi richiedono più risorse è l’aggiunta continua di nuove funzionalità e capacità. Gli sviluppatori di sistemi operativi cercano costantemente di offrire nuove caratteristiche per migliorare l’usabilità e l’efficienza. Questo include una migliore grafica, una maggiore sicurezza, supporto per dispositivi hardware più recenti e molto altro.
Ad esempio, Windows 11 ha introdotto una nuova interfaccia utente che richiede una grafica più avanzata rispetto a quella di Windows 3.1. Inoltre, le moderne funzionalità di sicurezza, come il rilevamento delle minacce in tempo reale e la crittografia avanzata, richiedono notevoli risorse computazionali.
Multitasking e complessità delle applicazioni
Un ulteriore motivo per cui i sistemi operativi richiedono più risorse è il miglioramento del supporto al multitasking e la crescente complessità delle applicazioni. Mentre Windows 3.1 poteva gestire solo alcune applicazioni alla volta, i sistemi moderni come Windows 11 sono progettati per gestire molte applicazioni contemporaneamente.
Le applicazioni moderne sono diventate più complesse e avanzate, richiedendo maggiori risorse di calcolo e memoria per funzionare in modo ottimale, per fare un esempio esempio, i software di elaborazione video e grafica 3D richiedono CPU potenti e grandi quantità di RAM per eseguire operazioni complesse in tempo reale.
Non solo Windows
C’è da dire che questa crescente richiesta di risorse non si applica solo ai sistemi operativi Windows, ma si estende anche ai sistemi operativi basati su Linux, a macOS e persino ai sistemi operativi mobile come Android e iOS.
Anche in questi contesti, le stesse dinamiche si verificano, con il costante sviluppo di funzionalità più avanzate, una maggiore complessità delle applicazioni e un migliore supporto hardware che richiedono una quantità sempre maggiore di risorse di sistema; in un mondo in cui la tecnologia evolve rapidamente, sia gli utenti che gli sviluppatori devono adattarsi costantemente ai requisiti hardware in continua crescita per sfruttare al massimo le potenzialità dei sistemi operativi moderni.
Supporto hardware in evoluzione
Infine, il supporto hardware in evoluzione è un altro fattore chiave nell’aumento delle risorse richieste dai sistemi operativi. Con il passare del tempo, i produttori di hardware rilasciano dispositivi più avanzati con CPU più potenti, maggiore RAM e schede grafiche più performanti. I sistemi operativi cercano di sfruttare appieno queste nuove capacità hardware, spingendo così i requisiti minimi di sistema verso l’alto.
Alcune eccezioni
Ci sono, tuttavia, delle eccezioni a questa tendenza di crescita costante dei requisiti di sistema.
Nel mondo delle distribuzioni Linux, ad esempio, esistono distro come Lubuntu e Puppy Linux che sono state specificamente progettate per funzionare in modo efficiente su hardware datato; Lubuntu si basa su LXQt, un ambiente desktop leggero, e può funzionare perfettamente su sistemi con poche risorse, come computer con processori a bassa potenza e una quantità limitata di RAM e allo stesso modo, Puppy Linux è noto per la sua leggerezza e può essere eseguito da una chiavetta USB o da un CD su computer molto vecchi.
Altri esempi sul mobile possono riguardare le custom ROM come LineageOS, che sono nate sia per la privacy, ma anche per resuscitare telefoni con hardware datato.
Un’altra eccezione degna di nota è il sistema operativo KaiOS, progettato appositamente per dispositivi mobili a basso costo e per il mercato dei telefoni cellulari feature phone; KaiOS offre un’esperienza basata su browser su dispositivi con risorse limitate, consentendo l’accesso a servizi Internet essenziali come WhatsApp e YouTube su telefoni cellulari meno avanzati.
Queste eccezioni dimostrano che, nonostante la crescente richiesta di risorse da parte dei sistemi operativi moderni, ci sono comunità di sviluppatori e aziende che si dedicano a creare soluzioni efficienti per l’utilizzo su hardware più datato o su dispositivi con risorse limitate, garantendo così l’accesso alla tecnologia a un pubblico più ampio
Quando il passaggio ad un successivo sistema operativo dà problemi
Storicamente macOS, per fare un esempio, non potevi mettere una versione aggiornata dello stesso, se non in qualche caso, questo costringeva (e in parte costringe ancora oggi) a cambiare il proprio hardware, quindi a spendere soldi.
Analogamente capitò anche con Windows, soprattutto tra fine anni 90 e inizio 2000 e a metà degli anni 10 del 2000 con il progressivo abbandono del 32-bit.
Se in alcuni casi si può installare un sistema operativo leggero (varie distribuzioni Linux come visto in precedenza), in alcuni casi purtroppo è necessario cambiare del tutto il dispositivo, visto che i sistemi operativi tendono ad adattarsi all’hardware che viene messo sul mercato; è un po’ il caso di Windows 11 che possiede (almeno ufficialmente) non poche limitazioni di installazione (processore, TPM, ram, etc.).
Purtroppo se nemmeno distribuzioni Linux leggere possono sopperire al problema e neanche l’aggiornamento dei componenti (ram, processore, etc.), in tal caso sarà necessario (purtroppo) cambiare dispositivo.
Cosa si può dire a riguardo
In conclusione, l’aumento delle risorse richieste dai sistemi operativi nel corso degli anni è dovuto a una serie di fattori, tra cui il passaggio dai 16 bit ai 32 bit e poi ai 64 bit, l’aggiunta di nuove funzionalità, il miglioramento del supporto al multitasking e la crescente complessità delle applicazioni, nonché l’evoluzione del hardware disponibile sul mercato. Sebbene possa sembrare che i moderni sistemi operativi siano esigenti in termini di risorse, questa tendenza è guidata principalmente dalla continua ricerca dell’ottimizzazione delle prestazioni e dell’esperienza utente.