Le persone che soffrono di sindrome del morto che cammina o sindrome/delirio di Cotard credono che manchino parti del loro corpo, che stiano morendo, che siano morte o che non esistano. Si tratta di una sindrome molto rara che colpisce circa 200 persone in tutto il mondo. Sebbene i sintomi siano estremi, la maggior parte delle persone migliora con la terapia e il giusto supporto farmacologico.
Sindrome del morto che cammina: ecco cosa succede in chi ne soffre
I pazienti colpiti dalla sindrome del morto che cammina spesso diventano molto meno socievoli. A volte, possono smettere di parlare del tutto. Alcuni sentono voci che dicono loro che sono morti o stanno morendo. Altri possono rifiutarsi di mangiare (perché, tra le altre ragioni, non vedono alcun senso poiché sono “morti”). Alcuni potrebbero provare a farsi del male.
In un caso ben documentato della sindrome del morto che cammina riportato nel 2008, una donna di 53 anni è stata ricoverata in ospedale dopo che la sua famiglia ha chiamato i servizi di emergenza sanitaria. I pare ti hanno dichiarato che la donna credeva di essere morta e puzzava di pesce in decomposizione e che ha anche chiesto di essere portata all’obitorio perché voleva stare con i morti.
Ad oggi, è ancora oscura la ragione che porti ad ammalarsi della sindrome del cadavere che cammina. Sì è ipotizzato che le cause potessero essere diverse: demenza, epilessia, encefalopatia (una malattia in cui un virus o una tossina influenza il funzionamento del cervello), emicrania, sclerosi multipla, morbo di Parkinson, ictus e sanguinamento che si verifica al di fuori del cervello a causa di una grave lesione cerebrale (il medico potrebbe chiamarlo sanguinamento subdurale).
Alcuni scienziati ritengono che la sindrome del morto che cammina derivi da due tipi di danno cerebrale: il primo cambia il modo in cui le persone vedono se stesse; il secondo li fa continuare a credere a questa falsa visione, anche quando gli viene mostrato che non è vera. Tuttavia, non tutti nella comunità scientifica sono d’accordo con queste supposizioni.
La sindrome del morto che cammina può verificarsi a quasi tutte le età, anche se colpisce molte persone intorno ai 50 anni. Molti individui che ne sono stati colpiti hanno anche una storia di problemi di sofferenza mentale, in particolare: depressione, ansia, schizofrenia e abuso di droghe. La maggior parte ha qualche tipo di danno cerebrale che viene riscontrato attraverso l’utilizzo di un test di imaging. Il danno può essere causato da: un tumore, una contusione, un coagulo di sangue e un infortunio, inoltre può essere correlata alla depressione bipolare negli adolescenti.
La sindrome del morto che cammina è un sintomo di un’altra condizione, non una malattia. Non è elencato nel DSM, il manuale utilizzato per diagnosticare i problemi di salute mentale. Il fatto che non sia lì significa che non ci sono regole fisse per guidare i medici.
Di solito viene diagnosticato dopo che i medici escludono altre condizioni simili. Uno di questi disturbi è la sindrome di Capgras, quando una persona crede che un amico o un familiare sia stato sostituito da un falso identico.
I medici specialisti hanno diversi approcci per trattare la sindrome di Cotard. Il trattamento abituale è quello di trattare il problema medico che lo sta causando. La maggior parte delle persone colpite dalla sindrome del morto che cammina migliorano con una combinazione di farmaci e e la terapia cognitivo comportamentale (CBT) o la psicoterapia. Entrambi forniscono un luogo sicuro in cui le persone possono parlare di come si sentono e le aiutano a trovare modi più sani di pensare e agire.
La sindrome del morto che cammina si sviluppa in tre stadi:
Stadio germinale: uno stadio iniziale in cui non è ancora possibile formulare una diagnosi ma si possono notare i primi sintomi, campanello d’allarme: umore tendenzialmente depresso, manifestazioni di ipocondria e cenestopatie (sensazioni di dolore e/o sofferenza riferiti a organi vitali ben precisi).
Stadio florido: è costituito da una forte componente ansiosa e stati di forte negativismo, accompagnati dalla comparsa del delirio di negazione, idee legate alla mancata esistenza del proprio corpo e convinzioni di essere morti. In questa fase può capitare che emergano idee di colpa, relative al fatto di essere costretti ad essere immortali per espiare le proprie colpe. A causa di ciò, è possibile mettere in atto condotte autolesive e idee suicidarie.
Stadio cronico: quest’ultimo si può presentare sotto due forme, cioè di tipo depressivo e paranoide. Il delirio di negazione e lo stato ipocondriaco continuano a persistere.