Per la prima volta, la Sindrome da Fatica Cronica (ME/CFS) potrebbe essere diagnosticata con un semplice esame del sangue. A dirlo è un team di ricercatori dell’Università di East Anglia e di Oxford BioDynamics, che ha sviluppato un test capace di riconoscere la malattia con una precisione del 96%.

Parliamo di una condizione invalidante, spesso sottovalutata, che provoca esaurimento fisico e mentale prolungato, non alleviato dal riposo. Colpisce milioni di persone nel mondo, oltre 400.000 solo nel Regno Unito. Eppure, fino a oggi, non esisteva alcun test diagnostico affidabile.
Sindrome da Fatica Cronica: un test che dà validità a una malattia spesso ignorata
Il professor Dmitry Pshezhetskiy spiega: “La Sindrome da Fatica Cronica è una malattia reale e invalidante. Molti pazienti si sono sentiti dire che era ‘tutto nella loro testa’. Senza un esame oggettivo, migliaia di persone sono rimaste senza diagnosi per anni. Ora, finalmente, abbiamo sviluppato un test del sangue in grado di identificarla.”
Il test potrebbe avere un impatto anche sul Long Covid, che condivide molti sintomi con la ME/CFS.
Come funziona: si guarda al DNA in 3D, non ai geni in sé
Il cuore della scoperta è la tecnologia EpiSwitch® 3D Genomics, sviluppata da Oxford BioDynamics.
Invece di analizzare il DNA in modo “lineare”, i ricercatori hanno studiato come il DNA è piegato tridimensionalmente all’interno delle cellule. Queste strutture influenzano quali geni vengono attivati o silenziati.
- Campione analizzato: 47 persone con ME/CFS grave
- Gruppo di controllo: 61 volontari sani
- Accuratezza complessiva: 96%
• Sensibilità: 92% (riconosce correttamente chi è malato)
• Specificità: 98% (esclude correttamente chi non lo è)

Secondo Alexandre Akoulitchev, Chief Scientific Officer di Oxford BioDynamics: “La ME/CFS non è una malattia genetica ereditaria. Per questo abbiamo utilizzato marcatori epigenetici, che cambiano nel corso della vita. È così che abbiamo raggiunto una precisione così alta.”
Nuove piste per cure future contro la Sindrome da Fatica Cronica
Perché è una svolta storica
Durante lo studio, i ricercatori hanno individuato:
- differenze strutturali nel DNA tipiche solo dei pazienti ME/CFS
- segnali di coinvolgimento del sistema immunitario e di processi infiammatori
- potenziali bersagli per future terapie personalizzate

Non solo diagnosi, quindi: il test apre anche la strada a cure mirate e a una medicina più personalizzata.
Perché è una svolta storica
La cura per la Sindrome da Fatica Cronica è una svolta storica perché
- Prima diagnosi oggettiva e affidabile della ME/CFS
- Possibilità di intervenire precocemente
- Base per futuri trattamenti specifici
- Applicabile anche al Long Covid
Pshezhetskiy conclude: “È un passo enorme. Un semplice prelievo di sangue potrà dirci se una persona soffre di ME/CFS. Questo cambierà il modo in cui la malattia viene diagnosticata e gestita.”