Per anni si è creduto che fosse una chiesa paleocristiana del IV secolo. Oggi, invece, un team di archeologi rilancia una teoria affascinante: l’edificio di Cástulo, nell’Andalusia romana, potrebbe essere una sinagoga, testimonianza silenziosa di una comunità ebraica mai documentata.
La scoperta, pubblicata in uno studio recentissimo, arriva dopo un’analisi dettagliata di strutture e reperti ritrovati nel sito, che mostrano chiari indizi ebraici… e nessun segno inequivocabilmente cristiano.
Il contesto: Cástulo, crocevia romano dell’Andalusia
Cástulo era una città romana nel sud della Spagna, attiva e ricca fino all’alto medioevo. Oggi è oggetto di scavi costanti grazie al progetto Cástulo Sefarad Primera Luz, guidato da Bautista Ceprián, autore dello studio e archeologo specializzato in cultura giudaico-romana.
Finora, si pensava che l’edificio analizzato fosse una chiesa cristiana dei primi secoli. Ma le nuove prove raccontano un’altra storia.
Menorah, bimah e niente croci
Durante gli scavi, gli archeologi hanno ritrovato:
- frammenti di lucerne decorate con menorah
- un tassello di tegola con incisioni ebraiche
- una piattaforma centrale rialzata, interpretabile come bimah, cioè il podio per la lettura della Torah
- una struttura quadrangolare, in contrasto con le planimetrie rettangolari tipiche delle chiese
- nessuna sepoltura nei pressi dell’edificio
“Abbiamo applicato una logica basata sui dati archeologici e storici: i segni ci conducono a una funzione sinagogale, non cristiana,” spiega Ceprián.
E non è tutto: il sito si trova vicino a un tempio romano abbandonato, zona che i cristiani del IV secolo avrebbero evitato per il timore della contaminazione pagana. Questo dettaglio rafforza l’ipotesi che la comunità ebraica si fosse stabilita volutamente in una zona isolata e poco visibile.
Una comunità ebraica mai documentata

Questa potenziale sinagoga apre un nuovo capitolo sulla presenza ebraica in Spagna durante l’età romana, specialmente perché non esistono fonti scritte che attestino una comunità a Cástulo in quel periodo.
Ceprián è cauto:
“Speculare sulla vita quotidiana sarebbe pericoloso. Ma sappiamo che convivevano con cittadini romani, in un clima probabilmente sereno.”
Secondo lo studio, questa comunità potrebbe essere scomparsa nei secoli successivi, forse intorno al VI secolo, quando iniziarono le pressioni religiose visigote contro gli ebrei.
Scomparsi dalla storia (ma non dal suolo)
Nel VII secolo, il re visigoto Sisebuto emise leggi contro gli ebrei in varie città dell’attuale Spagna. Ma Cástulo non è menzionata, a differenza di altre comunità ebraiche vicine. Perché?
Una possibilità è che la comunità fosse già scomparsa. Un’altra, più inquietante, è che fosse stata costretta all’assimilazione o all’esilio.
“Le relazioni tra ebrei e cristiani erano amichevoli,” spiega Ceprián. “Proprio per questo il clero cristiano poteva temere conversioni al giudaismo.”
A partire dalla fine del IV secolo, si diffusero episodi di pressioni e conversioni forzate. In mancanza di documenti, è plausibile che qualcosa di simile sia accaduto anche qui, tra la fine del V e l’inizio del VII secolo.
Un sito ancora tutto da scoprire
Ora il team sta lavorando per proteggere l’area, con l’intento di aprirla al pubblico in futuro. Ma soprattutto, gli scavi continueranno nella speranza di trovare una prova definitiva.
“Non possiamo escludere che emerga qualcosa che trasformi l’ipotesi di sinagoga in certezza,” afferma Ceprián.
E in quel caso, sarebbe una delle più antiche sinagoghe romane scoperte nella penisola iberica.
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