DeepMind, la divisione di Google dedicata alla ricerca sull’intelligenza artificiale, ha annunciato Sima 2, una nuova versione del suo agente AI capace di imparare autonomamente a giocare a diversi videogame senza istruzioni predefinite.
Dietro l’apparente leggerezza del progetto si nasconde un obiettivo molto più ambizioso: avvicinarsi al concetto di intelligenza artificiale generale, quella capace di ragionare, pianificare e prendere decisioni come un essere umano.

Dalla curiosità al passo verso l’IA generale
Secondo DeepMind, Sima 2 rappresenta un’evoluzione profonda rispetto alla prima versione. Non è solo un algoritmo che “gioca meglio”: è un sistema che comprende obiettivi complessi, effettua ragionamenti astratti e pianifica sequenze di azioni, anche in videogiochi su cui non è mai stato addestrato.
L’azienda parla di un passo significativo verso l’intelligenza artificiale generale (AGI), con implicazioni che potrebbero andare oltre il mondo del gaming, fino alla robotica e all’automazione intelligente.
Come funziona Sima 2
La prima versione di Sima era in grado di eseguire circa 600 comandi di base — come “gira a sinistra”, “salta”, “salire la scala” o “apri la mappa” — apprendendo le regole dei giochi osservando il comportamento di un giocatore umano.
Con Sima 2, DeepMind ha introdotto una nuova architettura basata su Gemini, il modello linguistico di Google, permettendo all’IA di riflettere prima di agire. In pratica, Sima 2 non reagisce più in modo meccanico: valuta la situazione, pianifica una strategia e poi sceglie cosa fare.
Questo approccio “cognitivo” la avvicina di più al modo in cui ragiona una persona, rendendola capace di affrontare scenari nuovi o non previsti durante l’addestramento.
I videogiochi come palestra per l’intelligenza artificiale
Per i ricercatori, i videogame sono un banco di prova ideale per l’addestramento dell’IA.
In un ambiente videoludico, l’agente deve gestire obiettivi multipli, interpretare regole, adattarsi a condizioni che cambiano rapidamente e prendere decisioni in tempo reale. Tutte queste abilità sono essenziali per applicazioni più ampie, come la navigazione di robot nel mondo reale, l’automazione di processi o l’interazione naturale con gli esseri umani.
Sima 2 è in grado di riconoscere contesti, oggetti e strategie nei giochi, migliorando con l’esperienza.
Il sistema può anche trasferire le conoscenze acquisite da un gioco a un altro, un aspetto fondamentale per l’apprendimento generalizzato.
Gemini e Sima 2: il cervello e il corpo dell’IA
L’integrazione con Gemini, l’intelligenza artificiale generativa di Google, rappresenta il punto di svolta.
Gemini fornisce a Sima 2 la capacità di analizzare linguaggio naturale e contesto, mentre Sima interpreta e traduce queste informazioni in azioni concrete all’interno dei videogiochi.
Il risultato è un agente capace di comunicare, ragionare e agire in modo coerente, unendo il pensiero simbolico al comportamento motorio digitale.
In altre parole, Gemini pensa, Sima agisce. Insieme, i due sistemi mostrano un modello ibrido che unisce linguaggio, logica e movimento: tre pilastri fondamentali per l’intelligenza artificiale del futuro.
Oltre i videogame: cosa potrebbe significare tutto questo

Secondo DeepMind, ciò che Sima 2 impara nel mondo virtuale potrà un giorno essere trasferito alla realtà fisica.
Un’IA in grado di comprendere obiettivi e pianificare azioni in un videogioco può, in teoria, gestire un robot domestico, un veicolo autonomo o un sistema di assistenza industriale.
Il principio è lo stesso: analizzare un contesto, decidere la mossa più efficace e adattarsi agli imprevisti.
Se questi esperimenti daranno i risultati sperati, il progetto Sima potrebbe trasformarsi in una piattaforma di apprendimento universale, utile per lo sviluppo di AI capaci di cooperare con l’uomo nel mondo reale.
Accesso per ricercatori e sviluppatori
Al momento, Sima 2 è disponibile solo per sviluppatori e ricercatori che operano nel campo dell’intelligenza artificiale generativa.
Google punta a creare una community scientifica internazionale per sperimentare, migliorare e ampliare le capacità dell’agente, con un approccio open ma controllato.
L’obiettivo è favorire una crescita responsabile dell’intelligenza artificiale, evitando gli eccessi di potenza incontrollata che in passato hanno sollevato preoccupazioni etiche.
Un nuovo livello per l’AI di Google
Con Sima 2, DeepMind mostra ancora una volta il proprio ruolo da pioniere nell’IA.
Dal leggendario AlphaGo al modello Alphazero, fino a Gemini, l’azienda ha sempre puntato sull’idea di intelligenza come capacità di adattamento.
Ora, con un sistema che impara da solo a giocare, pianificare e migliorare, Google sembra più vicina che mai alla creazione di un’IA capace di comprendere il mondo con una logica propria.
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