L’Istituto norvegese di sanità pubblica (NIPH) ha avuto l’incarico dal Ministero della salute e dei servizi sanitari (HOD) di valutare se l’uso di sigarette elettroniche contenenti nicotina potrebbe essere dannoso per la salute. Il rapporto si basa sui risultati di panoramiche sistematiche e su una valutazione tossicologica degli ingredienti nei vapori di sigarette elettroniche.
Il rapporto si limita ai modelli di consumo, alle transizioni e ai vari rischi per la salute tra i diversi prodotti a base di tabacco e nicotina. Si tratta di un aggiornamento del precedente riepilogo delle conoscenze del NIPH del 2015.
Sigarette elettroniche: hanno effetti dannosi sulla salute?
Secondo le conoscenze disponibili in questo momento, la valutazione complessiva del NIPH è che l’uso di sigarette elettroniche contenenti nicotina può avere creare problemi alle vie respiratorie e sul sistema cardiovascolare.
Come con altri prodotti contenenti nicotina, anche lo svapo durante la gravidanza può essere un rischio sia per la madre che per il bambino. Allo stesso modo, la nicotina può influenzare lo sviluppo del cervello, che non è completamente sviluppato fino alla metà dei 20 anni. Non solo, sono stati segnalati casi di avvelenamento dopo l’assunzione di liquido per sigaretta elettronica, nonché danni causati da esplosioni o in cui l’unità/batteria si è surriscaldata.
Le sigarette elettroniche sono state introdotte nel mercato americano nel periodo 2005-2010 senza studi adeguati per scoprire i loro potenziali effetti pericolosi per la salute: “Le sigarette elettroniche sono un gruppo di prodotti complesso con un’ampia varietà di tipi di prodotti e ingredienti nei liquidi. Ciò significa che ci saranno anche grandi variazioni in ciò a cui sarà esposto il singolo utente. Le sigarette elettroniche non dovrebbero essere considerate un prodotto a base di nicotina innocuo”, ha spiegato Becher.
In Italia invece, secondo quanto dichiarato dal Ministero della salute: ” Ad aprile 2021 è stato pubblicato il parere finale del Comitato scientifico della Commissione europea, che valuta i rischi sanitari emergenti (SCHEER – Scientific Committee on Health, Environmental and Emerging Risks) sugli effetti sulla salute e la dimensione di salute pubblica delle sigarette elettroniche”.
“Il Comitato ha riscontrato elementi di prova moderati dei rischi di danni irritativi locali alle vie respiratorie e un livello moderato, ma in crescita, di evidenze provenienti da dati umani che indicano che le sigarette elettroniche hanno effetti nocivi sulla salute, in particolare, ma non solo, sul sistema cardiovascolare”.
“Inoltre ha riscontrato elementi di prova da deboli a moderati dei rischi di cancerogenicità per le vie respiratorie dovuti all’esposizione cumulativa a lungo termine alle nitrosammine e all’esposizione all’acetaldeide e alla formaldeide e ha concluso che vi sono forti elementi di prova del rischio di avvelenamento e lesioni a causa di ustioni ed esplosioni”.
“[Il Comitato] ha inoltre riscontrato elementi di prova da deboli a moderati di diversi rischi connessi all’esposizione passiva. Nel complesso, vi sono evidenze moderate del fatto che le sigarette elettroniche sono una via di accesso al tabagismo per i giovani ed evidenze forti del fatto che gli aromi contribuiscono in modo significativo all’attrattiva della sigaretta elettronica e all’iniziazione al suo utilizzo. Al contempo vi sono scarse prove a sostegno dell’efficacia delle sigarette elettroniche nell’aiutare i fumatori a smettere di fumare e i dati sulla riduzione del fumo sono giudicati da deboli a moderati”.
Secondo l’ISTAT che dal 2014 raccoglie i dati sull’utilizzo tra i giovani di 14 anni e più: “L’uso della sigaretta elettronica riguarda nel 2020 meno del 2,4% della popolazione, (3,0% tra i maschi e 1,9% tra le femmine). I dati annuali mostrano un lento e modesto aumento, passando dall’1,5% del 2014 al 2,4% nel 2019″.