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Lettura: Cosa nasconde davvero l’oggetto interstellare 3I/ATLAS? Il nuovo segnale radio riapre il mistero
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Cosa nasconde davvero l’oggetto interstellare 3I/ATLAS? Il nuovo segnale radio riapre il mistero

Una scoperta che apre nuovi scenari sulla chimica dei sistemi planetari

Massimo 13 secondi fa Commenta! 8
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L’oggetto interstellare 3I/ATLAS è tornato a mostrarsi dopo settimane dietro il Sole. E appena è riemerso, i radiotelescopi hanno intercettato qualcosa di sorprendente. Gli astronomi del South African Radio Astronomy Observatory hanno rilevato un segnale radio chimico che potrebbe rivelare molto della sua natura. Un tassello nuovo, affascinante e potenzialmente decisivo per capire da dove arriva questo visitatore interstellare e di cosa è fatto.

Contenuti di questo articolo
La rilevazione di MeerKAT: un segnale che arriva da molto lontanoUn oggetto veloce, raro e incredibilmente attivoIl dibattito sulle origini: cometa, asteroide o qualcosa di più strano?Perché la presenza di acqua è così importanteUn oggetto che rimarrà osservabile ancora per mesiPerché 3I/ATLAS è così diverso dagli altri oggetti interstellariIl prossimo anno sarà decisivo

Il dato chiave è semplice e potente: MeerKAT ha rilevato radicali idrossili, un prodotto tipico della fotodissociazione dell’acqua. Significa che 3I/ATLAS sta liberando acqua nello spazio. E non poca.

È un indizio forte che riporta in primo piano l’ipotesi più condivisa tra gli astronomi: 3I/ATLAS è una cometa interstellare, simile a quelle del nostro sistema solare, ma proveniente da un altro sistema planetario.

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3i/atlas

La rilevazione di MeerKAT: un segnale che arriva da molto lontano

Gli astronomi hanno provato a osservare 3I/ATLAS con MeerKAT diverse volte. Le prime due, a settembre, non è arrivato nulla. Poi, il 24 ottobre, durante il terzo tentativo, il segnale è arrivato forte e chiaro.

La conferma arriva da Avi Loeb, uno dei ricercatori che da mesi segue il percorso dell’oggetto. Nel suo report, parla di “prima rilevazione radio di 3I/ATLAS”, con una chiarezza che non lascia spazio a equivoci.

La presenza dei radicali OH non è un dettaglio minore. È il marchio chimico della presenza di acqua. Quando una cometa si avvicina al Sole, il calore solare rompe la molecola H2O e il prodotto visibile nelle frequenze radio è proprio OH.

In altre parole, MeerKAT ha captato la firma chimica di una cometa attiva proveniente da un altro sistema stellare.

Un oggetto veloce, raro e incredibilmente attivo

3iatlas | 3i/atlas

3I/ATLAS sta attraversando il sistema solare a una velocità enorme. Il 29 ottobre ha raggiunto il perihelion, il punto più vicino al Sole nella sua traiettoria. Appena prima aveva attraversato la congiunzione solare, momento in cui il Sole si trova perfettamente in linea tra la Terra e l’oggetto, impedendo qualsiasi osservazione.

Ora che è tornato visibile, gli scienziati stanno correndo per sfruttare ogni finestra osservativa possibile. Il motivo è semplice: l’oggetto resterà nel sistema solare ancora per poco. E potrebbe essere uno dei pochi interstellari che vedremo nella nostra vita.

La sorpresa più grande?
3I/ATLAS sta perdendo acqua in grandi quantità anche se si trova a una distanza dal Sole tre volte superiore a quella della Terra.

Comportamento molto più attivo rispetto alle comete del nostro sistema solare, che a quella distanza di solito rimangono quasi dormienti.

Il dibattito sulle origini: cometa, asteroide o qualcosa di più strano?

3i/atlas è pericoloso per la terra?

Prima di questa rilevazione, la composizione di 3I/ATLAS era avvolta nel mistero. Alcuni dati del James Webb Space Telescope avevano suggerito che fosse composto quasi interamente da ghiaccio di CO2 e solo da tracce minime di acqua, circa il quattro percento della massa totale.

Ma ora i nuovi dati di MeerKAT e quelli precedenti del Neil Gehrels Swift Observatory, che già avevano rilevato OH ultravioletta, ribaltano parte del quadro.

Gli scenari possibili sono due:

Scenario 1
La stima del 4 percento era incompleta e l’oggetto contiene molta più acqua di quanto JWST avesse misurato.

Scenario 2
Il ghiaccio presente si sta sublimando molto più facilmente del previsto, liberando OH in quantità più alte anche se l’acqua è poca.

In entrambi i casi, la presenza di acqua attiva conferma che stiamo osservando un corpo che ha trascorso probabilmente milioni di anni nello spazio interstellare per poi avvicinarsi al nostro Sole.

Vale anche la pena ricordare che Loeb, più volte, aveva ipotizzato che potesse trattarsi di una struttura artificiale, forse un veicolo alieno. Questi nuovi dati, invece, rafforzano l’ipotesi naturale: una cometa interstellare e niente più.

Perché la presenza di acqua è così importante

3iatlas

Rilevare acqua, o anche solo i frammenti chimici che la rappresentano, significa poter studiare la chimica dei pianeti al di fuori del nostro sistema. È questo il punto che entusiasma gli astronomi.

Lo ha spiegato in modo diretto il fisico Dennis Bodewits dell’Università di Auburn:

“Quando rileviamo acqua da una cometa interstellare, è come leggere un messaggio da un altro sistema planetario.”

Il significato è enorme:
i mattoni della vita non sono esclusivi della Terra.

Confrontare la composizione di 3I/ATLAS con quella delle nostre comete può aiutare a capire come si formano i sistemi planetari, quanto variano tra loro e quali elementi chimici sono comuni nell’universo.

Un oggetto che rimarrà osservabile ancora per mesi

Per fortuna, 3I/ATLAS non sta andando via subito. La sua traiettoria lo porterà vicino a Giove il 16 marzo 2026, a una distanza di circa 53 milioni di chilometri.

In quel momento, la sonda Juno della NASA userà la sua antenna dipolare per cercare un segnale radio a bassissima frequenza, tra i 50 hertz e i 40 megahertz. Una gamma che potrebbe rivelare dettagli nuovi sulla sua attività e sulla sua composizione.

È un’occasione unica: poter studiare un oggetto interstellare con uno strumento già presente nel sistema solare e pronto a puntarlo.

Perché 3I/ATLAS è così diverso dagli altri oggetti interstellari

3i/atlas

Prima di lui abbiamo visto soltanto due visitatori interstellari:

1I/’Oumuamua
Un oggetto misterioso, privo di coda visibile, con comportamento dinamico strano.

2I/Borisov
Una cometa classica ma incredibilmente dinamica e ricca di materiale volatile.

3I/ATLAS sembra avere caratteristiche intermedie: attivo come una cometa, ma composto da materiali inusuali e con un comportamento che sorprende anche gli esperti.

Ogni nuova rilevazione permette di costruire un mosaico più completo. E ogni dato aggiunge un tassello per capire come appare la chimica dei sistemi planetari oltre il nostro.

Il prossimo anno sarà decisivo

Con il passaggio vicino a Giove, il lavoro di MeerKAT, le osservazioni radio, quelle ultraviolette e le analisi spettroscopiche già in corso, il 2026 potrebbe regalarci una delle indagini più approfondite mai realizzate su un oggetto interstellare.

Non solo per capire cosa contiene, ma per capire cosa significa per il nostro posto nell’universo.

Se l’acqua è presente in modo così evidente, i mattoni della vita potrebbero essere molto più diffusi di quanto pensiamo.

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