Curioso come il PC (ma vale anche per lo smartphone) possa essere in qualche modo legato alla filosofia, mi riferisco al principio di responsabilità del filosofo tedesco Hans Jonas, un saggio scritto negli anni 70 del secolo scorso.
Anche se il principio originariamente si riferiva all’ecologia e al rapporto coi simili, effettivamente un “principio di responsabilità” può anche essere in una qualche maniera abbinato anche all’utilizzo dei moderni dispositivi informatici (computer, smartphone, tablet e perché no anche smartwatch).
Il computer per molte persone sembra uno strano mostro che “fa le cose da solo” e solitamente queste persone additano anche allo smartphone (specie nel mondo Android) una sorta di “autodeterminazione” che è perlopiù immaginaria e che poco ha a che vedere con la realtà.
Il PC (ma anche gli altri dispositivi) funziona bene se lo tratti bene
Se ti lamenti di rallentamenti (“lag” in gergo più moderno), ad esempio, forse sarebbe il caso di chiederti se hai installato qualche programma “sbagliato”.
Nel mondo Windows esiste una strana idea da parte dell’utente medio: più antivirus installi e più è protetto, cosa assolutamente falsa.
Il termine “PC” significa infatti “personal computer”, parola che di fatto si potrebbe tradurre come “elaboratore personale” in italiano: infatti è una cosa personale, la comandi tu; certo esistono delle funzioni che bene o male tutti i sistemi operativi fanno in automatico ma che è possibile rimuovere o modificare.
Fatto sta che non puoi assolutamente pretendere che il tuo computer funzioni bene con 4 antivirus installati.
Se sei un tecnico di PC avrai avuto spesso a che fare con persone le quali, oltre il proverbiale “multi antivirus” hanno magari installato programmi di dubbia utilità, videogiochi crackati reperiti da chissà dove, launcher di non si sa cosa che appesantiscono e gli immancabili programmini che promettono addirittura l’aumento di RAM (che essendo hardware non è possibile aumentare via software).
Pertanto, se installi cose dubbie e lasci svariati programmi agire indisturbati in background non puoi lamentarti assolutamente di cali di prestazioni.
“Basta Windows prendo troppi virus, passo al Mac” (o “a Linux” in alcune varianti)
Probabilmente ti sarà capitato di sentire anche questa frase (o comunque qualche frase analoga).
Sappi che è molto difficile che un virus su un sistema aggiornato possa entrare da solo indisturbato; solitamente il tutto avviene tramite link ingannevoli (su sistemi desktop perlopiù), apk ingannevoli e store dubbi su sistemi Android o store alternativi provenienti da fonti sconosciute su iOS.
Sappi una cosa: è vero che statisticamente sistemi operativi diversi da Windows hanno meno virus, ma questo perché i PC con Linux e Mac sono statisticamente meno sulla faccia della terra rispetto a sistemi Windows; pertanto se hai cattive abitudini, credimi, cambiare sistema operativo non ti salverà.
A questo punto chiedo a chi ha paura di virus e malware e installa ogni sorta di programma dubbio: se non credi di essere al sicuro da una minaccia informatica, perché usi proprio lo stesso sistema operativo che tanto temi?
I furti di account dipendono spesso dalle abitudini
Nel caso tu usi password deboli e facilmente intuibili o hai usato delle domande di sicurezza facili da indovinare, certamente il problema non è il PC, né lo smartphone: il problema è che hai protetto male il tuo account.
Attualmente usare password solide e complicate è il metodo più sicuro di proteggere un account, specie se legato all’autenticazione a due fattori per diminuire la probabilità che gli account siano derubati.
Ad alcune persone è capitato di aver cliccato su un link passato da un utente sconosciuto su Instagram (ma vale anche per gli altri social) e dopo averlo cliccato si sono ritrovate con l’account inaccessibile perché era stato rubato.
Ti pongo una domanda: non ti sembra strano che un utente che ha appena iniziato a seguirti ti dia un link di punto in bianco senza nemmeno qualche parolina di presentazione? La cosa triste è che utenti poco attenti ci cascano.
C’è da dire che questo fenomeno, in un certo senso, esisteva da ben prima dei PC, di internet e dei social, mi spiego meglio: hai presente quando ci sono bancarelle di persone che si spacciano per una ONG che aiuta i bambini, quando magari vogliono i tuoi 20€ per poi scomparire nel nulla? Adesso questo tipo di inganno si è digitalizzato e in generale ha preso altre forme.
Ma non è sempre dell’utente il problema
Se da un lato è vero che l’utente ha la sua buona parte di responsabilità nei danni che (accidentalmente) prova al suo PC o al suo telefono, è altrettanto vero che anche le ditte produttrici di software e di smartphone hanno una parte di responsabilità.
Anzitutto bisognerebbe “addestrare” l’utente al come comportarsi su internet, e non si allude alla netiquette, perlomeno non solo.
Come è anche vero che i sistemi operativi più comuni molto spesso hanno dei bug, anche se oggigiorno gli sviluppatori si apprestano a correggerli appena li scoprono, motivo per il quale bisognerebbe tenere i propri sistemi operativi sempre aggiornati.
Tuttavia, come dice un “vecchio” adagio di internet: “problems are between keyboard and chair”, i problemi sono tra la tastiera e la sedia.
Non puoi pretendere di andare in siti dubbi (magari senza protocollo di sicurezza HTTPS) ed essere al sicuro (magari senza prendere precauzioni quando decidi di navigare in siti del genere), in tal caso, infatti non puoi assolutamente dar colpa ad un PC che ritieni come “posseduto”.
Quindi, se è vero che le aziende hanno la loro parte di colpa non “insegnando” bene ad utilizzare i loro software, è altrettanto vero che un utente oggi ha possibilità pressoché inesistenti fino ad un decennio fa.
Internet è infatti pieno di tutorial dai quali è possibile non solo imparare le cose più comuni, ma anche cose un tantino più complicate.
Purtroppo alcuni articoli che parlano di tutorial e informazioni in ambito informatico dovrebbero cominciare a mettere un avviso molto simile a quello del “prima di cominciare questo consultare il medico“, ma nella variante PC/smartphone: “prima di attuare certe procedure, parlane col tecnico di fiducia“.