Il mondo dei videogiochi sta vivendo un’evoluzione tecnologica senza precedenti, ma non tutte le novità sembrano essere positive. Un nuovo dibattito è emerso riguardo all’influenza delle schede video sui giochi futuri e su come le tecnologie di intelligenza artificiale potrebbero cambiare il modo in cui sperimentiamo i titoli più moderni. Ma sarà davvero un miglioramento o, come temono alcuni, i videogiochi potrebbero peggiorare?
La potenza grezza non basta più
In passato, giocare ai videogiochi richiedeva principalmente una scheda grafica potente e un buon processore. Bastava avere i requisiti minimi per godersi un’esperienza fluida e di alta qualità. Ma oggi le cose sono cambiate. Le nuove tecnologie, come la frame generation di Nvidia, hanno spostato l’attenzione su caratteristiche specifiche delle schede video, che vanno ben oltre la pura potenza di calcolo.
Ad esempio, il recente titolo Monster Hunter Wilds richiede la frame generation per poter giocare in full HD a 60 FPS con dettagli medi. Questa tecnologia, basata su intelligenza artificiale, è esclusiva delle schede RTX 4000 di Nvidia e permette di generare fotogrammi aggiuntivi a partire da quelli già renderizzati, aumentando così il frame rate. Ma questa dipendenza dalle tecnologie avanzate porta con sé alcuni problemi.
Tecnologie che mascherano la mancanza di ottimizzazione
Se un tempo le prestazioni dei videogiochi dipendevano principalmente dalla potenza della scheda grafica e dall’ottimizzazione del gioco, oggi la situazione sembra essere diversa. Molti temono che l’uso di tecnologie come la frame generation possa scoraggiare gli sviluppatori dall’ottimizzare adeguatamente i propri giochi. Di conseguenza, si rischia di vedere titoli sempre meno ottimizzati, con una qualità generale inferiore, che sembrano girare meglio solo grazie a trucchi tecnologici.
Un esempio lampante è il motore grafico RE Engine, utilizzato per Monster Hunter Wilds, che è stato progettato principalmente per giochi lineari e non per open world. Questo ha creato problemi di prestazioni sia su PC che su console, sollevando dubbi su quanto queste tecnologie possano davvero migliorare l’esperienza di gioco.
Un futuro di giochi sempre più esigenti?
Con l’introduzione di nuove tecnologie come la frame generation, molti temono che il divario tra chi ha l’hardware giusto e chi no possa aumentare. I giochi futuri potrebbero richiedere sempre più schede video potenti e tecnologie avanzate, lasciando indietro chi non può permettersi l’ultimo modello di GPU. Questo creerebbe una disparità significativa tra i giocatori, portando a un’esperienza frammentata.
Inoltre, l’aumento del numero di piattaforme su cui gli sviluppatori devono ottimizzare i giochi, come Xbox Series S, PlayStation 5, Switch, e i vari modelli di PC, rende il compito ancora più complesso. Ottimizzare un gioco per tutte queste piattaforme richiede tempo e risorse, e l’uso di tecnologie come la frame generation rischia di diventare un modo per mascherare le mancanze nell’ottimizzazione.
I rischi della tecnologia AI nei videogiochi
Un altro rischio legato all’uso della frame generation è che, se utilizzata su giochi che già girano a bassi frame rate (ad esempio tra 25 e 30 FPS), potrebbe causare problemi visivi e artefatti grafici. Questo perché la tecnologia AI che genera i fotogrammi aggiuntivi funziona meglio su giochi che partono già da un buon frame rate, rendendo meno prevedibili i risultati su titoli che hanno prestazioni più basse.
Qual è la soluzione?
Nonostante queste tecnologie possano offrire prestazioni migliorate, la vera soluzione risiede in una migliore ottimizzazione dei giochi alla base. Affidarsi troppo alla tecnologia potrebbe portare a una diminuzione della qualità complessiva dei titoli, con giochi che presentano sempre più problemi di ottimizzazione al day one.
Alan Wake 2, Star Wars Jedi Survivor e molti altri giochi recenti hanno dimostrato quanto sia importante lavorare sull’ottimizzazione fin dalle prime fasi di sviluppo. Sebbene la frame generation possa essere un valido aiuto per migliorare le prestazioni, non dovrebbe sostituire un lavoro di ottimizzazione ben fatto.
Il futuro dei videogiochi è incerto, ma una cosa è chiara: la tecnologia sta cambiando il modo in cui giochiamo, e non sempre in meglio. Sarà interessante vedere come evolverà questo dibattito e se gli sviluppatori riusciranno a trovare un equilibrio tra l’uso delle nuove tecnologie e l’ottimizzazione dei loro titoli.
Che ne pensi? Le nuove tecnologie come la frame generation miglioreranno davvero i videogiochi o li renderanno solo più complessi e meno accessibili? Lascia il tuo commento e condividi la tua opinione!