Negli ultimi anni le schede telefoniche clonate sono diventate la nuova fonte di guadagno per truffatori e criminali. Sia l’anno scorso a luglio e dicembre, che quest’anno il primo di febbraio sono state segnalati dagli utenti diversi tentativi di clonazione che hanno colpito 3 Italia, Tim Iliad, Vodafone e Wind.
Schede telefoniche clonate: ultima truffa
In queste ultime ore è stata segnalata l’ultima truffa ai danni degli utenti Wind, 3 Italia, Vodafone, iliad e Tim. Tramite diverse strategie volte ad ingannare i consumatori, si è assistito all’ennesimo reato che colpisce le schede telefoniche clonate.
I truffatori utilizzano lo strumento del phishing, che consiste nel riuscire ad accedere ai dati sensibili dei vari account tramite strategie fraudolente. Un altro modo per recuperare i dati dei consumatori è appropriarsene grazie alle informazioni che gli stessi rilasciano nei vari social network o in qualsiasi sito web.
Il primo passo dei dei malintenzionati consiste nel fare una ricerca minuziosa e dettagliata di dati sensibili che serviranno poi per richiedere agli operatori telefonici il cambio SIM , la motivazione più efficace è lo smarrimento della scheda telefonica.
Questa tecnica è utilizzata per aggirare l’autenticazione a 2 fattori che ultimamente tutti gli istituti bancari stanno utilizzando e grazie al quale il cliente riceve sul suo cellulare un codice o un PIN che gli permette di accedere al suo personale conto corrente.
La seconda mossa dei criminali che sono riusciti ad ottenere tutte le informazioni necessarie, è quella di accedere ad un vostro profilo, riuscendo così ad ottenere il PIN o codice di accesso grazie al fatto di avere la SIM dichiarata smarrita, inoltreranno al malcapitato di turno un messaggio di posta elettronica di phishing.
La terza e ultima mossa è quella dello scaccomatto: La mail inviata risulterà molto credibile, dichiarerà di provenire dalla vostra banca e conterrà un avviso di tentativo di accesso non desiderato. Per risolvere il finto problema dovrete indurvi accedere link interno all’email.
Il link condurrà lo sfortunato di turno al finto sito della sua banca che in realtà appartiene ai truffatori o istituto di credito che sarà identico in ogni dettaglio a quello originale e sarà impossibile notare differenze. A questo punto verrà chiesto all’utente di cambiare le credenziali e purtroppo i criminali provvederanno a svuotargli il conto.
Schede telefoniche clonate: come difendersi
È possibile evitare che la propria SIM venga clonata? Ormai i dati che confermano che le schede telefoniche clonate siano il nuovo business dei truffatori sono allarmanti poiché raggirare le compagnie telefoniche sta diventando un evento troppo frequente.
Se hai timore di cadere nella situazione in cui qualcuno si è appropriato dei tuoi risparmi a tua insaputa, devi sapere che ti puoi difendere da questo gesto meschino.
In linea di massima l’avvisaglia più preoccupante è ritrovarsi all’improvviso con la SIM bloccata, perché i malintenzionati, avendo fatto denuncia di smarrimento, hanno consentito all’operatore telefonico di bloccare la SIM stessa. Basterà chiamare immediatamente l’Istituto di credito e chiedere di bloccare qualsiasi tentativo di accesso al conto.
Un altro modo per evitare che la propria SIM venga clonata è quella di utilizzare autenticatori hardware come Google Titan Security Keys o YubiKey, che sono il passo successivo all’autenticazione a 2 fattori e si servono del nuovo metodo U2F (Universal 2nd Factor) grazie al quale è possibile potenziare ulteriormente il livello di sicurezza del sistema di autenticazione.
Schede telefoniche clonate: i principali rischi da evitare
Con l’avvento dello criptovalute, il fenomeno delle schede telefoniche clonate ha subito una crescita esponenziale. Questo perché riuscire ad ottenere l’accesso a un wallet importante può dare l’opportunità di appropriarsi indebitamente di cifre molto alte che si aggirano intorno a molti milioni di euro. Quindi se possibile, evitare di fare pubblicità sui social network del possesso di criptovalute.
Un altro mondo da cui tenersi distanti sono gli annunci che viaggiano in rete e che promettono guadagni facili, oppure persone che vi diranno che sarete pagati da famosi Store online per delle referenze ma per iscrivervi dovrete dare la scansione fronte retro della vostra carta di identità e il vostro codice fiscale.
Mai dare documenti così importanti ad emeriti sconosciuti che promettono la luna. Non costa niente contattare l’operatore telefonico dello Store online che vi è stato proposto e chiedere informazioni riguardo recensioni pagate e articoli in regalo. Al 99% dei casi, sarà l’operatore stesso a mettervi in guardia.
Schede telefoniche clonate: si può avere un rimborso?
Una volta che il conto corrente è stato svuotato, la banca o l’Istituto di credito a cui sei affiliato ti rimborserà. Se non riusciranno ad attribuirti la colpa del furto, per esempio verificando che hai lasciato incustodito la carta o un appunto con su scritto il PIN di accesso, la risposta è sì, ma dal conto verrà detratta una franchigia.
Nel caso in cui, secondo la giurisprudenza, non ti accorgi di aver perso la carta di credito e denunci a distanza di qualche giorno, qualsiasi cosa dica la banca, hai diritto ad essere rimborsato. È compito della banca infatti tutelare il cliente, altrimenti non ha molto senso affidare i nostri risparmi.
Schede telefoniche clonate: conclusioni
Il fenomeno delle schede telefoniche clonate disincentiva dall’utilizzo della moneta elettronica per pagare le spese e crea un circolo vizioso che si altalena tra un eccesso di contante malcustodito e una totale sfiducia verso le Istituzioni.
Subire un furto dal proprio conto corrente infatti non solo provoca un danno materiale anche se non permanente, ma specialmente mette nelle condizioni il consumatore di sentirsi vulnerabile e di conseguenza non è stimolato ad avere una condotta virtuosa. Una soluzione potrebbe essere fornire più informazioni sulle truffe, consigliare assicurazioni che tutelino contro di esse, e chiedere ai social network di proteggere la propria comunità virtuale.
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