Apple, leader indiscusso nel settore tecnologico, sta affrontando un momento critico con una doppia sfida: da un lato, il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti sta preparando una causa antitrust che potrebbe rappresentare il rischio più significativo per l’azienda; dall’altro, il principale fornitore di iPhone, Foxconn, ha recentemente riportato una contrazione dei ricavi, sollevando preoccupazioni sulle prospettive di vendita dei dispositivi Apple.
Le azioni Apple in calo e la minaccia Antitrust
Venerdì scorso, le azioni di Apple hanno subito una leggera diminuzione inferiore all’1% in risposta a una notizia riportata dal New York Times, secondo cui il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti sta preparando una possibile causa antitrust contro la società produttrice di iPhone.
La causa potrebbe riguardare la connettività esclusiva dell’Apple Watch con l’iPhone, il servizio iMessage disponibile solo su dispositivi Apple e il sistema di pagamento Apple Pay. Se questa azione legale avrà luogo, rappresenterà la più grande minaccia antitrust per Apple negli ultimi anni, considerando gli Stati Uniti come il suo mercato più importante.
Le preoccupazioni legali non sono l’unico ostacolo che Apple sta affrontando in questo periodo. Gli investitori e gli analisti sono crescentemente preoccupati per i rischi normativi, inclusa la nuova legislazione europea sul controllo dell’App Store e la distribuzione del software iPhone. Inoltre, l’analista del CFRA, Nick Rodelli, ha espresso preoccupazioni riguardo ai rischi legali, nonostante l’aumento del 48% nel prezzo delle azioni Apple nel corso del 2023. Il CEO di Apple, Tim Cook, si troverà a confrontarsi con la massima autorità antitrust della Commissione Europea, Margrethe Vestager, giovedì prossimo.
“Stiamo ancora rilevando debolezza sui volumi e sul mix di iPhone, così come la mancanza di ripresa su Mac, iPad e dispositivi indossabili”
Questo hanno scritto e dichiarato martedì scorso gli analisti di Barclays in una nota agli investitori.
Oltre alla faccenda Antitrust: il fornitore di Apple, Foxconn, dichiara contrazioni dei ricavi
Parallelamente, Foxconn, il fornitore e assemblatore principale di iPhone, ha riportato una contrazione dei ricavi nel quarto trimestre del 2023, con una prospettiva di calo delle vendite su base annua per il primo trimestre del 2024. I ricavi nel trimestre conclusivo del 2023 hanno raggiunto 1,85 trilioni di dollari taiwanesi, mostrando un calo del 5,4% rispetto all’anno precedente. Questo declino è stato attribuito principalmente alle vendite deboli o stabili dei prodotti informatici, prodotti di elettronica di consumo intelligente e prodotti cloud e di rete. Probabilmente il periodo pandemico e in generale il clima geopolitico molto teso a livello mondiale ha influito sul mercato in questione.
Le preoccupazioni per la salute finanziaria di Foxconn sono state accentuate dai recenti declassamenti delle azioni di Apple all’inizio della settimana. Entrambe le aziende sembrano concordare sulla prospettiva di un calo delle vendite di iPhone. Gli analisti di Barclays hanno evidenziato martedì la debolezza nei volumi e nella combinazione di iPhone, sottolineando anche la mancanza di ripresa su Mac, iPad e dispositivi indossabili.
Il downgrade ha avuto impatti negativi non solo sulle azioni di Foxconn ma anche su altri fornitori di Apple, come la Taiwan Semiconductor Manufacturing Company, il cui valore è diminuito martedì. Piper Sandler ha continuato la tendenza al ribasso giovedì, esprimendo preoccupazioni per un possibile accumulo di scorte di cellulari nel primo semestre del 2024 e suggerendo che i tassi di crescita potrebbero aver raggiunto il picco per le vendite unitarie.
In conclusione, Apple non sta vivendo il suo periodo migliore
Questi sviluppi hanno contribuito a un calo del 6% nelle azioni di Apple dall’inizio dell’anno, evidenziando sfide significative e incertezze nel panorama delle vendite di iPhone e nei settori correlati. Gli investitori e gli analisti osservano con attenzione come Apple affronterà questa duplice sfida, cercando di gestire la pressione antitrust negli Stati Uniti e contemporaneamente rispondere alle preoccupazioni sulle prospettive di vendita, specialmente dopo la contrazione dei ricavi di Foxconn.