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Scegliere il televisore: 5 cose che contano davvero nel 2025

Tecnologie, risoluzioni, HDR e connettività: tutto ciò che conta davvero nella scelta del tuo prossimo televisore

Giorgio Alberto Tarantino 2 giorni fa Commenta! 15
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Scegliere il televisore nel 2025 non è più un semplice atto di consumo legato a dimensione dello schermo e prezzo, come accadeva un tempo, infatti con l’evoluzione rapidissima della tecnologia display, la proliferazione dei contenuti in streaming, l’arrivo del 4K come nuovo standard e la crescente diffusione del gaming ad alte prestazioni, oggi scegliere il televisore giusto significa navigare in un panorama fitto di sigle, tecnologie concorrenti e funzioni avanzate.

Contenuti di questo articolo
Scegliere il televisore: il cuore dell’immagine e le tecnologie di pannelloScegliere il televisore e un equilibrio delicato: risoluzione e distanzaHDR, frequenza e fluidità: oltre il numero dei pixelSmart TV, processore e interfaccia: l’esperienza quotidianaScegliere il televisore e le spesso sottovalutate audio e connessioni
Scegliere il televisore: 5 cose che contano davvero nel 2025

Scegeliere il televisore e acquistarlo può essere un’esperienza che richiede conoscenze tecniche, attenzione al dettaglio e una chiara consapevolezza delle proprie reali esigenze, ma soprattutto, non esiste un televisore universalmente “migliore”.

Il concetto di “migliore” è relativo: varia a seconda del tipo di utilizzo che se ne fa, dello spazio disponibile in casa, del budget, delle abitudini visive, e persino del momento della giornata in cui si guarda la TV. C’è chi cerca una resa cromatica cinematografica impeccabile per godersi film d’autore, chi vuole tempi di risposta bassissimi e supporto al VRR per giocare con la PlayStation 5 o la Xbox Series X, e chi ha bisogno di un’interfaccia smart snella e intuitiva per passare rapidamente da Netflix a YouTube senza impazzire.

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Quello che è cambiato nello scegliere il televisore, rispetto anche solo a cinque anni fa, è il livello di specializzazione raggiunto dalle TV di fascia medio-alta e alta, la distinzione tra pannelli OLED e LED si è arricchita di nuove sfumature, con l’avvento dei QD-OLED e dei Mini LED, tecnologie che alzano ulteriormente l’asticella della qualità visiva.

I processori interni delle TV, un tempo ignorati dal consumatore medio, oggi giocano un ruolo cruciale: elaborano le immagini, migliorano l’upscaling da fonti inferiori al 4K e gestiscono in tempo reale il tone mapping HDR, una delle frontiere più decisive dell’esperienza visiva moderna.

Il sistema operativo, un dettaglio secondario nello scegliere il televisore fino a poco tempo fa, è diventato un elemento chiave nell’esperienza utente quotidiana, influenzando la fluidità della navigazione, la compatibilità con app e dispositivi smart e persino la privacy.

Non meno importante nello scegliere il televisore è la questione del consumo energetico, un parametro tornato sotto i riflettori a causa della crescente attenzione alla sostenibilità domestica, con alcune tecnologie che consumano meno, altre offrono prestazioni migliori a scapito dell’efficienza. Anche la longevità del pannello e il rischio di fenomeni come il burn-in (persistenza dell’immagine) giocano un ruolo sempre più discusso nello scegliere il televisore, specialmente tra chi intende fare un investimento duraturo.

Scegliere il televisore: 5 cose che contano davvero nel 2025

A rendere il tutto ancora più complesso nello scegliere il televisore, ci sono le strategie di marketing delle aziende produttrici, che spesso fanno leva su terminologie proprietarie o su sigle ridondanti per promuovere funzioni molto simili, tra “Neo QLED”, “Evo OLED”, “XR Triluminos Pro”, “Dolby Vision IQ” e via dicendo, il consumatore può trovarsi confuso, se non disorientato.

Da qui nasce l’esigenza di una guida approfondita e strutturata, che aiuti a mettere ordine tra le opzioni disponibili, a interpretare correttamente le specifiche tecniche e, soprattutto, a capire come scegliere il televisore più adatto alle proprie abitudini e aspettative.

In questa guida, cercheremo quindi di affrontare ogni aspetto cruciale nello scegliere il televisore, partiremo dalla comprensione delle diverse tecnologie di pannello, per poi addentrarci nelle questioni legate alla risoluzione, alla frequenza di aggiornamento, all’HDR, alla qualità del software, alla connettività, all’audio integrato e a tutto ciò che può fare la differenza tra un acquisto soddisfacente e uno deludente.

La nostra ambizione non è semplicemente dirti quale TV comprare, ma metterti nelle condizioni di capirlo da solo, guidandoti attraverso un processo di valutazione razionale e informato, perché scegliere una TV, oggi, è un po’ come scegliere un piccolo cinema da portare a casa: serve sapere cosa si vuole vedere, come lo si vuole vedere, e quali compromessi si è disposti ad accettare.

Scegliere il televisore: il cuore dell’immagine e le tecnologie di pannello

Uno degli aspetti più determinanti nella scelta di un televisore è senza dubbio la tecnologia del pannello, ovvero il tipo di schermo che determina come la luce viene prodotta e modulata per generare le immagini.

Negli ultimi anni abbiamo assistito a un’espansione dell’offerta che ha reso obsoleta la semplice distinzione tra LCD e OLED. Oggi il mercato propone almeno quattro famiglie principali: LED (o LCD con retroilluminazione a LED), QLED, OLED e Mini LED, con varianti più recenti come QD-OLED e MLA OLED.

Scegliere il televisore: 5 cose che contano davvero nel 2025

I pannelli OLED (Organic Light Emitting Diode) continuano a rappresentare il riferimento assoluto in termini di contrasto, grazie alla capacità di spegnere completamente i pixel per ottenere neri perfetti. L’assenza di retroilluminazione permette anche angoli di visione estremamente ampi e un’ottima uniformità del colore. Tuttavia, l’OLED tradizionale può risultare meno brillante in ambienti molto illuminati e soffrire, seppur in casi sempre più rari, del fenomeno del burn-in. Per questo motivo sono nati miglioramenti come gli MLA OLED (Micro Lens Array), introdotti da LG Display, che utilizzano una struttura di microlenti per aumentare la luminosità del 60% circa senza sacrificare l’efficienza energetica, rendendo questi pannelli finalmente adatti anche alla visione diurna.

Dall’altra parte ci sono i Mini LED, evoluzione dell’LCD retroilluminato, che usano migliaia di piccolissimi LED disposti a zone per creare una retroilluminazione molto più precisa. Le TV Mini LED offrono neri profondi e picchi di luminosità altissimi, superando gli OLED in contesti HDR dinamici e in ambienti molto luminosi. Tuttavia, la precisione del local dimming (il sistema che regola la luce per singola zona) è ancora inferiore alla capacità degli OLED di spegnere pixel individuali, e questo può comportare un leggero alone luminoso attorno agli oggetti chiari su sfondo scuro, il cosiddetto blooming.

Le QLED (Quantum Dot LED), promosse da Samsung, sono un’evoluzione dell’LCD che utilizza un filtro a punti quantici per aumentare la purezza e la vividezza dei colori. Il problema, anche qui, resta legato alla retroilluminazione: per quanto potente, non è localizzata a livello di pixel. Per superare questi limiti, Samsung e Sony hanno lanciato negli ultimi due anni i pannelli QD-OLED, che fondono le qualità dei Quantum Dot con quelle degli OLED. Il risultato è una resa cromatica eccellente e un nero profondo, con un livello di brillantezza superiore rispetto all’OLED tradizionale.

La scelta, quindi, deve tenere conto non solo della qualità pura dell’immagine, ma anche delle condizioni di visione dell’utente: se si guarda la TV al buio e si desidera la massima immersione nei contenuti cinematografici, un OLED (meglio se MLA o QD-OLED) è spesso la scelta più indicata. Se invece si privilegia la visione in ambienti molto illuminati, i Mini LED ad alta luminosità sono generalmente più efficaci.

Scegliere il televisore: 5 cose che contano davvero nel 2025

Scegliere il televisore e un equilibrio delicato: risoluzione e distanza

Altro aspetto fondamentale riguarda la risoluzione e le dimensioni dello schermo. Oggi il 4K (3840×2160 pixel) è lo standard pressoché universale per i televisori a partire dai 43 pollici. Il Full HD è ormai relegato ai modelli più economici o di piccolo formato, mentre il 8K, sebbene esista, non ha ancora trovato una vera giustificazione commerciale a causa della scarsità di contenuti nativi e della distanza media di visione nelle case. Molti esperti concordano: meglio un ottimo 4K che un 8K mediocre. La risoluzione ha senso solo se supportata da una diagonale adatta e da contenuti di qualità.

La scelta della dimensione dello schermo dovrebbe tenere conto della distanza di visione: una TV da 55 pollici è ottimale per una distanza di circa due metri, ma se si guarda da più vicino o si vogliono apprezzare i dettagli del 4K, meglio salire a 65 o 75 pollici. Negli ultimi anni, il calo dei prezzi ha reso i modelli di grandi dimensioni molto più accessibili, tanto che i 65 pollici sono ormai una fascia intermedia.

HDR, frequenza e fluidità: oltre il numero dei pixel

L’HDR (High Dynamic Range) ha portato un salto qualitativo molto più significativo del semplice passaggio da Full HD a 4K. Le tecnologie HDR come HDR10, HDR10+, Dolby Vision e HLG permettono di visualizzare immagini con una gamma dinamica estesa, maggiore contrasto e colori più realistici. Tuttavia, non tutti i televisori gestiscono queste tecnologie allo stesso modo. Alcuni modelli, pur supportando l’HDR, non raggiungono una luminosità sufficiente per fare davvero la differenza, limitandosi a un effetto cosmetico. I TV con picchi di luminosità superiori ai 1000 nit sono quelli che realmente sfruttano il potenziale dell’HDR, specie in contenuti Dolby Vision dinamici come quelli offerti da Netflix e Disney+.

Scegliere il televisore: 5 cose che contano davvero nel 2025

La frequenza di aggiornamento, espressa in Hertz (Hz), è invece particolarmente importante per chi guarda sport, contenuti d’azione o videogiochi. I 120 Hz reali sono oggi la soglia consigliata per un’esperienza fluida e priva di scie. Le console di nuova generazione supportano giochi in 4K a 120 fps, ma questo richiede una porta HDMI 2.1 e un pannello nativamente a 120 Hz. È importante distinguere tra frequenze reali e quelle simulate da algoritmi di motion interpolation.

Smart TV, processore e interfaccia: l’esperienza quotidiana

Il sistema operativo di una TV non è più un optional. Android TV, Google TV, webOS di LG, Tizen di Samsung e il più recente VIDAA OS per i brand cinesi definiscono l’esperienza d’uso giorno per giorno. La rapidità con cui si accede alle app, la possibilità di installare software aggiuntivo, la gestione delle impostazioni e persino la compatibilità con assistenti vocali (Google Assistant, Alexa, Siri) sono aspetti cruciali.

Anche il processore della TV influisce più di quanto si pensi. I modelli di fascia alta dispongono di chip dedicati al miglioramento delle immagini: rimuovono il rumore video, fanno upscaling da fonti non 4K, riconoscono i volti e ottimizzano il colore in tempo reale. Sony, con i suoi processori XR, e LG con il chip α9 Gen7, offrono un’elaborazione intelligente dei contenuti che può trasformare un normale film in un’esperienza quasi cinematografica.

Scegliere il televisore e le spesso sottovalutate audio e connessioni

L’audio è uno dei punti dolenti delle TV moderne: con spessori sempre più ridotti, la resa sonora tende a soffrirne. Tuttavia, alcuni modelli adottano soluzioni creative come la vibrazione del pannello stesso (acoustic surface), speaker laterali o integrati nei piedini. La presenza di standard come Dolby Atmos migliora la spazialità del suono, ma per un’esperienza realmente immersiva l’ideale resta l’integrazione con una soundbar o un impianto audio esterno.

Infine, la connettività. HDMI 2.1 è ormai irrinunciabile per chi gioca, grazie al supporto di 4K a 120 Hz, eARC per l’audio lossless verso soundbar, VRR (variable refresh rate) e ALLM (auto low latency mode). Un buon numero di porte HDMI, almeno una USB con buona alimentazione e il supporto a Wi-Fi 6 possono fare una grande differenza, così come il supporto a Apple AirPlay o Chromecast integrato.

Scegliere il televisore: 5 cose che contano davvero nel 2025

Alla luce di tutto questo, risulta evidente quanto scegliere un televisore oggi significhi costruire attorno a sé un’esperienza. Non è solo una questione di risoluzione o di prezzo: si tratta di decidere quale tipo di immagine vogliamo vedere ogni giorno, quali contenuti valorizziamo, e come intendiamo vivere il nostro intrattenimento. È necessario trovare il giusto equilibrio tra esigenze e caratteristiche tecniche, senza lasciarsi ingannare da marchi, sigle o mode del momento.

Un consumatore informato, capace di leggere tra le righe delle specifiche, è in grado di trovare non il televisore perfetto in assoluto, ma quello perfetto per sé. E questa, in un mercato così frammentato e tecnologicamente avanzato, è forse l’unica vera forma di perfezione possibile.

Se sei attratto dalla scienza o dalla tecnologia, continua a seguirci, così da non perderti le ultime novità e news da tutto il mondo!

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