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Scoperti i “sassolini spaziali” che formano nuovi pianeti: così nasce un sistema solare come il nostro

Come si sono formati i sistemi solare come il nostro? Il telescopio e-Merlin mette alla luce che esistono dei "sassolini spaziali" responsabili della formazione di sistemi solari come il nostro

Andrea Tasinato 6 ore fa Commenta! 3
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Sistema solare? Com’è nato? Attorno a queste stelle sono stati scoperti i primi “mattoni” con cui si costruiscono i pianeti: veri e propri sassolini spaziali, della grandezza di pochi centimetri, che potrebbero un giorno formare nuovi mondi.

Contenuti di questo articolo
I “dischi protoplanetari”: culle di futuri sistemi solariCos’è e-MERLIN, e perché è fondamentale per la scoperta dei sassolini spazialiUn assaggio di futuro con il supertelescopio SKA
Scoperti i "sassolini spaziali" che formano nuovi pianeti: così nasce un sistema solare come il nostro

Queste scoperte, presentate al National Astronomy Meeting 2025 della Royal Astronomical Society, segnano un passo importante nella comprensione di come si formano i pianeti.

I “dischi protoplanetari”: culle di futuri sistemi solari

Attorno a DG Tau e HL Tau sono stati osservati dischi protoplanetari, grandi anelli di gas e polvere che avvolgono le stelle neonate; al loro interno, minuscole particelle iniziano ad aggregarsi, formando sassi via via più grandi e, con il tempo, pianeti veri e propri.

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“Abbiamo trovato enormi quantità di sassolini che si estendono fino a distanze simili a quelle di Nettuno nel nostro sistema solare,” spiega la dottoressa Katie Hesterly dell’osservatorio SKA.
“Ce n’è abbastanza da creare un sistema planetario ancora più grande del nostro.”

Scoperti i "sassolini spaziali" che formano nuovi pianeti: così nasce un sistema solare come il nostro
Immagine fornita da e-merlin

La ricerca fa parte del progetto PEBBLeS (Planet Earth Building-Blocks), guidato dalla professoressa Jane Greaves dell’Università di Cardiff, che utilizza un’eccezionale rete di radiotelescopi: e-MERLIN.

Cos’è e-MERLIN, e perché è fondamentale per la scoperta dei sassolini spaziali

e-MERLIN è una rete di sette radiotelescopi sparsi per il Regno Unito, collegati in tempo reale da una velocissima rete in fibra ottica. La sua peculiarità? Riesce a osservare lunghezze d’onda attorno ai 4 cm, ideali per rilevare proprio i sassolini cosmici di quelle dimensioni.

Scoperti i "sassolini spaziali" che formano nuovi pianeti: così nasce un sistema solare come il nostro
E-merlin

“Fino ad oggi vedevamo i dischi di gas o i pianeti già formati”, dice la professoressa Greaves.
“Ma ci mancava il passaggio intermedio: ora finalmente possiamo osservarlo.”

I sassolini non sono solo curiosità spaziali: sono la materia prima dei pianeti. Si formano quando le polveri si aggregano e, nel corso di milioni di anni, danno origine a corpi sempre più grandi, fino a diventare mondi come la Terra, Marte o Giove.

Un assaggio di futuro con il supertelescopio SKA

e-MERLIN ci ha dato una prima prova di ciò che potrà fare il colossale telescopio SKA (Square Kilometre Array), attualmente in costruzione tra Sudafrica e Australia. Quando sarà operativo, a partire dal 2031, potrà osservare centinaia di dischi protoplanetari in tutta la galassia, con un livello di dettaglio mai visto prima.

“e-MERLIN ci mostra cosa sia possibile fare oggi,” conclude la dottoressa Hesterly,
“ma SKA ci permetterà di capire davvero come nascono i pianeti e quanto è comune un sistema come il nostro.”

 Royal Astronomical Society
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