Russia contro il mondo intero; tutti, chi più e chi meno, stanno dando il loro contributo con sanzioni rigide e in grado di isolare Putin e tutto il popolo russo. Anche il settore tech ha preso una forte posizione, con i big del settore che hanno sospeso spedizioni, limitato gli accessi a vari social network ed esclusioni al Mobile World Congress. Ovviamente tutto ciò è per condannare le azioni portate avanti fino ad oggi e, probabilmente, si presume che andranno avanti per ancora molto tempo.
Ma avendo queste grandissime limitazioni, su quali tecnologie può contare la Russia? Esistono diverse controparti a Facebook e Instagram o al posto del tanto amato e usato What’sApp, e che possono rendere la vita leggermente più facile agli utenti.
Partiamo dal fatto che non tutto possiede l’equivalente russo, quindi i danni apportati alla popolazione sono comunque di forte disagio. Iniziamo, però, col dire che l’accesso a VK (Vkontakte) esiste ancora e, per chi non lo conoscesse, sarebbe il social network russo più diffuso. Utilizzato dalla maggior parte del popolo, essendo prettamente in lingua russa, il social non ha mai dichiarato una posizione in merito. Anzi, a non aver preso una posizione è proprio il suo create: Pavel Durov, che avviò il social nel 2006. Nel corso degli anni ha raggiunto picchi di utenti inimmaginabili, arrivando a essere tra i più popolari fra Russia e Ucraina.
Non è il primo social che ha fondato il programmatore russo: di cosa stiamo parlando?
Russia ancora in comunicazione con il mondo esterno grazie a Telegram
Non conoscevi questo metodo di messaggistica istantanea? Per molti è considerato alla pari con What’sApp, se non superiore grazie alle tantissime opzioni disponibili e che lo rendono utile per chi possiede canali su YouTube, Twitch o lo utilizza per portare informazione. Ultimamente, però, è stato utilizzato per portare maggiormente fake news nel mondo, specialmente riguardanti la pandemia da Covid-19. Non solo, in quanto Telegram promette una privacy assoluta per quanto riguarda il proprio numero di telefono o la tracciabilità della persona, tanto da permettere a tantissime persone di creare un proprio canale privato e utilizzarlo per scopi non propriamente pacifici.
Colui che ha creato questo servizio è proprio lo stesso di VK (Vkontakte): Pavel Durov; nel 2013 ha fondato il social non aspettandosi un successo a dir poco mondiale. Nonostante ciò, la Russia si sta muovendo per poter revisionare un quadro normativo per poter avere, a distanza di poco tempo, il proprio internet personale. In questo modo potrebbero staccarsi quasi completamente dal resto dell’Europa senza ricevere ulteriori sanzioni a causa dell’invasione. Quest’azione, però, non è iniziata solo negli ultimi giorni; già da un po’ di anni il governo russo sta provando a crearsi una propria indipendenza digitale.
Basti pensare proprio a VK (Vkontakte), che è la rappresentazione di Facebook. Inizialmente era per combattere l’export tecnologico dall’Occidente, ma attualmente i piani sono leggermente cambiati e stanno cercando di velocizzare le pratiche. Un altro metodo in cui la Russia si sta informando è proprio il mondo delle criptovalute. Grazie a loro, il popolo russo potrà arginare i problemi dovuti alle sanzioni da parte dell’Unione e poter continuare a essere presente nelle varie compravendite. Le sanzioni, infatti, riguardano anche il mondo finanziario: estremamente collegato al mondo tech di cui noi di iCrewPlay.Tech facciamo parte.