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Il rischio di condividere il tuo codice IBAN: cosa devi sapere

Condividere il codice IBAN è davvero rischioso? Scopri quali pericoli esistono e come proteggerti dalle truffe finanziarie.

Massimo 3 mesi fa 2
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L’IBAN è un dato personale, protetto dalla legge sulla privacy. Tuttavia, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, sapere il tuo codice IBAN non consente a un malintenzionato di prelevare denaro direttamente dal tuo conto. Questo codice serve principalmente per ricevere pagamenti tramite bonifico e rivela soltanto il numero del conto corrente e l’istituto bancario di riferimento.

Contenuti di questo articolo
Quando l’IBAN può diventare un rischio?Cosa fare se trovi addebiti non autorizzati?Conclusione: è sicuro condividere l’IBAN?

Nonostante ciò, chi conosce il tuo IBAN potrebbe tentare di avviare un pagamento periodico (addebito RID o domiciliazione di utenze), ma questo richiede la tua autorizzazione esplicita. Senza il consenso del titolare, la banca non può procedere con alcun addebito.

Quando l’IBAN può diventare un rischio?

Il vero pericolo non è il codice IBAN in sé, ma piuttosto la possibilità che le tue credenziali di accesso all’home banking vengano compromesse, ad esempio attraverso attacchi di phishing. In questo caso, un truffatore potrebbe:

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• Accedere al tuo conto;

• Falsificare autorizzazioni;

• Avviare pagamenti fraudolenti.

Tuttavia, le banche moderne implementano sistemi di sicurezza avanzati, come l’autenticazione a due fattori, per prevenire accessi non autorizzati.

Attenzione alla nuova truffa su whatsapp e telegram: false promesse di guadagni facili (non cascarci! ) negli ultimi tempi, una nuova truffa online si è diffusa su piattaforme popolari come whatsapp e telegram, facendo leva sulla promessa di guadagni facili e veloci. Questa truffa, ben strutturata e studiata per apparire legittima, colpisce numerosi utenti, facendoli credere di poter guadagnare denaro semplicemente svolgendo compiti semplici come mettere "mi piace" a video o partecipare a presunte campagne di marketing. Tuttavia, dietro queste facili promesse, si cela un piano truffaldino che può portarti a perdere denaro. In questo articolo, ti racconto come sono stato coinvolto personalmente in questa truffa e come funziona nel dettaglio, in modo che tu possa evitare di cascarci. Come si viene contattati e come inizia la truffa il primo passo del raggiro avviene tramite whatsapp. Ricevi un messaggio da un numero sconosciuto che si presenta come un membro di un'azienda nota (nel mio caso, si trattava della presunta "warner bros"). Fin qui, potrebbe non sembrare strano. Tuttavia, il messaggio è spesso mal scritto, pieno di errori grammaticali e ortografici che dovrebbero subito destare sospetti. Nonostante questo, la promessa di guadagni immediati e la possibilità di fare soldi con sforzo minimo sono elementi che catturano l'attenzione di molte persone. Il messaggio introduce l'idea di una "missione" che dovresti svolgere su telegram. Ti forniscono un codice identificativo, e ti viene detto di contattare un'agente su telegram che ti guiderà nei vari passaggi per guadagnare denaro. La prima impressione è che sia tutto ben organizzato e legittimo: sembra che l'unica cosa che devi fare sia mettere "mi piace" a video o completare altre attività facili. A questo punto, ti viene richiesto di trasferire i tuoi dati personali, compreso il tuo iban. Nel mio caso, sapendo che l'iban da solo non poteva causarmi problemi immediati, ho deciso di procedere, sebbene con qualche riserva. Il sistema di guadagno iniziale: una falsa sicurezza la parte più ingegnosa della truffa è che, inizialmente, funziona davvero. Dopo aver fornito il tuo iban, ricevi accrediti sul tuo conto bancario, piccoli importi, magari 6 euro alla volta, per dare l'illusione che il sistema sia legittimo. Questo accade per un paio di giorni, e in questo periodo sembra che tutto stia funzionando come promesso. Ricevi il denaro sul tuo conto, esattamente come ti è stato detto. Questo serve a costruire fiducia: pensi di aver trovato un modo per guadagnare soldi facili online, e tutto appare regolare. In realtà, questi primi piccoli pagamenti sono solo una trappola per costruire la tua fiducia. È una tecnica che si chiama "fase di investimento iniziale": ti danno qualcosa in cambio, per poi chiederti di più. Ecco dove inizia il vero raggiro. Il trucco del deposito: ecco dove caschi nella trappola dopo alcuni accrediti, solitamente tre, arriva il momento in cui ti chiedono un pagamento anticipato. Ti spiegano che per continuare a guadagnare, devi fare un piccolo deposito, spesso intorno ai 30 euro, con la promessa che ne riceverai indietro 45 euro o anche di più. Questo pagamento serve, a detta loro, a "sbloccare" ulteriori guadagni e a partecipare a missioni più remunerative. Nel mio caso, ho subito capito che c'era qualcosa che non andava. Mi sono fermato e non ho mai effettuato quel pagamento, ma la storia sarebbe potuta finire molto diversamente. Se avessi pagato quei 30 euro, avrei perso i soldi senza vedere alcun ritorno. Questo è il punto cruciale della truffa: una volta che paghi, i truffatori spariscono, smettono di rispondere e tu ti ritrovi senza soldi e senza modo di recuperare quanto hai perso. L'importanza di riconoscere i segnali di una truffa questa truffa è sofisticata, ma ci sono comunque alcuni segnali che possono aiutarti a riconoscerla prima che sia troppo tardi. Ecco i principali: messaggi mal scritti: un’azienda legittima non ti contatterebbe mai con messaggi pieni di errori grammaticali o sintattici. Quando leggi frasi confuse e sconnesse, è già un indizio forte che qualcosa non quadra. Promesse di guadagni facili: nessuno regala denaro. Se ti promettono soldi facili e veloci per compiti semplici come mettere "mi piace" a dei video, dovresti subito essere sospettoso. Le aziende serie non operano in questo modo. Richieste di denaro anticipato: quando ti chiedono un pagamento per continuare a guadagnare, è un segnale evidente che si tratta di una truffa. Mai pagare per guadagnare! Presenza di bot in gruppi telegram: una volta che ti inseriscono in gruppi telegram, noterai che i messaggi sono ripetitivi e spesso provengono da bot. Questi bot simulano attività, creando l'illusione di un ambiente "professionale" e attivo, ma in realtà è tutto fasullo. Cosa fare se hai già fornito i tuoi dati personali? Se, come me, hai già fornito il tuo iban o altri dati personali, è importante agire con rapidità. Fortunatamente, nel mio caso, i truffatori non hanno avuto modo di accedere ai miei fondi direttamente tramite l'iban, ma è sempre una buona idea monitorare attentamente il tuo conto per eventuali movimenti sospetti. In casi estremi, potresti voler contattare la tua banca per assicurarti che il tuo conto sia protetto e, se necessario, cambiare le tue credenziali. Inoltre, se hai effettuato un pagamento anticipato nella speranza di ricevere ulteriori guadagni, purtroppo sarà molto difficile recuperare quei soldi. I truffatori spesso operano dall'estero e le transazioni sono difficili da tracciare. Conclusione: diffida delle promesse di soldi facili questa truffa sfrutta la vulnerabilità e la voglia di guadagnare denaro in modo facile, un'esca efficace per molte persone. Ricorda che, se qualcosa sembra troppo bello per essere vero, probabilmente lo è. Non farti ingannare dalle promesse di soldi facili su whatsapp o telegram e, soprattutto, non fornire mai dati sensibili o fare pagamenti anticipati a persone o aziende sconosciute. Se sei stato vittima di questa truffa o conosci qualcuno che potrebbe essere coinvolto, condividi questo articolo per mettere in guardia altre persone. Rimanere informati è il miglior modo per proteggersi! Non dimenticare di seguirci su instagram, lasciare un commento e condividere questo articolo. Siamo sempre felici di interagire con te!

Cosa fare se trovi addebiti non autorizzati?

Se scopri addebiti sospetti sul tuo conto:

1. Controlla il tuo estratto conto regolarmente per identificare eventuali anomalie.

2. Contatta immediatamente la tua banca e richiedi la cancellazione degli addebiti non autorizzati.

3. In caso di mancata collaborazione, puoi rivolgerti al giudice o all’Arbitro Bancario Finanziario (ABF).

La legge tutela il correntista: se non hai colpe nella gestione delle tue credenziali, hai diritto al rimborso delle somme sottratte.

Conclusione: è sicuro condividere l’IBAN?

In sintesi, condividere il tuo IBAN non espone a grandi rischi di truffa. Questo codice da solo non permette prelievi non autorizzati. È sempre importante, però, mantenere sicure le tue credenziali bancarie e non condividerle con nessuno.

Se hai dubbi sulla sicurezza dei tuoi dati, consulta un esperto o contatta direttamente la tua banca.

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