Il mercato delle remastered dei videogiochi si è espanso enormemente negli ultimi anni, ma ci siamo mai chiesti se valgono davvero i nostri soldi o sono solo un trucco ben congegnato per spillarcene sempre di più? Andiamo a fare due chiacchiere su questo fenomeno che sembra non fermarsi mai.
Le remastered sono diventate sempre più frequenti a partire dalla scorsa generazione di console, quando i publisher hanno capito che, grazie alle nuove tecnologie, potevano “migliorare” giochi vecchi e rivenderli praticamente allo stesso prezzo del titolo originale. Un trucco nostalgico o una mossa commerciale? Se un gioco è già stato venduto a 60 o 80 euro nella sua versione originale, davvero vale la pena riproporlo a un prezzo simile solo con qualche miglioria grafica?
Le prime remastered portavano effettivi vantaggi: risoluzioni migliorate, frame rate più stabile e magari qualche filtro grafico qua e là. Ma oggi, con l’aumento delle remastered, soprattutto da parte di colossi come PlayStation, i miglioramenti sono sempre meno evidenti e le novità quasi inesistenti.
Non dobbiamo confondere remake e remastered. I remake sono rifacimenti completi di un gioco: nuovi motori grafici, meccaniche rinnovate e un approccio che spesso rende il titolo quasi nuovo. Basti pensare al lavoro svolto con giochi come Resident Evil o Dead Space, dove i miglioramenti sono tangibili e rendono il gioco fresco anche per chi lo ha già vissuto anni fa.
Remastered dei videogiochi: facciamo chiarezza
Le remastered, invece, si limitano spesso a miglioramenti estetici o piccoli ritocchi. Giochi come System Shock sono stati completamente rifatti e quindi rientrano nella categoria dei remake, mentre molte altre remastered non introducono nulla di realmente innovativo, se non una risoluzione leggermente migliore e qualche filtro.
Quando si parla di remastered, il rischio è di cadere nel puro marketing. Molti giochi, specialmente quelli lanciati negli anni ’90 o nei primi 2000, possono giustificare una riproposizione per le nuove generazioni di giocatori. Prendiamo per esempio il caso di Soul Reaver: rigiocarlo oggi, con le sue limitazioni tecniche originali, potrebbe non essere il massimo, quindi una remastered potrebbe offrire un’esperienza più godibile.
In conclusione, il mercato delle remastered è una realtà che continua a dividere i giocatori: da una parte chi apprezza la possibilità di rigiocare titoli del passato in una veste aggiornata, dall’altra chi vede tutto questo come una strategia puramente commerciale. E tu, cosa ne pensi? Lascia un commento qui sotto, condividi l’articolo su tech.iCrewPlay.com e facci sapere la tua opinione! Non dimenticare di seguirci su Instagram per restare aggiornato su tutte le novità del mondo tech e gaming!